Da Seminario Veronelli e Fondazione Cini nasce l'Alta scuola italiana di gastronomia
Per proporre il nostro patrimonio agroalimentare come parte integrante e propulsiva di un sistema culturale è necessario che i professionisti del cibo e del vino dispongano di specifiche opportunità di formazione
17 maggio 2018 | 15:45
di Gabriele Ancona
La sede della scuola è presso la Fondazione Giorgio Cini sull’isola di San Giorgio Maggiore a Venezia. L’Alta scuola Veronelli sarà inaugurata nel luglio 2018 con la Settimana della cultura gastronomica, mentre il primo corso di alta formazione dedicato al vino italiano partirà nel 2019 e avrà titolo “Camminare le vigne. Luoghi, persone e cultura del vino italiano”. Aperta a professionisti, studenti e appassionati dei vini e dei cibi d’Italia, la settimana dal 2 all’8 luglio sarà interamente dedicata all’analisi e al ragionamento sullo “stato dell’arte” della cultura gastronomica con una sequenza di seminari, degustazioni, concerti, performance artistiche e incontri pubblici condotti da figure di riferimento in ambito internazionale. Quattro le tematiche di approfondimento - la terra, l’immaginazione, la parola, i sensi - che metteranno in primo piano ambiti fondamentali della cultura materiale.
Il primo corso di alta formazione prenderà invece avvio nel 2019 e sarà declinato in 150 ore nell’ambito di un semestre accademico, con una didattica articolata in moduli ordinari, modulo intensivo residenziale, momenti esperienziali presso aziende e partner, momenti formativi a distanza e attività di valutazione dell’apprendimento. Sono previsti, inoltre, alcuni servizi dedicati alla positiva interazione tra l’Alta scuola italiana di gastronomia Luigi Veronelli e la cittadinanza, le istituzioni educative, sociali, culturali e artistiche veneziane. I corsi, aperti a 25 iscritti, saranno in italiano e in inglese.
Aldo Colonetti e Pasquale Gagliardi
A tracciare questo percorso intellettuale sarà un organo specifico dell’Alta scuola italiana di gastronomia Luigi Veronelli, il Laboratorio di cultura materiale, un tavolo di pensiero, di confronto e di discussione a cui è affidato il compito di innovare le pratiche, i linguaggi, l’immaginario e l’estetica del gusto, coinvolgendo i membri del Comitato scientifico e i docenti e arricchendo di spunti culturali l’attività formativa.
Il Comitato scientifico, presieduto da Alberto Capatti, primo rettore dell’Università di Scienze gastronomiche di Pollenzo, già direttore scientifico del Comitato decennale Luigi Veronelli, annovera Aldo Colonetti, filosofo, storico dell’arte, del design e dell’architettura, già direttore scientifico dell’Istituto europeo di design; Pasquale Gagliardi, segretario generale di Fondazione Giorgio Cini; Alfonso Iaccarino, chef patron del ristorante Don Alfonso 1890; Dario Guerini, già professore dell’Università Bocconi di Milano e dell’Università di Bergamo; Ilaria Bussoni, filosofa ed editor presso la casa editrice DeriveApprodi; Roberta Sassatelli, professore ordinario di Sociologia presso l’Università degli Studi di Milano; Pierluigi Basso, professore ordinario di Scienze del linguaggio presso l’Università Lumière Lyon 2 e dal 2017 presidente dell’Association française de sémiotique; Gianluigi Brozzoni, curatore della Guida Oro i Vini di Veronelli; Gian Arturo Rota, rappresentante della famiglia Veronelli e custode dell’Archivio Veronelli; Andrea Alpi, responsabile della didattica e della formazione del Seminario Veronelli e sensory project manager della Società italiana di scienze sensoriali.
Alberto Capatti e Angela Maculan
«L’idea della scuola - ha sottolineato Angela Maculan, presidente del Seminario permanente Luigi Veronelli - nasce dalla convinzione che, oggi più che mai, gli atti alimentari debbano essere vissuti e proposti come momenti di conoscenza, occasioni per nutrire corpo e mente. In questo contesto è indispensabile per gli operatori disporre delle competenze necessarie a comunicare i prodotti come ambasciatori di un sistema culturale che accomuna le singole aziende, i singoli territori. Valorizzare questa dimensione cruciale per il consumatore contemporaneo significa proseguire il cammino alla scoperta della cultura del campo e della tavola iniziato, con straordinaria lungimiranza, da Luigi Veronelli nel secondo dopoguerra».
«Veronelli - ha ribadito Pasquale Gagliardi, segretario generale della Fondazione Giorgio Cini - ha dedicato la sua vita a dimostrare come la gastronomia, intesa come sapienza della preparazione del cibo e del vino, è un’arte come le altre. La capacità di combinare i sapori per il piacere del palato non ha minore dignità della capacità di combinare i colori per il piacere della vista. E se la missione principale della Fondazione Cini è la valorizzazione della cultura italiana, e in particolare veneziana, allora la decisione di organizzare sull’isola di San Giorgio a Venezia l’Alta scuola italiana di Gastronomia è una scelta del tutto coerente con la missione della nostra istituzione».
A fianco del Seminario Veronelli e della Fondazione Giorgio Cini, Banca Generali Private, che sostiene attivamente la Scuola Veronelli.
Per informazioni: www.altascuolaveronelli.it
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Alberto Lupini