Bari Vecchia, la storica area del capoluogo pugliese dove l’odore di sugo si mescola a quello del mare, ha assistito a una scena inusuale: i banchi delle orecchiette erano semivuoti, le pastaie fermate nei loro movimenti rituali e perfetti. Un momento di "silenzio" in strada Arco Basso che ha sorpreso i turisti curiosi di osservare dal vivo la preparazione della tradizionale pasta fresca. No, non era uno sciopero generale né una svolta radicale del movimento delle orecchiette, ma piuttosto una risposta alle polemiche scoppiate nei giorni precedenti.
Le pastaie di Bari Vecchia
Il problema? Le accuse, rilanciate dai social e amplificate da un servizio della trasmissione Mi manda Rai Tre, secondo cui alcune pastaie avrebbero venduto pasta industriale spacciandola per artigianale. Un duro colpo all'immagine del borgo antico, meta di migliaia di visitatori che giungono in città proprio per ammirare la tradizione gastronomica locale, fatta di mani esperte che modellano la pasta come una volta.
Le reazioni delle pastaie non si sono fatte attendere. Alcune hanno deciso di “spegnere” i loro banchi, altre hanno interrotto le consuete "dimostrazioni" di preparazione della pasta. Un piccolo segno di protesta, un messaggio chiaro: «Non siamo colpevoli», hanno fatto sapere. La voglia di lavorare, quella sì, non è mai venuta meno. «Non è stato uno sciopero», ci tiene a chiarire una delle storiche pastaie in un’intervista a BariToday. «Semplicemente ci siamo sentite offese dalle polemiche. Noi vogliamo solo continuare a lavorare, come ci è stato insegnato dalle nostre madri e nonne. La nostra tradizione è il nostro lavoro, e non vogliamo che venga messa in discussione».
Le accuse, va detto, riguardano una piccola parte delle attività di Bari Vecchia, ma quando si parla di tradizione, anche un piccolo errore rischia di generare un effetto valanga. Tra i vicoli affollati dai turisti, la "guerra delle orecchiette" ha scatenato una discussione che ha travalicato i confini della gastronomia per toccare temi legati all’autenticità e alla conservazione delle tradizioni. Mentre il Comune ha promesso controlli e verifiche per accertare la veridicità delle segnalazioni, la protesta delle pastaie ha avuto un effetto immediato: dopo un po’ di silenzio, i banchi hanno riaperto, e la "cucina" è tornata a prendere vita.
Le pastaie di Bari Vecchia, che quotidianamente lavorano a stretto contatto con i turisti, sono il cuore pulsante di una tradizione che ha fatto il giro del mondo. La loro arte, tramandata di generazione in generazione, è da sempre uno dei simboli gastronomici della città. Ma oggi, la loro protesta non è solo contro chi diffama il loro lavoro: è un grido di difesa per la loro arte, per la loro identità e per quella tradizione che continua ad essere una delle principali attrazioni turistiche della città.
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