L’Abi, l’associazione delle banche, ha avvertito da giorni le banche che così non va bene: basta melina sull’anticipo della cassa integrazione in deroga (Covid-19). Va pagata subito senza allungare i tempi e senza chiedere documenti, come l'introvabile modello SR41. Ma cosa hanno fatto finora le banche? Praticamente nulla, continuano a tergiversare, così come prendono tempo sui finanziamenti alle piccole medie imprese a cui in alcuni casi chiedono anche garanzie personali su moduli in cui non si accenna neanche alle garanzie dello Stato previste dai decreti governativi. Per carità in qualche caso c'è un qualche segnale positivo, ma nella maggior parte dei casi, poichè la responsabilità penale su eventuali mancati rimborsi dei finanziamenti ricade su di loro (anche se garantisce lo Stato), molti istituti di credito vanno coi piedi di piombo e si affidano ad istruttorie di tipo tradizionale che comportano tempi lunghi ...
Eppure, accelerare i tempi e permettere l’accredito in conto corrente da parte delle banche della cig (in deroga) in sostituzione dello stipendio dei lavoratori, stante il pauroso ritardo di Regioni e Inps, sarebbe un modo per cercare di alleggerire le preoccupazioni di centinaia di migliaia di famiglie che lavorano nei pubblici esercizi e nei servizi. Un adempimento reso complicato anche dal fatto che le banche restano a ranghi ridotti nelle filiali, dove non c’è praticamente nessuno, se non sono addirittura chiuse. Un servizio essenziale che però lavora poco, e questa è una delle tante cose che non sono comprese nel nuovo decreto di Conte.
Ma torniamo alla circolare dell’Abi che è del 23 aprile. Questa chiariva un aspetto importante per velocizzare l’accredito sul conto corrente dei lavoratori richiedenti l’anticipo della cassa integrazione Covid-19. Le banche associate ora non devono più richiedere al lavoratore il modello SR41, che dovrebbe essere trasmesso all’Inps dal datore di lavoro, in cui sono rendicontate le ore effettive di sospensione dal lavoro, nonché per comunicare i dati per il pagamento diretto dall’ente previdenziale. La richiesta delle banche del modello SR41, va ricordato, era assolutamente legittima perché era prevista nella convenzione stipulata il 30 marzo 2020 da Abi, Governo e sindacati, ma assurda vista i tempi paurosi con cui lavorano Regioni ed Inps.
Purtroppo l’Inps rilascia il modello SR41, solo dopo aver ricevuto il decreto e l’elenco dei beneficiari dalla Regione (nel caso della cassa integrazione guadagni in deroga). Ora a sostituire il modello SR41 sarà una dichiarazione firmata dal lavoratore contenente l’impegno di indicare nell’SR41 gli estremi del conto corrente per il pagamento diretto.
Cassa integrazione in deroga
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Domande decretate dalle Regioni pervenute (23 aprile)
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81.152
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Domande autorizzate
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36.855
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Domande pagate
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4.120
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Beneficiari
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8.463
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La questione vera è che questo blocco delle banche si aggiungeva in coda alla sostanziale immobilità dell’Inps sulla cassa integrazione in deroga. Un dato per tutti. Dai 4.149 lavoratori che al 23 aprile dovrebbero avere ricevuto l’indennità (il condizionale resta d’obbligo), a oggi dovremmo essere passati a 7072 persone in tutta Italia, di cui non una sola in Lombardia. Dato che in un’altra tabella, peraltro, sempre dell’Inps (e sempre nella stessa pagina), si rettifica a 8.463. E già questo da un'idea della estrema inefficienza di questa gestione.
Qualche piccolo passo, quasi impercettibile sembra essere stato fatto, ma in verità la platea degli aventi diritto è vastissima e a questi ritmi nemmeno a Natale potrebbero essere state approvate tutte le pratiche. Va bene l’emergenza, e va bene l’incapacità di alcune strutture regionali a fare fronte a un lavoro ordinario, figuriamoci in una situazione straordinaria e drammatica come questa, ma ora davvero la pazienza si sta esaurendo per tutti. È tempo di regolarizzare queste situazioni o di dimettersi, in Regione come all'Inps. In caso contrario c'è una sola soluzione: le dimissioni del ministro del Lavoro e del presidente dell 'Inps. Che siano compagni di partito, e sodali in incompetenza, è solo un'aggravante.
Cassa integrazione in deroga ripartita per singole regioni
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Numero
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Regione
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Domande Decretate Regione
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Domande Autorizzate INPS
|
Domande Pagate
|
Beneficiari Pagati
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Primo invio flusso
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33192
|
EMILIA ROMAGNA
|
3449
|
2622
|
64
|
142
|
10/04/2020
|
33192
|
LOMBARDIA
|
765
|
260
|
0
|
0
|
21/04/2020
|
33192
|
VENETO
|
6972
|
2444
|
104
|
179
|
10/04/2020
|
33193
|
ABRUZZO
|
113
|
36
|
0
|
0
|
14/04/2020
|
33193
|
BASILICATA
|
577
|
399
|
154
|
330
|
09/04/2020
|
33193
|
CALABRIA
|
1731
|
614
|
32
|
59
|
14/04/2020
|
33193
|
CAMPANIA
|
8999
|
6039
|
921
|
1987
|
09/04/2020
|
33193
|
FRIULI VEN. GIULIA
|
387
|
306
|
95
|
187
|
03/04/2020
|
33193
|
LAZIO
|
30840
|
5977
|
633
|
1282
|
02/04/2020
|
33193
|
LIGURIA
|
3790
|
2223
|
62
|
119
|
14/04/2020
|
33193
|
MARCHE
|
6411
|
4913
|
599
|
1242
|
14/04/2020
|
33193
|
MOLISE
|
102
|
74
|
3
|
8
|
08/04/2020
|
33193
|
PIEMONTE
|
704
|
465
|
28
|
59
|
10/04/2020
|
33193
|
PUGLIA
|
2111
|
1451
|
483
|
1029
|
08/04/2020
|
33193
|
SARDEGNA
|
428
|
252
|
0
|
0
|
23/04/2020
|
33193
|
SICILIA
|
13
|
0
|
0
|
0
|
22/04/2020
|
33193
|
TOSCANA
|
2836
|
1401
|
100
|
181
|
07/04/2020
|
33193
|
UMBRIA
|
937
|
675
|
133
|
248
|
09/04/2020
|
33193
|
VALLE D'AOSTA
|
453
|
274
|
16
|
20
|
15/04/2020
|
|
ITALIA
|
71.618
|
30.425
|
3.427
|
7.072
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fonte: INPS - aggiornamento del 27 aprile
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