Lo Smy Carlos V Hotel, bellissima struttura cinque stelle affacciata sul golfo di Alghero ha recentemente acquisito nel suo staff l’executive chef Giorgio Bardi. Nato nel 1976 a Sant’Antioco nel sud della Sardegna, comincia ad amare la cucina sin da piccolo attaccato alle gonne di mamma Antonella e nonna Jole, il profumo della loro conserva di pomodoro lo accompagna ancora.
Al centro lo chef Giorgio Bardi
La passione per la cucina
Il padre, direttore di diverse scuole alberghiere, gli offre l’opportunità di avvicinarsi al mondo della cucina, ma preferisce per lui un’altra formazione, così prenderà la maturità scientifica. La passione per la cucina, però, non si spegne e lo porta giovanissimo a Londra dove comincia la sua professione dalla gavetta, come lavapiatti «per poter guardare da vicino gli chef» dice «e imparare una lingua internazionale, per superare ogni confine».
L'incontro con lo chef Achille Pinna è fondamentale
Torna nella sua terra e l’incontro con lo chef Achille Pinna, suo compaesano, è fondamentale: gli indica la strada da percorrere, si iscrive alla “Boscolo Etoile Accademy” dove si forma con ottimi docenti come Corrado De Virgilio, Sergio Mei, Stefano Laghi, per citarne alcuni. Inizia la sua carriera curando l’apertura di due importanti locali in Sardegna , ma il suo obiettivo è la Svizzera e precisamente il ristorante gourmet del “Grand Hotel Park” di Gstaad.
Il suo sogno diventa realtà
Raggiunge la nota località turistica per vip internazionali e facoltosi imprenditori e inizia a lavorare come “chef de partie” al Ristorante Rialto, dopo due mesi diventa “sous chef” e finalmente nel 2008 riesce a diventare collaboratore dello chef Giuseppe Colella, altra pietra miliare del suo percorso, al Grand Hotel Park. Il salto di qualità avviene quando lo chef Orazio Gangi, fedele discepolo di Sergio Mei, lascia il ruolo di executive chef del ristorante Marco Polo del Grand Hotel Park per trasferirsi in altro prestigioso locale, Giorgio Bardi prende le redini della cucina. Lì incontra e collabora, per gemellaggi gastronomici, grandi chef come Philippe Rochat, George Gonzalez e il prematuramente scomparso Benoît Violier. Il suo sogno è diventato realtà.
La nostaglia lo riporta nella sua splendida isola
Dopo anni trascorsi in Svizzera, la nostalgia lo riporta nella sua splendida isola e noi lo incontriamo in occasione di un viaggio sociale in Sardegna del Club di Ristoranti Regionali che ha tra i suoi soci fondatori proprio lo Smy Carlos V Hotel di Alghero.
Le ricette della tradizione algherese
Prepara una cena eccellente, interpretando con la maestria del grande chef le ricette della tradizione algherese in un menù che duetta felicemente con i vini della Cantina Santa Maria La Palma di Alghero presentati nel corso della serata da Cristina Neri, professionista di grandi capacità, figura storica della Cantina. Il burro ai tre pepi e una piccola entrée di Baccalà mantecato in cialda di basilico e polvere di cavolo romanesco hanno accompagnato il brindisi con Akénta rosé, le bollicine che sono diventate un’icona di Alghero, omaggio di pregio se si è invitati a casa di amici, ottenuto dalla spremitura soffice di uve Cagnulari, vitigno autoctono del nord ovest della Sardegna. Lo stesso vino è stato abbinato a Polpo rosticciato con spuma di agliata.
Filetto di branzino all'algherese
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Baccalà in cialda di basilico
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Polpo rosticciato con spuma di agliata
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L'astrologia in tavola
L’Akenta Cuvèe 71, Vermentino in purezza, di buon corpo, ottenuto da una selezione dei grappoli migliori di vigneti cresciuti su terreni calcarei esposti al sole e alla brezza marina ha sposato le Lorighittas ( pasta tipica di Morgongiori, piccolo centro in provincia di Oristano) ai Gamberi e il Filetto di Branzino all’Algherese. La cheescake alla Fragola accompagnata da Argentero, spumante dolce ottenuto da un mariage di uve bianche con metodo charmat ha concluso il convivio che è stato rallegrato dalla conversazione sul tema : “Dimmi di che vino sei” della nota astrologa Susy Grossi, autrice tra gli altri di due volumi: La cucina dello zodiaco e astrologia in tavola.
La soddisfazione del cliente
Chiamato in sala da un prolungato applauso lo chef Giorgio Bardi, si è presentato con la sua equipe di cucina, con la semplicità dei fuoriclasse e alla domanda: “cosa le piace di più della sua professione?”, ha risposto senza esitazione «la soddisfazione del cliente».