Il Sina Chefs' Contest ha fatto tappa al Bernini Bristol di Roma
Per la sesta e penultima tappa della sfida tra cuochi hanno acceso i fornelli Giovanni Vanacore di Palazzo Avino (Ravello) e Luigi Lionetti del ristorante Le Monzù dell'Hotel Punta Tragara (Capri)
Le tradizioni enogastronomiche e i sapori, talvolta distanti dalla nostra cultura, sono tra i ricordi più forti ed emozionanti che ci portiamo da un viaggio. Ed è proprio questo mood ad ispirare il Sina Chefs’ Cup Contest, che ha visto confrontarsi nella sesta e penultima tappa, al ristorante Il Vizio del Sina Bernini Bristol di Roma, la coppia di chef stellati Giovanni Vanacore di Palazzo Avino (Ravello) e Luigi Lionetti del ristorante Le Monzù dell’Hotel Punta Tragara (Capri). Tema del contest, “Il Viaggio”, da riproporre con preparazioni create ad hoc. Due i piatti in giuria predisposti a quattro mani. Lionetti ha presentato il “Bon Bon di Gamberi rossi, zuppa di olive verdi di Nocellara, mandorla e limone candito”, mentre Vanacore ha condotto gli ospiti della serata in un itinerario attraverso gli Emirati Arabi con la sua personale interpretazione dell’Agnello alla maniera mediorientale. La cena è poi stata completata dalle proposte dello chef resident, Andrea Marella: un primo piatto, riso carnaroli cacio e pepe, animelle, cocco e finger lime; ed il dessert conclusivo, nocciola e lampone su terra caprese.
L'Agnello di Giovanni Vanacore
Come spiega Giovanni Vanacore: «L’agnello è frutto di un mio viaggio di qualche anno fa negli Emirati Arabi Uniti. A quelle latitudini è protagonista di tanti piatti. In questo caso la mia preparazione contiene molti di quei prodotti impiegati nella tradizione gastronomica locale ed è stata la base da cui partire per raccontare quella esperienza. L’agnello è un piatto che normalmente amo cucinare sebbene io lavori in un ristorante che si affaccia sul mare. Ritengo che sia una carne pregiata, poi elaborata bene riesce davvero a sorprendere. Io propongo sempre una varietà campana, di Laticauda, quindi con una pezzatura di grasso importante che dà morbidezza al piatto. La mia è una cucina radicata profondamente nella tradizione con uno sguardo verso l’innovazione. Un mix equilibrato di materia prima con buona tecnica. Riguardo l’esperienza del Sina Chefs’ Cup Contest, cucinare con un collega è un divertimento. Sono delle serate piacevoli e ritengo che questa allegria dobbiamo trasmetterla agli ospiti che ci vengono a trovare».
Il Bon bon di gamberi di Luigi Lionetti
Sulla stessa linea d’onda Luigi Lionetti alle prese con il Bon bon di gamberi: «Questo piatto nasce da un viaggio del 2015 in Sicilia insieme allo chef Gennaro Esposito. Io sono da sempre amante di quei luoghi in cui riscontro molte affinità con la terra da cui provengo e dove vivo, Capri. Ho scoperto uno straordinario prodotto quali le olive di Nocellara del Belice, ma anche i limoni siciliani e le mandorle di Noto. Tornato da quella trasferta, ho deciso di combinare questi ingredienti per creare un piatto che esaltasse i gamberi di Mazara del Vallo. Ho preso dunque una parte di acqua di pomodoro per bilanciare la sapidità della zuppetta di olive, rinfrescando con il limone e dando un po’ di grassezza con le mandorle. In questo piatto c’è un pizzico di creatività unito ad una grande eccellenza di materie prime che per me rappresenta una vera ossessione. Cucinare in coppia rappresenta un diversivo e l’occasione per portare il nome del ristorante fuori dal luogo che lo ospita e soprattutto anche il momento, non troppo comune, per discutere delle dinamiche della cucina con un collega. E confrontandosi nascono idee e soluzioni a problemi. La mia è una cucina moderna e radicata al territorio ma se trovo un prodotto buono al di fuori della mia regione non mi esimo dall’usarlo. Maniaco sì, ma solo della qualità. Su questo fattore non transigo».
Pareggio sfiorato
La coppia ha totalizzato 95/100, sfiorando lo spareggio con i due chef approdati alla finale che si terrà l’8 novembre al Sina de La Ville di Milano: Senio Venturi, del ristorante L’Asinello di Castelnuovo Berardenga (Siena), e Riccardo Agostini, del Ristorante Il Piastrino a Pennabilli (Rimini) che hanno raggiunto il punteggio di 96/100.
La giuria per la tappa di Roma è stata composta da Antonio Ungaro, giornalista del magazine Gusto Sano, Sabino Fabio Cirulli giornalista di Italia a Tavola e Guido Scialpi , direttore del Il Giornale dei Distillatori.
La Sina Chefs' Cup
La Sina Chefs’ Cup contest ha coinvolto dodici chef stellati che hanno interpretato il tema in esame proponendo ricette e piatti ispirati a ricordi, emozioni, sensazioni, colori e sapori vissuti durante i loro viaggi. Le cene ospitate all’interno dei ristoranti del gruppo Sina Hotels hanno toccato sei tappe, Perugia, Viareggio, Romano Canavese, Venezia, Firenze, Roma cui si aggiunge la finale in programma a Milano. Gli chef e i piatti proposti sono stati valutati dalle giurie in relazione all’aderenza al tema scelto, alla complicità di coppia e di squadra, alla bontà del piatto, al rapporto fra qualità e prezzo, al valore estetico e artistico.
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Alberto Lupini