Il Blue Note Milano rappresenta da 16 anni la declinazione milanese del Jazz Club: è la versione italiana del suo fratello maggiore, lo storico e omonimo locale di New York. Trecento posti a sedere disposti su 3 piani diversi, in modo da godersi da ogni angolazione i sogni, le sorprese e le alzate d’ingegno dei musicisti sul palco. Ma siccome per tradizione, per moda e per sfizio bisogna anche “apericenare” e cenare, il nostro tempio del jazz si propone come luogo di ristoro, lottando contro una consolidata tradizione non scritta: pare, infatti, che i ritrovi musicali, in qualsiasi regione o nazione si trovino, rappresentino più o meno la croce di ogni buongustaio.
La sala del Blue Note
Il Blue Note Milano, invece, punta decisamente sul binomio musica-cucina, e dopo aver sperimentato un menu basato sulla Cajun cuisine di New Orleans si allea ora con un vecchio alfiere della tradizione milanese: si tratta del
Don Lisander, un ristorante che dal 1947 è la sentinella del gusto meneghino a pochi metri dal Teatro alla Scala, compagno e mentore fedele di tante serate di grande spettacolo all’italiana: sul palco e in cucina.
Le cucine del Blue Note Milano
«Siamo molto soddisfatti di aver concluso questo accordo con uno dei ristoranti storici più importanti di Milano - afferma
Daniele Genovese, direttore generale del Blue Note - Offrire al nostro pubblico un luogo dove godere del binomio ottima musica e buon cibo è da sempre per noi di primaria importanza, come afferma il nostro motto: Live Music, Quiet Dinner, Fine Drinks. Credo che questa collaborazione con un’eccellenza del panorama gastronomico milanese si muova nella giusta direzione, ed è anche un omaggio alla nostra città».
«Grande soddisfazione anche da parte nostra - dichiara
Stefano Marazzato, proprietario del Don Lisander - Da ex musicista, credo molto nel binomio musica-buona cucina; vogliamo perciò valorizzarlo e dare l’occasione a chi frequenta il Blue Note di portarsi a casa il felice ricordo di una serata ravvivata dalla gastronomia del territorio».
Tanto per cominciare, il ricordo è costituito da alcuni piatti identitari, in grado di riassumere il meglio di un’area geografica senza troppi giri di parole. Nello specifico, la collaborazione tra Federico Tronci, chef di Blue Note Milano, e Filippo Cavalera, chef di Don Lisander, mette in carta i Mondeghili, tipiche polpettine milanesi, l’immancabile risotto, le carni brasate della tradizione e l’Amor Polenta, omaggio a un ingrediente popolare, ma capace di conquistare tutti i palati per la morbidezza e la delicatezza del risultato finale.
Guancia di vitello brasata e polenta
Il servizio si effettua nella stessa sala dei concerti ed offre una cucina semplice, con specialità italiane ed internazionali, un’ampia selezione di vini italiani e francesi, più di 200 cocktail e liquori dal bar e quell’atmosfera speciale che solo il contatto ravvicinato con i grandi artisti, tipico del jazz club, può creare.
Ogni sera, salvo lo spettacolo unico della domenica ed eventuali variazioni di calendario tempestivamente segnalate sul sito internet (
www.bluenotemilano.com), al Blue Note Milano si tengono due spettacoli: dal martedì al giovedì con inizio alle ore 21 e alle ore 23 mentre il venerdì e il sabato alle ore 21 e alle ore 23.30.
Radio Monte Carlo è la radio ufficiale di Blue Note Milano. Una volta a settimana Nick the Nightfly, storico musicista e conduttore di Monte Carlo Nights, nonché direttore artistico del Blue Note, conduce a partire dalle ore 22 la sua trasmissione Monte Carlo Nights da un’apposita postazione all’interno del jazz club milanese.
Per informazioni:
www.bluenotemilano.com