Da geometra a chef, Gaetano Basiricò in cucina segue la regola del 3 - non più di tre ingredienti nel piatto - proponendo una cucina semplice ma intrigante.
Gaetano Basiricò è l’esempio vivente di una passione per la cucina capace di stravolgere la vita. Gaetano era un geometra impiegato in una nota azienda telefonica, a Paceco, comune limitrofo a Trapani, i genitori gestivano una trattoria-pizzeria dove capitava che si cimentasse ai fornelli, ma solo per dilettare gli amici che quasi per scherno lo invitavano a cambiare mestiere e diventare cuoco.
Gaetano Basiricò
Uno di questi amici, Ciccio Pellegrino, titolare della nota azienda olivo-vinicola Terre di Shemir, gli consigliò di conciliare le due attività e non compiere un salto nel vuoto. Invece Gaetano nel 2002 gli comunicò la sua decisione di licenziarsi; per imparare lavorò a Parigi, in Svizzera, a Lodi, a Pantelleria e altrove, salendo di qualifica nel tempo, dimostrando oltre alla passione anche talento e dedizione al lavoro. Nel 2010 rileva un bel
locale a Trapani con volte in pietra calcarea in via Serisso 47, traversa del principale corso Garibaldi, a pochi metri dal porto, e lo chiama come l’indirizzo.
Gaetano è uno che ama studiare i suoi piatti, migliorarli costantemente sfruttando i prodotti eccellenti che la Sicilia può offrire, il pesce specialmente; le sue pietanze sono modernamente semplici; segue la regola del tre: non più di 3 ingredienti base per ogni piatto. La sua cucina è gourmet ma senza gli eccessi di orpelli visivi e di composizioni fine a loro stesse; si mangia anche con gli occhi, ma specialmente col palato ed è quest’ultimo che deve essere soddisfatto. Le cotture sono quanto di più salutare, sostituendo spesso la griglia alla frittura, cercando sempre il rispetto di una materia prima fresca e di qualità. Le sue ricette in genere partono dalla tradizione, dai piatti storici trapanesi modificati solamente per renderli più attuali e più invitanti. Il trucco per una buona ricetta è essere “complice degli ingredienti”. Ci riesce così bene da meritare subito l’inserimento nelle più importanti guide; entra a far parte dell’associazione
Le Soste di Ulisse.
I piatti giornalieri sono spesso ispirati dall’offerta del mercato e dal suo momentaneo estro. Grande lavoratore, si è dedicato anima e corpo alla sua attività trascurando di farsi una famiglia, ma da poco ha sposato Lia Spallino, una collaboratrice tanto dolce da diventare la responsabile della pasticceria.
La nostra mensa, che non ha compreso il Couscous di mare, piatto leader, comincia con un Amuse bouche di crema di fagiolo di Controne, pomodoro, erbe aromatiche e grano spezzato che mette in moto il palato.
Amuse bouche di crema di fagiolo di Controne, pomodoro, erbe aromatiche e grano spezzato
Arriva poi l’Insalatina di calamaro croccante con gocce di crema di cicerchie, di pomodoro e di coriandolo, una gustosa carnalità del cefalopode.
Insalatina di calamaro croccante con gocce di crema di cicerchie, di pomodoro e di coriandolo
Per primo, il Finto risotto con quadrucci integrali, pasta di Molini del Ponte, risottata in un brodo ristretto di crostacei, melanzane perline affumicate, pomodoro datterino crudo, stracciatella: una minestra imperdibile per gusto e piacevolezza.
Finto risotto con quadrucci integrali, pasta di Molini del Ponte, ristretto di crostacei, melanzane perline affumicate, pomodoro datterino crudo, stracciatella
A seguire cremosi e quasi spartani Spaghettoni ai ricci di mare, con cui ti senti al bordo di un mare agitato con profumi iodati inebrianti.
Spaghettoni ai ricci di mare
Per secondo, un Trancio di cernia cotta in un ristretto di datterino ed erbe mediterranee, accompagnato da couscous soffiato e croccante su un letto di patate aromatizzate e biete selvatiche saltate, un’opera d’arte culinaria per mantenere il delicato gusto del pesce in un insieme di sapori e profumi forti.
Trancio di cernia con couscous su letto di patate aromatizzate e biete selvatiche saltate
Per spezzare, un pre-dessert con salsa di frutti rossi, cannella, fave di cacao, finocchietto selvatico e meringa all’arancia.
Salsa di frutti rossi, cannella, fave di cacao, finocchietto selvatico e meringa all’arancia
Infine una strepitosa Cassata siciliana con una crema di ricotta ovina affatto sdolcinata, ricoperta da una glassa al gelo di pistacchio, soffice pan di spagna, accompagnata da un caramello al moscato Kabir di Donnafugata.
Cassata siciliana
La carta dei vini non è vasta, ma offre un buon ventaglio di etichette, specie siciliane. Il servizio in sala è guidato da Daniela Passalacqua, che da sempre ha accompagnato la cucina di Basiricò. Prezzi leggermente superiori ad un’economica trattoria. Un’esperienza, quella del Serisso 47, degna di essere apprezzata.
Per informazioni:
www.serisso47.com