L’estate sta finendo: alti e bassi di una stagione comunque positiva
La stagione estiva 2023 è terminata: un'estate diversa rispetto alle due precedenti, salvata dal turismo straniero, ma che deve portare a riflettere sul futuro del comparto turistico, visti i rapidi cambiamenti in atto
Innanzitutto, da un punto di vista di presenze e di impatto economico si sono evidenziati due fenomeni. Il primo, che ha evidenziato un trend positivo e che ha visto le strutture ricettive registrare un buon tasso di occupazione con ricavi medi camere significativamente alti. Queste realtà hanno continuato a cavalcare l’onda dei flussi turistici provenienti dagli USA e dal Middle East. Entrambi da sempre amanti dell’Italia e supportati da condizioni economiche ancora favorevoli nei loro paesi. Mi riferisco al cambio dollaro-euro favorevole per i primi e ad una propensione di spesa tendenzialmente alta per i secondi.
Le realtà che hanno beneficiato di questi flussi sono state in particolare il Lago di Como, le città d’arte (Roma, Firenze, Venezia), Milano, la costiera Amalfitana e Capri, Taormina, Portofino e diverse altre località turistiche di risonanza internazionale. Sull’altro versante invece abbiamo registrato qualche segnale di rallentamento con leggere contrazioni di presenze.
L’incremento del fatturato in generale ottenuto grazie all’aumento del ricavo medio camera ha permesso a molte strutture una profittabilità operativa più elevata.Gli aspetti di cui sopra ci devono portare riflettere al fine di affrontare il futuro del nostro settore con una prospettiva ed approccio diverso.
In questo contesto un impatto significativo è stato dato dall’assenza di flussi turistici dalla Russia e dai paesi dell’estremo Oriente, Cina, in primis. Questo ha avuto delle conseguenze in termini di presenze in alcune località come Sardegna, Versilia e Riviera Adriatica, in particolare. Ci auguriamo che presto si ripristinino condizioni geo-politiche favorevoli creando le condizioni per un loro ritorno nel Bel Paese. Si sente parlare sempre più spesso del turismo in Italia come il nostro “petrolio”. Ritengo questo punto assolutamente vero ma la strada da percorrere è lunga ed impegnativa e deve vedere una collaborazione sempre più stretta e coordinata tra il settore pubblico e privato che preveda investimenti strutturali nella riqualificazione della nostra offerta alberghiera ed un miglioramento delle infrastrutture in generale, strade, aeroporti, ferrovie, alta velocità, ecc. in tutto il territorio nazionale. In conclusione, l’estate 2023 è stata positiva ma non dormiamo sugli allori! Lavoriamo questo fine anno per essere pronti ad affrontare le sfide del 2024 in un contesto competitivo sempre più aggressivo!
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Alberto Lupini