Gabriele Bonci: «Chiamatemi “fornaro”. Nel sondaggio vittoria inattesa»
Si sente più “fornaro” che pizziaolo, ma in questa categoria ha dominato i tre turni del Premio Italia a Tavola. Secondo più votato in assoluto tra i sei vincitori . Ha scelto di non pubblicizzare la sua candidatura nel sondaggio per capire il reale apprezzamento da parte del pubblico, che lo ha sostenuto portandolo alla vittoria
05 marzo 2021 | 12:39
di Gabriele Ancona
Gabriele Bonci
Bonci, del resto, è da tempo un campione, un maestro dell’arte bianca. 44 anni il 24 marzo, ha alle spalle un lungo percorso scandito dalla passione per il mondo dei lievitati. Nel 2003 a Roma dà vita a Pizzarium, dove si esprime in controtendenza. Nella Capitale, dove la pizza in teglia tradizionale era bassa e croccante, lui propone quella alta, alveolata. Una pizza antesignana, con farine macinate a pietra, pomodoro coltivato da piccoli agricoltori, mozzarella e formaggi da animali allevati allo stato brado. Farciture da ristorazione come le pizze alle acciughe del Cantabrico, all'amatriciana, carciofi e coratella, cotechino, culo e lampredotto o foie gras, ma anche cicoria o quella bianca con patate. Gabriele Bonci sa usare il talento e negli anni ha aperto il Panificio Bonci, un corner all’interno del Mercato Centrale di Roma, per poi sbarcare negli Stati Uniti.
Primo classificato nella categoria Pizzaioli: un risultato straordinario. Come lo hai costruito?
In realtà non ho fatto nulla: non ho pubblicizzato il sondaggio sui social e non l’ho sponsorizzato in alcun modo. È stato una sorta di esperimento, per capire se arrivavo alla gente anche senza usare i mezzi di amplificazione mediatici e pare proprio che le persone mi vogliano bene. Credo che questa vittoria sia nata dall’apprezzamento delle persone per il mio lavoro e ovviamente da una buona comunicazione.
Secondo assoluto e con a grande distanza i colleghi della categoria cuochi. Cosa ne pensi?
Ovviamente mi fa piacere, anche se non ho mai apprezzato troppo le classifiche. Io adoro fare il pane e mi piace che il mio lavoro sia riconosciuto. Mi interessa portare all’attenzione della gente il mio pensiero e i miei principi e se questo sondaggio contribuisce allo scopo, ben venga.
Professione pizzaiolo, oggi e domani...
Tutti mi conoscono per la pizza, ma io mi sento molto più panificatore, meglio ancora “fornaro”. A ogni modo ho sempre inteso la mia professione come un veicolo che lanciasse un messaggio fondamentale: l’agricoltura è alla base della ristorazione e se non si torna a un’agricoltura sana e sostenibile, se non si tutela la biodiversità, il domani non solo della pizza ma di tutto il settore enogastronomico non sarà un domani positivo.
Pizza della tradizione e di ricerca. Mondi paralleli?
Non esiste ricerca che non parta dalla tradizione e allo stesso tempo non c’è nulla da poter tramandare senza innovazione; quindi direi che i due mondi non possono prescindere l’uno dall’altro.
L’arte bianca secondo Gabriele Bonci.
Panificare ogni tipo di cereale e non solo il grano, tutelando così la biodiversità; utilizzare solo materie prime di qualità eccellente e che siano naturali e sostenibili al 100%; tutelare i piccoli produttori e gli agricoltori che sono i veri eroi del nostro tempo.
Gabriele Bonci
INTERVISTA FLASH
Il tratto principale del tuo carattere?
Per citare Califano, direi che sono “rosa e crisantemo”
Il tuo difetto maggiore?
Non saprei...
Il tuo pregio a cui tieni di più?
La mia creatività
Il vino che preferisci?
Devo ancora berlo
Il piatto che preferisci?
La pizza rossa
Il tuo colore preferito?
La nero-rossa, la bandiera anarchica
Il tuo hobby?
La musica
Il tuo sport?
Fare il pane
Il nome del tuo animale domestico?
Ali
Se non vivessi a Roma dove vorresti abitare?
A Mantova
Lo scrittore che preferisci?
Adriano Olivetti
Il regista che preferisci?
Pasolini
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