Addio banconote di grosso taglio per giocare alle slot machine

19 luglio 2016 | 11:59
Niente più banconote di grosso taglio per giocare alle super-slot, quelle che consentono vincite fino a mezzo milione di euro. Questa una prima proposta in vista del riordino dei giochi che si discuterà giovedì alla Conferenza unificata. Un altro passo delle autorità per limitare la patologia derivante dal gioco d'azzardo, un tema sul quale Italia a Tavola da tempo insiste.



Un'iniziativa che, insieme ad una stretta antiriciclaggio presentata agli enti locali dal ministero dell'Economia, s'inserisce nella problematica presentata dalla commissione parlamentare antimafia, secondo la quale il settore delle vlt resta ad alto rischio, a causa dell'elevata opportunità di ripulire denaro.

In sintesi, il governo propone di eliminare la «possibilità di utilizzare banconote di valore superiore a X euro (la cifra verrà stabilita in seguito, al momento si può utilizzare perfino una banconota da 500 euro) nelle vtl» e di ridurre «la vincita massima mediante slot machine (adesso 100 euro)».

Sempre in linea con un contrasto deciso del gioco patologico, il ministero dell'Economia e delle finanze suggerisce di eliminare dalla rete di vendita alberghi, esercizi commerciali, stabilimenti balneari, rifugi alpini, edicole e ristoranti. Dove sarà invece ancora possibile giocare, la tecnologia farà la sua parte nel porre un freno all'eccesso: saranno introdotti nuovi apparecchi in grado di liminare un eventuale abuso «in termini di tempo e di spesa», grazie anche a messaggi automatici durante il gioco «che evidenziano la durata delle partite».

Sarà poi necessario ridurre il numero di slot in bar e tabacchi, ad oggi rispettivamente a quota 177mila e 39mila unità, introducendo un sistema di controllo rigoroso per le sale. Una serie di iniziative che richiederanno impegno e lavoro per essere realizzate appieno, ma necessarie, dice l'Esecutivo, poiché, finanche garantiscano «importanti entrate erariali (8,7 miliardi nel 2015, secondo Agipro), comportano conseguenze sociali che non possono più essere trascurate, come invece si è fatto negli anni scorsi.

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Alberto Lupini


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