Pizza di qualità e passione: l'ascesa di Errico Porzio

Un'insegna dietro l’altra tra Campania e Lazio. Pizzerie classiche, asporto, al taglio. Il successo delle Pizze Social. Ogni locale consuma 30 sacchi da 25 kg di farina Mulino Caputo alla settimana

21 giugno 2023 | 09:30
di Gabriele Ancona

C’è da dire che il suo motto, #SaddaSapèFà, che in soldoni significa “se devi farlo, fallo bene; se no, lascia stare”, Errico Porzio l’ha proprio onorato. Sì, perché questo pizzaiolo-imprenditore guida un impero della pizza che parte dal quartiere Soccavo di Napoli per espandersi a macchia d’olio tra la città e la regione (due insegne a Soccavo e poi Vomero, Lungomare Partenope, Aversa, Pozzuoli, Salerno).

«Nel 2021 abbiamo aperto a Roma, in giugno a Formia e in settembre sarà la volta di Nola - spiega - Queste le pizzerie classiche, a cui vanno aggiunte a Napoli le due da asporto e le dieci, di cui sette in franchising e altre tre in arrivo, con il marchio “Porzio… ni di pizza”. Formula al taglio. Per questo format abbiamo inaugurato un laboratorio per centralizzare e regolare a modello la produzione».

Tenacia e impegno, dietro al successo di Errico Porzio

Errico Porzio, oggi 47 anni, ha iniziato a lavorare a 13 sotto la guida dello zio Mario Pellone. A 17 inizia a spiccare il volo con una stagione estiva in Calabria e poi quattro anni di fila a Posillipo dove struttura la professione. Nel 2000, ventiquattrenne, investe tutti i risparmi in una micropizzeria di 25 metri quadri nel suo quartiere, Soccavo. E dà il via alle danze. «La pizzeria Lampo faceva consegne a domicilio - racconta - I primi 4-5 mesi sono stati durissimi, ma con la tenacia e l’impegno ho tenuto duro. In prima linea, non più alle dipendenze di qualcuno, è stato molto stressante. Ma la formula è decollata. Nel 2012 ho aggiunto la sala, anche sotto la pressione della clientela, ed è stato un vero boom».

Oggi Errico Porzio è responsabile di 357 persone e solo per la classica napoletana ogni locale sforna 3.500 pizze a settimana. Uno standard che all’edizione 2022 di Napoli Pizza Village ha permesso alla sua insegna di servire 7mila pizze in dieci giorni, di fatto doppiando la produzione del secondo classificato.

L'idea del giropizza individuale proposta da Errico Porzio

Del resto la sua carta è ricchissima: pizze classiche, stagionali, fritte, vegane, speciali. E poi le Pizze Social. «L’idea è quella del giropizza, ma individuale - spiega - Una tonda con massimo quattro gusti». Ecco allora la Spakkanapoli, composta da Montanara classica, pizza fritta, Margherita Dop e Saporita o la Ke Pizza con cornicione ripieno di cervellatina intera, al centro metà friarielli e provola e metà patate al forno e fior di latte. «Per lo scudetto del Napoli Campione d’Italia - sottolinea - abbiamo creato la Ricomincio da 3: un gusto per scudetto con un colore dominante. I colori? Bianco, rosso e verde, naturalmente».

Sacchi e sacchi di farina Mulino Caputo

Le pizze firmate Errico Porzio prevedono un impasto idratato al 70% con una lievitazione che va dalle 30 alle 36 ore. Le farine, da sempre, sono quelle di Mulino Caputo per un impasto su misura: un blend di Tipo 1, Pizzeria e Saccorosso. «Ogni nostro locale - puntualizza - ogni settimana consuma 30 sacchi da 25 chilogrammi». #SaddaSapèFà, appunto.

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Pizzeria Errico Porzio 
via Cornelia dei Gracchi 27 - 80126 Napoli
Tel 081 2412142

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