Pizza 3.0 Ciro Cascella, nel cuore chic di Napoli
Un veracissimo napoletano che fa una pizza contemporanea mantenendo ben salde le radici nella tradizione, nell’anima partenopea. La farine? Quelle di Mulino Caputo. Una formula di successo che oggi replica a Milano
Ciro Cascella rappresenta Napoli fatta a persona. Trentadue anni, due figli, sa correre e guadagnarsi la vita. «Sono veracissimo – racconta – Un napoletano dei Quartieri Spagnoli, che è entrato in pizzeria all’età di 17 anni e non ne è più uscito. Amore a prima vista, primo e unico mestiere».
Tanta gavetta, soprattutto a Napoli, ma anche a Caserta e Roma, per diventare il maestro pizzaiolo che nel 2020 ha inaugurato nel cuore chic della città Pizza 3.0 Ciro Cascella. «Certo, ci si è messa la pandemia di mezzo, ma ci siamo fatti conoscere per il valore del prodotto. Faccio una pizza contemporanea, che mantiene però ben salde le radici nella tradizione, nell’anima partenopea», sottolinea. Non a caso utilizza le farine di Mulino Caputo. «La farina di Napoli, che rispecchia l’anima dei pizzaioli».
I molti valori del numero 3
Il mulino di corso San Giovanni a Teduccio a livello simbolico rientra anche nella formulazione dell’insegna, quel Pizza 3.0 che incuriosisce e stuzzica. «Sì – spiega Cascella – il numero 3 qui ha più matrici: tre sono le farine che utilizzo, 3.0 vuole rappresentare la nuova generazione e il futuro della pizza e poi c’è un riferimento a Massimo Troisi con il suo film “Ricomincio da tre”, per me un grande stimolo visto che le mie origini non affondano certo nel benessere».
La gamma di Mulino Caputo permette di scegliere la farina esatta
Le tre farine “galeotte” sono la Oro, la Viola e la Blu di Mulino Caputo. La Manitoba Oro è una farina forte ad elevato valore proteico, la Viola garantisce lunghi processi di lievitazione, mentre la Blu favorisce impasti con idratazione. «Con questi tre gioielli creo il blend 3.0 – annota Ciro Cascella – La mia miscela per un impasto che prevede una fermentazione di 24 ore e una lievitazione di 12. Idratazione al 78%. Il risultato è una pizza leggera e digeribile. Farine professionali e affidabili. La gamma che presenta Mulino Caputo ti permette di scegliere la farina esatta per il prodotto che vuoi fare. E vai tranquillo».
La carta di Pizza 3.0 propone un’offerta di oltre 30 ricette a rotazione stagionale. C’è tanta creatività, ma altrettanta tradizione e identità territoriale. Emblematica il Cappello di Pulcinella, una pizza fritta chiusa stile Napoli antica con ricotta di bufala campana Dop, ciccioli di maiale presidio Slow Food, pomodoro San Marzano Dop, provola affumicata dei Monti Lattari, pepe nero macinato, formaggio grana stagionatura 24 mesi, basilico fresco dell’orto.
La rivistazione della Marinara
Ma quali sono le pizze nel cuore del “veracissimo” Ciro Cascella? «La Margherita è Napoli – dichiara – Ma mi sono molto affezionato alla rivisitazione della Marinara Dop, per cui utilizzo velo di pomodoro di San Marzano Dop, pomodorini del Piennolo del Vesuvio Dop, olive nere taggiasche, scarole saltate in padella, aglio rosso, origano del vallo di Diano, olio extravergine di oliva, basilico fresco dell’orto». Insomma, Napoli come centro di gravità permanente. Con un’eccezione centrifuga: l’apertura a Milano in febbraio del secondo Pizza 3.0 Ciro Cascella. «Un locale gemello, ma più grande, con una novità di rilievo: la pizza senza glutine».
Pizza 3.0 Ciro Cascella
via S. Pasquale 68 - 80121 Napoli
Tel 081 4976322
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Alberto Lupini