Intenso di importanti ricorrenze l’ultimo bimestre dell’anno per il nostro Paese in generale e per la Campania in particolare. Non ancora si è spenta l’eco delle celebrazioni per il 10° anniversario del riconoscimento Unesco alla Dieta Mediterranea quale Patrimonio immateriale dell’umanità (16 novembre), che appropriatamente, formidabile l’intuizione e lodevole il guizzo creativo, nei primi giorni della prossima settimana (lunedì 7 e martedì 8) si celebrerà a Napoli il 3° anniversario del riconoscimento Unesco di Patrimonio immateriale dell’umanità all’Arte del pizzaiuolo napoletano.
Lunedì 7 dicembre ore 10.30 installazione dell’opera presepiale presso la Basilica di Santa Chiara
La
modalità di celebrazione è di spiccata originalità e di forte coerenza sull’importanza delle
tradizioni popolari. Ed ecco l’abbraccio affettuoso tra due tradizioni secolari: l’
arte presepiale e l’
arte del pizzaiuolo. Detto, pensato e realizzato un presepe fatto con l’impasto della pizza verrà installato lunedì 7 dicembre presso la Basilica di Santa Chiara nel centro storico di Napoli.
Questo presepe di ragguardevoli dimensioni, unico al mondo, è il risultato di una lunga e fruttuosa cooperazione tra gli artigiani presepiali e i maestri degli impasti. I pizzaiuoli appartengono all’
Associazione Pizzaiuoli Napoletani, presieduta da
Sergio Miccù, che così illustra l’iniziativa: «L’idea nasce per valorizzare lo storico e inscindibile connubio tra l’arte del pizzaiuolo napoletano e l’arte presepiale partenopea, due elementi identitari e culturali della nostra città e del nostro territorio. Tre anni fa, il 7 dicembre 2017, abbiamo raggiunto lo storico traguardo del riconoscimento Unesco per l’arte del PizzaiUolo napoletano, ma è molto importante sostenere anche la tutela e la valorizzazione dell’arte del presepe che ritrova nelle mani degli artigiani napoletani la sua storia e la sua appartenenza, proprio come avviene con la pizza. Realizzare questa opera artigianale così inedita è stata una sfida difficile ma molto affascinante e ha visto i nostri
maestri pizzaiuoli lavorare fianco a fianco degli artigiani presepiali per tre mesi. Viviamo un momento di difficoltà e per questo motivo è nato il
connubio tra Pizza e Presepe che ha un forte significato storico-culturale».
Originali e di non facile manipolazione i materiali usati: oltre ad acqua e farina, legno e sughero. A coadiuvare i pizzaiuoli, i volontari dell’Associazione “I Sedili di Napoli onlus” presieduta da
Giuseppe Serroni, che aggiunge: «Abbiamo visto nascere un’opera d’arte originale e irripetibile. L’installazione che contiene al suo interno tutti i canoni settecenteschi del Presepe napoletano, ricco di rimandi dottrinali e di memorie storiche, per la prima volta rende omaggio all’Arte dei pizzaiuoli, Patrimonio Unesco, grazie all’impasto di pizza e rinnova un legame popolare tra i due elementi identitari per i quali Napoli è amata e conosciuta in tutto il mondo. Il progetto, condiviso tra l’Associazione Pizzaiuoli Napoletani e l’Associazione I Sedili di Napoli onlus, è
finalizzato alla ricostruzione di una delle tante chiese chiuse di Napoli: la neogotica Santa Maria Stella Maris e San Biagio dei Caciolii, che è riprodotta su questo fantastico presepe di pizza e che vogliamo riportare al suo antico e dimenticato splendore».
Quindi, il primo appuntamento è
lunedì 7 dicembre alle ore 10.30 per l’installazione dell’opera presepiale presso la Basilica di Santa Chiara e il giorno successivo, festa dell’
Immacolata Concezione, sarà celebrata la
Santa Messa in onore dei PizzaiUoli.