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Palomba: Guidare un hotel come Borgobrufa vuol dire dare il buon esempio al personale

Annamaria Palomba, candidata al sondaggio Personaggio dell'anno di Italia a Tavola, mette entusiasmo nel gestire il resort 5 stelle in Umbria. Lo fa anche coltivando il rapporto con il personale.

 
28 dicembre 2020 | 12:32

Palomba: Guidare un hotel come Borgobrufa vuol dire dare il buon esempio al personale

Annamaria Palomba, candidata al sondaggio Personaggio dell'anno di Italia a Tavola, mette entusiasmo nel gestire il resort 5 stelle in Umbria. Lo fa anche coltivando il rapporto con il personale.

28 dicembre 2020 | 12:32
 

Annamaria Palomba, attuale general manager del Borgobrufa Spa Resort a Brufa di Torgiano di Perugia, premiata lo scorso anno a "Solidus - I professionisti dell’ospitalità italiana" - il forum permanente delle 8 associazioni professionali del mondo alberghiero italiano che gratifica le persone che si sono distinte per impegno, capacità, aggiornamento, innovazione - è tra i canditati della 13ª edizione del sondaggio Personaggio dell'anno di Italia a Tavola (clicca qui per votare), categoria Sala e Hotel.

Annamaria Palomba - Palomba: Per guidare un hotel dare prima di tutto il buon esempio

Annamaria Palomba

Annamaria, sempre più quote rosa alla direzione degli hotel. Sai dirmi il motivo?
Non me ne vogliano i colleghi uomini, ma le donne per natura sono più multitasking rispetto a loro perché da sempre affrontano più impegni nello stesso momento: casa, famiglia, professione ecc. Certamente questo ci rende più organizzate e veloci soprattutto quando dobbiamo passare da un’attività all’altra e più volte al giorno. Un’altra caratteristica vincente delle donne è la naturale padronanza delle soft skills, cioè le competenze trasversali oggi tanto richieste nel mondo dell’hotellerie. Le donne sono abili nel gestire lo stress, sono empatiche, flessibili, intuitive e dotate di più intelligenza emotiva.

Quali sono le difficoltà, ma anche le soddisfazioni nel dirigere una struttura come Borgobrufa?
Borgobrufa Spa Resort è una realtà molto complessa. È costituito da diversi casolari tutti collegati tra loro e circondato da una distesa di vigneti e olivi su una superficie di oltre 12 ettari. L’importante restyling effettuato nel 2019 ci ha valso la promozione alla categoria di 5 stelle. La spa, già la più grande dell’Umbria, ora ha un’estensione di 3mila mq con ben 4 private spa all’interno, una nuova sauna panoramica che si aggiunge alle due già esistenti, la stanza dei Cristalli di Neve dove si raffredda il corpo sotto la neve, piscina riscaldata panoramica all’esterno, 12 cabine trattamenti ed uno staff di 20 persone. Altre novità sono rappresentate dalle nuove e avveniristiche 12 suites, tra cui la Charme Suite, che mette a disposizione degli ospiti una Jacuzzi rotonda di coppia, la Romantic Suite che propone una piscina idromassaggio riscaldata a due posti sul patio o terrazzo panoramico e caminetto, la Luxury Love Suite, con una piscina privata di ben 45 mq con idromassaggio, sauna a infrarossi e caminetto. Nuovo ristorante e a breve un ristorante gourmet. A dirigere Borgobrufa non ci si annoia mai e con l’entusiasmo e l’amore che ho per questo lavoro le difficoltà non sono tali ma solo sfide da vincere quotidianamente e non da sola perché affiancata da una famiglia di imprenditori illuminati e da una team meraviglioso. Le soddisfazioni sono molte di più. Vedere i clienti che si affezionano e tornano anche più volte all’anno. Abbiamo un tasso del 30% di repeat guests.

Da dove proviene la vostra clientela?
Prevalentemente dalle regioni di prossimità quali Lazio, Marche ed Emilia Romagna che riescono magari a ritagliarsi alcuni giorni e prenotano con un bassissimo anticipo e non solo nei weekend.

Benessere e buona cucina è il tandem vincente di Borgobrufa?
Borgobrufa è concepito per far star bene l’ospite a 360 gradi. La componente della cucina è fondamentale. Il nostro chef mette al centro della sua arte i prodotti del territorio e le materie prime locali. I nostri fornitori sono i piccoli allevatori e agricoltori dell’Umbria che rispettano il naturale ciclo di vita dei prodotti. Desideroso di valorizzare la tradizione, utilizza le tecniche di lavorazione di un tempo che permettono di riscoprire gusti e sapori altrimenti dimenticati. Il risultato è una cucina buona, naturale, genuina e soprattutto sana.

Qual è la dote migliore per essere un ottimo direttore d’albergo?
«Essere d’ esempio. Non pretendere dagli altri che facciano delle cose che io per prima non sono disposta a fare come lavorare la domenica, a Pasqua e a Natale; anche utilizzare lo strumento della delega, ma che sia una delega effettiva esercitandone ovviamente il controllo e valutandone i risultati. A mio avviso il personale lavora meglio, è più responsabilizzato e più motivato. Io al mio personale chiedo sempre degli standard molto alti di professionalità e servizio, ma noi investiamo anche tantissimo in formazione.

E la tua migliore dote?
Non dovrei essere io a dirlo, ma penso l’entusiasmo con cui affronto il mio lavoro. Entusiasmo che cerco sempre di trasmettere. Poi la curiosità, che mi porta ad imparare sempre cose nuove.

Quale il difetto, se ce l’hai?
Sicuramente ne avrò più di uno. Pur essendo italiana sono nata in Svizzera e ho frequentato le scuole svizzero-tedesche e questo ha influenzato un po’ il mio carattere. Sono stata abituata alla disciplina e ad un certo formalismo. Do a tutti i miei collaboratori del lei e mai del tu, anche se loro sanno di poter contare su di me in ogni momento. Quando questi aspetti sono eccessivi da qualità possono diventare difetti.

Progetti futuri?
Ne ho troppi per poterli elencare tutti.

Uno slogan per farti votare al Premio Italia a Tavola?
Semplicemente votate Annamaria Palomba!

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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