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Roma, apre Treefolk’s Public House il tempio del whisky e della birra

Nel nuovo locale a Trastevere una lista di oltre 500 etichette di whisky, di cui una cinquantina fuori produzione.

 
06 ottobre 2020 | 09:40

Roma, apre Treefolk’s Public House il tempio del whisky e della birra

Nel nuovo locale a Trastevere una lista di oltre 500 etichette di whisky, di cui una cinquantina fuori produzione.

06 ottobre 2020 | 09:40
 

Atmosfere alla Peaky Blinders da Inghilterra anni ‘20 nel cuore di Roma a Trastevere. Ha aperto nella Capitale il Treefolk’s Public House, che si appresta a diventare luogo di culto per gli amanti di whisky e birre ma non solo. Il suo arsenale: oltre 60 etichette di whisky vintage fuori produzione, 500 etichette in mescita ed un’offerta di 12 birre a pompa e 8 spine.

L'interno del locale - Roma, apre Treefolk’s Public House il tempio del whisky e della birra

L'interno del locale

A Roma sono gli unici ad avere sempre disponibili birre in Cask, prodotte principalmente in Inghilterra dove i processi di maturazione e rifermentazione delle "Real Ale" non avviene in birrificio ma in botti di 41 litri affidate ai publican, a cui spetta dunque il delicato compito di custodire i cask nella cantina del pub e decidere quando sono pronti per essere aperti. Il progetto ha coinvolto quattro soci, appassionati del mondo degli spirits, i fratelli Andrea e Alessandro Buresti, proprietari dal 2003 dello storico pub inglese “Treefolk’s Whisky & Beer”, Simone Casadio, ex publican con il green mount e Claudio Moreschini che, uscito dalla scuola alberghiera, vanta tra le sue esperienze il ruolo di direttore nello storico “Lochness Pub”. Lì dove una volta c’era un supermercato biologico, lo studio d’architettura CamProject ha creato un locale in grado di soddisfare le esigenze di pubblici diversi.

«Veniamo fondamentalmente da un mondo più street - afferma Alessandro Buresti - con un pubblico di affezionati di birre e whisky. Certo, la congiuntura in questo momento non è delle migliori per aprire un locale ma noi crediamo molto nella formula che abbiamo scelto. Affianchiamo una cucina di qualità a una proposta british nel drink. Abbiamo puntato per quanto riguarda la materia prima su una filiera cortissima e rigorosamente bio. Moltissimi prodotti, dalle verdure ai formaggi, alle carni sono a km0. Siamo certi di soddisfare un pubblico eterogeneo, e il nostro locale è stato ideato per concretizzarlo. Abbiamo un’area informale, il Cask Bar con 12 pompe a vista e le tipiche sedute al bancone; la Sala Camino riservata alla cena gourmet con raffinati divani Chester a delimitare una piccola area prive e poi la Scotch room con sedute in pelle e sedie rivestite di velluto, un bancone con bottigliera in legno e una teca che ospita le migliori etichette di Whisky fuori produzione».

La proposta del Treefolk parte la mattina. Si può gustare infatti una colazione classica con ampia offerta di lieviti e diversi tipi di caffè, spillato e monorigini da Etiopia, Colombia e Panama ma anche un succulento breakfast inglese con uova, fagioli, funghi, pomodori e salsiccia accompagnati da pane tostato, caffè e succo d’arancia. Da non perdere per chi ama le tradizioni romane,  la carta dei maritozzi nella doppia variante. Dolce, da gustare con panna, crema, cioccolato o ricotta e visciole, e salato nelle varianti di rapa con misticanza e salmone affumicato o di semi con insalata di pollo, funghi ed erborino o carne salata.

Dedicato a lavoratori e colletti bianchi, le proposte per un pranzo veloce con menu studiati, ma la vera rivoluzione è nel pomeriggio. È stata allestita infatti un’area con dotazione di prese Usb e una rete wi-fi potenziata. Il Covid ci ha fatto entrare in modo repentino nell’era dello smart working. Quindi niente di meglio che lavorare concedendosi secondo la tradizione British una pausa approfittando di una esaustiva carta di tea con oltre trenta tipologie fra classici neri, semi fermentati, bianchi e invecchiati.

Michele Ferruccio - Roma, apre Treefolk’s Public House il tempio del whisky e della birra
Michele Ferruccio

Momento cult, l’aperitivo con ciascun drink accompagnato da un benvenuto dello chef. Tre piccoli starter (parmigiana, stracchinato di capra a latte crudo biologico e un crostino con fonduta di capra) e un welcome drink a base di birra acida alla spina, fermentazione mista, con aggiunta di arancia.

«Abbiamo deciso di puntare su un’ampia offerta in grado di soddisfare le esigenze più varie - spiega il bar manager di lunghissima esperienza, Michele Ferruccio - Vogliamo portare la cultura del whisky nel grande pubblico abituato ad altri tipi di gusti innovando cocktail storici quali ad esempio il Moscow Mule. Con la nostra carta di cocktail si può fare un giro intorno al mondo partendo dal Messico fino all’Antartide. E per scoprire il nostro carattere, niente di meglio che i signature cocktail  dove sicuramente emergono come must il Panzanella borghese (con Seven Hills e Cordiale alla Panzanella), l’Oklahoma Kid (Bourbon, Sciroppo Rosmarino, Scrub di Ananas, Succo di limone, Albume) o il Peach Margarita (Tequila, Rhum agricolo, Apricot Brandy, Sciroppo di pesche fermentate, succo di lime). Inoltre nella fascia diurna suggeriamo sei tipologie di Bloody Mary e low alcohol, cocktail a bassa gradazione alcolica con base prosecco e fermentati. Nient’altro che lo stile British che dalle ore 11.00 del mattino predilige il consumo di cocktail».

Molto interessanti le proposte per cena come spiega lo chef Valerio Mattaccini: «Il nostro menu gourmet è strutturato con una scelta di antipasti e piatti unici a base di carne, pesce e cacciagione che vengono esaltati dalla birra e dalla mixology. Ma non mancano anche classici della cucina internazionale come ad esempio il risotto nella versione zafferano e liquirizia. Sono tre i filoni dei nostri menu alla carta. From Sea to Cask dove ci sono alcuni piatti come ostriche fritte, yogurt e menta, piuttosto che polpo, patate e liquirizia, o Gambero rosso, toma e zafferano. From Kitchen to the world con piatti che seguono rigorosamente la stagionalità e la tradizione e From Farm to public house con portate quali galletto laccato al miele, guancia di cinghiale confit, Uovo carbonato con caviale al tartufo».  

Valerio Mattancini - Roma, apre Treefolk’s Public House il tempio del whisky e della birra
Valerio Mattancini

Per chi sosta invece da mezzanotte alle due del mattino, spazio ai must dello street food quali Fish & Chips, lollipop di pollo o gli immancabili Hamburger accompagnati da patatine fritte homemade. Da non perdere infine le Pie salate. I marinai inglesi le utilizzavano per trasportare e conservare il cibo come la carne e la verdura. Lo chef riprendendo questo concetto inglese lo adatta ai prodotti italiani. Troveremo dunque Pie con pollo alla cacciatora, manzo alla picchiapò e baccalà mantecato con patata viterbese.

Infine i collezionisti non possono farsi sfuggire il “Take away in lattina” con grafiche da collezione. Presenti Speciality caffè, caffè freddi e per i golosi, il tiramisù.

Foto di Alberto Blasetti

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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