Italia a Tavola lo sostiene da anni, e la campagna #NoTripAdvisor ne è una conferma: il malfunzionamento del portale di recensioni online può essere fermato solo se i ristoratori e gli imprenditori coinvolti faranno squadra e continueranno a denunciare i danni subiti. Lo ribadisce a gran voce anche un ristoratore, Nicola Bastianello dell’Osteria Sette Vizi di Padova, che sostiene la necessità di avviare una class action. Riportiamo di seguito la lettera che ha indirizzato a Italia a Tavola.
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Carissimo direttore le scrivo anche io perché vedo che non sono l’unico ristoratore ad essermi trovato nelle grinfie di quel sito internet, che definirlo mafioso sarebbe un complimento, di nome TripAdvisor. Sapendo che il problema più grave è il sistema della giustizia italiana, vorrei condividere con tutti quei colleghi e con chi come lei fa informazione, una proposta che forse se gestita fino in fondo potrebbe aiutare tutti quei commercianti albergatori e ristoratori, che dopo tanti anni di sacrifici si vedono scritte recensioni fasulle e a dir poco pessime. Ne riporto una che è capitata a me ad esempio:
Avevo pubblicato una recensione negativa ed è stata cancellata.
Pessima esperienza, personale maleducato, capodanno rovinato.
Ci avevano riservato un tavolo per il cenone del 31 dicembre 2015 (con tanto di conferma via mail) e al nostro arrivo?!?!? Niente tavolo e mille scuse campate per aria...
Non hanno nemmeno avuto il coraggio di darci una risposta o chiederci scusa.
Mai più!!!!!!
A questa direi quasi “criminale”, avevamo mandato una e-mail per chiedere se confermava la sua presenza o meno per capodanno e non abbiamo mai ricevuto risposta; conservo ancora questa e-mail perché pensavo di perseguire una causa, ma poi pensando bene al sistema giustizia in Italia ho soprasseduto! Sono però riuscito a far cancellare la recensione a dir poco diffamatoria che aveva scritto, in quanto descriveva cose mai accadute e il sito accolse positivamente la mia richiesta, ma circa dopo 3 mesi mi ritrovo questa recensione!
Parlando con amici avvocati si pensava davvero di fare causa a TripAdvisor, ma quando ho visto i costi che avrei dovuto sostenere da solo ho preso spavento e mi ho pensato a quanto sarebbe utile in questo senso avviare una class action. Questo ci permetterebbe di agire in maniera potente, incisiva e unita contro un sistema ipocrita falso e potente, fatto di mercenari legalizzati che si nascondono dietro al sistema internet e all’anonimato, ma che voglio sperare possano almeno porre alcuni rimedi intelligenti per impedire che ciarlatani e truffatori facciano del lavoro e del sacrificio altrui quello che più gli piace rimanendo impuniti e nascosti come “topi di fogna” nell’anonimato del web.
Mi piacerebbe se si riuscisse a creare davvero un collegamento, anche tramite voi, tra tutti quei colleghi, albergatori e ristoratori, che vogliono come me andare fino in fondo a questa vicenda e riuscire ad ottenere giustizia e correttezza. Bisognerebbe creare un gruppo di interesse comune, riunirsi, fare una vera class action e con un legale capace ed esperto nel campo, avviare un contenzioso. L’unione fa la forza e le attività singole sono come sempre futili e mai prese in considerazione.
Bastianello Nicola
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Dopo che il Governo, attraverso il ministero dei Beni culturali e del Turismo, ha aperto ufficialmente un dossier TripAdvisor sulla credibilità dei giudizi sul web, la speranza è che siamo finalmente vicini a una soluzione che tuteli al 100% i ristoratori. In questo senso la campagna di Italia a Tavola per mettere un freno all’anarchia delle false recensioni segna finalmente un punto importante, per questo continueremo a dare voce ai ristoratori diffamati da questo sistema senza regole.