Il locale è stato sanzionato dopo che il maxi scontrino postato da due turiste giapponesi aveva fatto il giro del web. Cinquemila euro di contravvenzione e serrande abbassate per mezza giornata. Lo stesso ristorante era già stato chiuso 15 giorni fa. A parte la mancia, nessun'altra irregolarità sarebbe stata riscontrata in merito al conto.
Ha già riaperto L’Antico Caffè di Marte a Roma, ma quella
mancia obbligatoria di 80 euro su uno scontrino da 430 a due turiste giapponesi, è costato caro al ristorante. Dopo che, la settimana scorsa, il tam tam social aveva fatto scoppiare la notizia, gli agenti della polizia locale hanno fatto visita al locale venerdì pomeriggio e hanno sanzionato il titolare con una multa da 5mila euro e la chiusura forzata del ristorante per il resto della giornata.
Il conto presentato alle turiste giapponesi ammontava a 430 euro
Oltre agli 80 euro di “mancia obbligata”,
una pratica che in Italia non esiste, sono state riscontrate altre irregolarità amministrative in merito all’occupazione del suolo pubblico dei tavolini all’esterno del locale, per cui il locale era già stato chiuso 15 giorni fa. Da qui la maxi multa e l’invito a sistemare la terrazza esterna del ristorante, prima della riapertura, avvenuta già nella giornata di ieri.
Nessuna irregolarità, invece, sul conto: l’avvocato della struttura,
Carlo Scorza, ha dichiarato alle agenzia di stampa che «le due turiste giapponesi hanno consumato oltre al primo piatto Tonnarelli cacio e pepe, due grigliate di pesce fresco misto, contorno di grigliata di verdure, oltre bevande e servizio al tavolo». Quanto alla super mancia obbligata, questa è la versione fornita dal legale: «Loro hanno elargito ai camerieri una mancia di euro 80». In realtà nello scontrino fiscale è stata aggiunta una tassa, "costo del servizio", pari a 40 euro. Il riferimento è quello del servizio al tavolo che però non può essere richiesto, che le due clienti hanno arrotondato a 80 euro.