È un figlio dell’Etna, “a muntagna”. E proprio come “lei” è sempre in movimento. Toni pacati, ma in attività 18 ore al giorno. E i risultati sono potenti. Seby Sorbello guida la ristorazione del Gruppo di famiglia.
Siamo a Zafferana Etnea (Ct), dove la madre tiene ben salde le redini dei due 5 stelle Parco dei Principi Resort ed Esperia Palace Hotel, mentre Sebastiano è la forza motrice di Sabir Gourmanderie, di La Corte Brasserie e della società di catering Seby Sorbello Cooking Out. Se a tutto questo si aggiunge la carica di presidente Fic Promotion, i conti sono presto fatti. Seby, però, lemme lemme, non si scompone e va avanti per la sua strada. 44 anni, ha il piglio di chi sa gestire uomini e situazioni diverse senza farsi sopraffare dall’ansia. L’amore per la cucina è il suo nucleo propulsore.
“Caprese in terra di Sicilia” (con centrifuga di pomodoro di Pachino, mozzarella fior di latte siciliana, bottarga di tonno e basilico)
Ama definirla “a km illimitati”, perché è regionale etnea, ma aperta a ogni influenza. «Il cuoco crea, non inventa - sostiene - e la nostra gastronomia qui vive in simbiosi con il territorio. Un’area, oltretutto, molto particolare, direi unica. L’Etna, per sua natura e ubicazione, è una delle poche alte montagne che guarda al mare. Ne consegue anche l’inverso. Ecco allora una linea di cucina di costa orientata ai sapori di montagna e viceversa».
Sabir Gourmanderie è un viaggio nel gusto, un’esperienza sensoriale che si rinnova con il mutare delle stagioni o addirittura si spinge in profondità, proprio come nel cuore de “a muntagna” per esaltare un singolo ingrediente. Il tipico per eccellenza. I piatti di ogni menu sono il paradigma del suo modo di custodire, sviluppare e valorizzare memoria e territorio. Una dimensione dove materie prime, artigianalità allo stato puro e tecniche innovative parlano la stessa lingua.
«Tra le ricette che proponiamo in questo periodo - spiega Sorbello - mi piace ricordare il Beccafico di sarde, un piatto icona arricchito con carciofi al sugo a base di Pelati Cirio Alta Cucina e un soffio di patate. Un sempreverde, presente in carta tutto l’anno, ma con declinazioni stagionali, è la Triglia nel giardino dell’Etna, oggi servita con purea di cavolfiore all’arancia rossa e verdure di stagione. La connotazione acida è fornita dai pomodori Datterini Cirio Alta Cucina. La triglia è in crosta di farina tumminia».
Seby Sorbello
La ristorazione firmata Seby Sorbello ha un punto fermo per quanto riguarda il pomodoro: Cirio Alta Cucina nelle tipologie “I Pelati” e “I Datterini”. Grandi, corposi e di colore rosso vivo, I Pelati hanno un’elevata resa grazie alla ricca salsatura e all’elevato peso sgocciolato. Adatti per ogni tipo di preparazione, anche la più difficile, si esprimono al meglio in cotture prolungate. I Datterini, la selezione più dolce tra le varietà di pomodorini, si mantengono intatti durante la cottura grazie alla buccia sottile, ma se leggermente schiacciati rilasciano il succo, che si addensa a fuoco alto in una salsa legata e gustosa. «Sono prodotti dall’elevato valore aggiunto e dallo straordinario contenuto di servizio - puntualizza Sorbello - costanza nella resa e livello qualitativo viaggiano sempre su alti standard. Con loro non si hanno mai sorprese».
Per informazioni:
www.sebysorbello.it -
www.cirioaltacucina.it