Ais Trentino: “In arrivo percorsi di studio per giovani sommelier”
Gyorgyi Fieszl, ungherese di nascita, è in Ais dal 2007. «Stiamo studiando percorsi che coinvolgano le scuole alberghiere per preparare gli allievi, suscitando curiosità». Una buona formazione fa la differenza
Ungherese di nascita, Gyorgyi Fieszl è in Ais dal 2007. Nel 2018 è stata eletta delegata del Trentino Centrale ricoprendo in questo ultimo mandato anche il ruolo di responsabile territoriale della didattica. Con le elezioni di fine giugno è stata nominata presidente Ais sezione regionale Trentino prendendo il posto di Mariano Francesconi, per 16 anni al vertice della sezione trentina di Ais.
Alla guida di Ais Trentino c'è Gyorgyi Fieszl
Può delineare la figura professionale del sommelier in Trentino?
Nella nostra realtà, il numero di professionisti iscritti rappresenta il 25% del totale. Il Trentino è una regione vocata ai turismo e in Val di Fassa, per esempio, la richiesta è continua. L’Ais, pertanto, è molto attiva sul territorio. La preparazione, l’aggiornamento e la curiosità di un sommelier fanno la differenza per chi non si ferma solo al corso. Il mondo del vino, in continua evoluzione, richiede un impegno costante a livello di informazione. E la clientela, che oggi conosce la materia ed è esigente, ricerca operatori preparati.
Un settore che offre buone opportunità, quindi?
Direi proprio di sì. Vedo molto entusiasmo nei giovani. I ragazzi che si iscrivono ai nostri corsi sono curiosi e motivati. Hanno fame di conoscenza, partecipano a serate dedicate e a degustazioni. I nostri corsi sono una fonte di stimolo molto apprezzata che si traduce nelle giovani leve nella ricerca di nuove cantine alla scoperta di dimensioni che vanno ad arricchire il loro bagaglio culturale e, in ultima analisi, professionale.
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La formazione, un punto fermo.
Su questo tema siamo solidi e offriamo una formazione di alto livello ai corsisti. Io continuo il lavoro iniziato dal mio predecessore, il presidente Mariano Francesconi, per 16 anni al vertice. La nostra offerta è ben avviata e il mio compito sarà quello di portare avanti questo ottimo lavoro. Una buona formazione, in ogni settore, fa la differenza. In quest’ottica la sala è un terreno fertile e mi auguro che i ristoratori siano fonte di stimolo per i loro dipendenti. Stiamo inoltre studiando percorsi che coinvolgano le scuole alberghiere per preparare gli allievi in modo graduale, suscitando curiosità. Anche gli studenti del corso universitario di enologia ci seguono con impegno per completare il loro iter di studio.
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Che rapporti avete con il mondo produttivo trentino?
Ottimi e consolidati. Sono davvero numerosi i dipendenti o i collaboratori delle cantine che hanno seguito in nostri percorsi. Un dialogo costruttivo che continua.
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