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Il fiume dell'inclusione sta travolgendo l'ospitalità e la ristorazione

L'inclusione nell'ospitalità consiste nell'accogliere e rispettare persone di diverse etnie, culture, religioni, orientamenti sessuali e abilità, creando un ambiente ospitale ed egualitario per ospiti e dipendenti

di Bartolomeo D’Amico
presidente Ada Italia
 
03 settembre 2024 | 11:04

Il fiume dell'inclusione sta travolgendo l'ospitalità e la ristorazione

L'inclusione nell'ospitalità consiste nell'accogliere e rispettare persone di diverse etnie, culture, religioni, orientamenti sessuali e abilità, creando un ambiente ospitale ed egualitario per ospiti e dipendenti

di Bartolomeo D’Amico
presidente Ada Italia
03 settembre 2024 | 11:04
 

L'inclusione nell'hotellerie si riferisce alla pratica di accogliere e rispettare persone di tutte le etnie, culture, religioni, orientamenti sessuali e abilità. Questo significa creare un ambiente accogliente e inclusivo per tutti gli ospiti e i dipendenti, senza discriminazioni di alcun tipo.

Il fiume dell'inclusione sta travolgendo l'ospitalità e la ristorazione

Il fiume dell'inclusione sta travolgendo l’ospitalità e la ristorazione

Questa pratica può includere l'adeguamento delle strutture e dei servizi per garantire l'accessibilità a tutti, ad esempio il gruppo Nestlé in collaborazione con Centromarca e Ada (Associazione direttori albergo), sta per introdurre sul mercato una macchina automatica per la prima colazione negli alberghi per clienti con disabilità, questo per agevolare l’inclusione sia per i clienti che per i collaboratori con problemi fisici.

Inclusione nell'hotellerie: una rivoluzione silenziosa

Pertanto, molte aziende puntano sulla formazione del personale riguardo l'inclusione e la promozione di una cultura aziendale che valorizzi diversità ed equità. L'inclusione nell'hotellerie è importante non solo per rispettare i diritti umani fondamentali, ma anche per creare un ambiente positivo e accogliente che favorisca la soddisfazione e la fidelizzazione dei clienti.

L'inclusione nel mondo della ristorazione e dell'hotellerie non è qualcosa di recente ma una tendenza ormai in atto, che punta a valorizzare le differenze, e aspira ad una società più equa, e se fino a qualche anno fa vedere tra i camerieri ai tavoli una persona con disabilità, magari con sindrome di Down, era davvero impossibile, oggi capita sempre più spesso e c'è da esserne felici.

Merito di buone regolamentazioni e di gestori e proprietari pronti ad accogliere e a valorizzare. A volte si tratta di progetti sociali veri e propri per aiutare persone più fragili, con disabilità o per supportare percorsi riabilitativi. Altre volte è l'inserimento vero e proprio nel mondo dell'ospitalità nel team del personale in servizio. A Padova, Bologna, Roma, San Vito dei Normanni in provincia di Brindisi sono nati piccoli hotel, bar e ristoranti con personale con disabilità, che così trovano la dignità nel lavoro. Sono solo pochi esempi del cambiamento in atto, ma sono sicuro che ormai è un fiume inarrestabile, che ha rotto gli argini.

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