Michele Scuncia, toscano, e i fratelli Giovanni e Antonio Cristiano, campani, sono i titolari dei due locali Little Italy, ristopizzerie sulla cresta dell’onda da oltre un decennio a Milano, zona stazione Centrale e Isola. Oltre 200 coperti in totale. «È stato un anno molto impegnativo», racconta Antonio Fanelli, uno dei direttori, con alle spalle un’esperienza manageriale di lungo corso nell’Horeca. «Abbiamo lavorato con determinazione mantenendo i contatti con la clientela e rafforzando la fidelizzazione con promozioni e cadeaux in fase di asporto e delivery. Una strategia che ha ripagato. Ogni volta che abbiamo potuto riattivare il servizio al tavolo siamo stati confortati dalle prenotazioni. Nonostante l’andamento altalenante tra aperture e chiusure abbiamo retto bene».

Il pizzaiolo Giuseppe Di Giovanni
Merito, oltre che della politica di marketing, anche dell’
offerta gastronomica, pietra miliare di ogni formula ristorativa:
pizza al trancio milanese e
cucina regionale, dalla zuppa toscana agli spaghetti alla chitarra, dall’orecchia di elefante all’ossobuco, in ossequio alla stagionalità. Una carta che comunque si evolve ogni mercoledì sia sul fronte pizza sia su quello gastronomia.
La pizza di Little Italy è un
trancio croccante, focaccioso e morbido su base Margherita che si declina in
una trentina di tipologie tra classiche e creative. «Da una
teglia - spiega Fanelli - ricaviamo
sei porzioni. Siamo abbondanti, in controtendenza rispetto al mercato. Il formato “super”, poi, è una dose da un quarto di teglia per appetiti robusti».
Molto apprezzate la
Carbonara (mozzarella con uova di galline allevate all’aperto, guanciale marchigiano, pepe, Pecorino Romano), la
Parmigiana (polpa di pomodoro, mozzarella, vera Parmigiana di melanzane, Grana Padano e basilico), la
Little Italy (polpa di pomodoro, mozzarella, stracciatella di Andria, rucola, pistacchi di Bronte tritati, pomodori secchi) e la
Vecchia Milano, semplice e ricca di gusto, a base di polpa di pomodoro, mozzarella e origano.

«Dedichiamo molta attenzione al
topping - racconta
Antonio Fanelli - da quattro mesi, per quanto riguarda il
pomodoro, abbiamo scelto
Cirio Alta Cucina. Abbiamo esordito con
Cuor di Pelato, un prodotto
eccezionale sulla pizza o per dar vita ai sughi in cucina. Una
consistenza densa e cremosa che garantisce una resa eccellente. Uno dei soci di Little Italy, sempre alla ricerca di prodotti da provare, mi ha consigliato di degustarlo. Il suo commento? “Una bomba!”. Aveva ragione. E così ha preso il via la collaborazione».
Un percorso di partnership appena iniziato e che sulla base dei volumi e della segmentazione gastronomica dei due locali milanesi non può che ampliarsi. Sulla scia di Cuor di Pelato si stanno infatti valutando altri prodotti. D'altronde la gamma di Cirio Alta Cucina è ampia e variegata, in grado di assecondare le diverse esigenze del mondo della ristorazione.
Per informazioni:
littleitaly-milano.com -
www.cirioaltacucina.it