Il linguaggio del corpo del cameriere: un segreto per il successo in sala

La figura del cameriere è strategica per il successo di un ristorante. Il linguaggio del corpo del cameriere è fondamentale per trasmettere professionalità e creare un'atmosfera piacevole in sala . Una postura corretta, un sorriso sincero e un tono di voce adeguato sono elementi chiave per instaurare un rapporto di fiducia con gli ospiti e garantire un servizio di qualità

05 settembre 2024 | 09:00
di Alberto Presutti

Una rubrica dedicata ai Codici comportamentali, che riguardano cioè gli usi, i costumi, le tradizioni e le abitudini, anche nella ristorazione e nell'accoglienza. La rubrica è tenuta dal Maestro Alberto Presutti, uno dei più autorevoli esponenti di Bon Ton e Galataeo. Lo "standing" del cameriere in sala è importantissimo. In sala, infatti, si espime il corpo che parla per il cameriere e comunica il suo "status" del momento.

Cameriere, l’importanza del linguaggio del corpo in sala

Un cameriere professionista conosce il linguaggio del corpo e sa quanto questo linguaggio possa essere letto anche dagli sguardi degli ospiti a cui dovrà stare attento per non trasmettere negatività e insofferenza e, al contempo, evitando i più comuni errori che la stanchezza o l'abitudine, prendendo il sopravvento, possono fare commettere.

Autorevole, certo, non autoritaria, la presenza in sala del cameriere. Figura che dovrà essere sempre riconosciuta e apprezzata come stimata dagli ospiti che, pertanto, con piacere e fiducia, si affideranno ai suoi consigli. Un cameriere professionistà riuscirà a mantenere una posizione eretta e un passo sicuro e mai incerto nel muoversi tra i tavoli in sala pur se affaticato. Quante volte, invece, personale non professionista si è aggirato in sala tenendo posture ingobbite o mantendo, da fermo, posizioni annoiate, con braccia incrociate sul petto oppure, nei momenti di quiete, appoggiando al muro la schiena.

Cameriere, come comportarsi con gli ospiti in sala?

È ovvio che un cameriere professionista neanche davanti al peggior ospite sbufferà o sospirerà insofferente ma porterà pazienza, seppur mai perdendo il controllo della situazione al tavolo, gestendo con autorevolezza anche l'ospite arrogante o ignorante. Il cameriere professionista sorride ma non troppo, scherza con gusto ed educazione,  per creare empatia quanto basta a ingraziarsi l'ospite. Soprattutto non serve a tavola, ma gestisce la tavola mai in modo invadente.

Il tono di voce sempre rassicurante per farsi sentire adeguatamente al tavolo senza violare la privacy dell'ospite né dando fastidio ai tavoli vicini. Le parole suoneranno chiare e tali da non ingenerare antipatici equivoci. La comunicazione si manterrà priva di gesticolazione specie con ospiti stranieri. La professionalità che è frutto di costante formazione porta fatturato e fidelizzazione degli osspiti, ogni altra scelta aziendale porterà solo confusione e perdita di profitti.

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Alberto Lupini


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