Lasciata alle spalle l’intensità del periodo natalizio e il mese di gennaio che funge da laboratorio di idee e da trampolino di lancio per l’anno nuovo, con febbraio si rientra in pista a pieni giri. È il momento del cioccolato, un arco di tempo che si dilata fino a Pasqua, quest’anno corta con la domenica del 31 marzo. A tutta intensità, quindi, sotto ogni punto di vista. Già il primo appuntamento è duplice, con Carnevale e San Valentino in sequenza.
Per la festa in maschera non può mancare la crema al cioccolato, il celebre Sanguinaccio dolce, da abbinare a chiacchiere, frappe e bugie. Per celebrare gli innamorati la pasticceria artigianale si scatena con un’ampia varietà di offerta. È il momento dei biscotti farciti al cioccolato e di tanti altri numerosi soggetti come il catenaccio con la chiave, Cupido, i cuori, anche colorati, di ogni dimensione e, perché no, farciti con creme spalmabili.
La creatività sposa la personalizzazione e le vetrine delle pasticceria sfoggiano un panorama di cioccolato artistico in scena fino a Pasqua, quando le uova daranno il via a una produzione sempre più articolata e diversificata. Poco prima, da non dimenticare, San Giuseppe con la tradizione delle Zeppole al cioccolato. Sì, ma quale cioccolato? Gli amatori prediligono il fondente, ma la stragrande maggioranza della clientela si orienta su quello al latte, più ecumenico al palato.
A livello professionale una posizione di primo piano viene occupata da quello bianco. Si può colorare facilmente e nelle composizione dona un indiscusso valore aggiunto. Ci aspettano tempi che richiedono grande impegno, abilità e fantasia. La clientela è sempre più esigente e carica di aspettative. Vuole essere stupita, ma gli “effetti speciali” possono essere controproducenti e portare all’insuccesso. In due parole: creativi sì, evitando però di strafare. Nella stupenda complessità della pasticceria la semplicità è l’elemento che colpisce sempre nel segno. Unita alla mano di un bravo artigiano diventa unica.