Michelina Fischetti e Serena Falco, cuoche del Ristorante Oasis Sapori Antichi a Vallesaccarda, in provincia di Avellino, rappresentano alla perfezione una cucina tradizionale, locale e gustosa. La loro proposta culinaria si distingue per l’arricchimento di elementi innovativi, sempre bilanciati ed equilibrati, nel continuo rispetto di una cucina semplice, etica e pulita.
Michelina Fischetti e Serena Falco
Michelina Fischetti: la tradizione e il richiamo delle origini
La chef Michelina Fischetti è cresciuta ai fornelli al fianco di sua madre Giuseppina e di sua nonna Michelina, che sin da piccola le hanno trasmesso uno straordinario amore per la cucina e la voglia di sperimentare le ricette tramandate di generazione in generazione. Michelina ricorda con affetto quando, da bambina, imitava i gesti in cucina della mamma e della nonna, che sono state per lei una costante fonte di ispirazione. Ha iniziato a cucinare come autodidatta e, dopo una giovinezza trascorsa in Irpinia, ha deciso di partire per Modena per lavorare nel mondo della ristorazione.
Nonostante l’esperienza accumulata altrove, Michelina ha avvertito il forte richiamo del suo territorio e dei suoi affetti. Questa sensazione l’ha spinta a fare ritorno alle sue origini, a Vallesaccarda, dove si è dedicata con passione al ruolo di chef nel ristorante di famiglia. Oggi, Michelina dirige con attenzione la cucina dell’Oasis Sapori Antichi, affiancata ogni giorno dalla giovane nipote Serena Falco.
Serena Falco: la nuova generazione della famiglia Fischetti
Serena Falco, classe 1991, rappresenta la terza generazione della famiglia Fischetti. Ha iniziato a lavorare nelle cucine dell’Oasis subito dopo aver terminato gli studi superiori. Il suo percorso nel ristorante di famiglia è cominciato come pastry chef, per poi assumere progressivamente le redini della cucina accanto alla zia Michelina, che oggi è il suo principale punto di riferimento professionale.
Serena è l’emblema della nuova leva e il futuro di un progetto longevo, destinato a evolversi e innovarsi. Grazie anche al contributo del resto della terza generazione Fischetti, il ristorante continua a rimanere fedele ai suoi sapori autentici, locali e tradizionali.
Botta e risposta con Michelina Fischetti e Serena Falco
Da bambina cosa sognavi di diventare?
Michelina: Maestra d’asilo perché adoro molto i bambini.
Serena: Interior Designer.
Il primo sapore che ti ricordi?
M: Scarpetta (pane e sugo)
S: Il pane
Qual è il senso più importante?
M: Gusto ed olfatto. Dall’odore di un piatto già riesco a capirne il gusto.
S: Gusto
Il piatto più difficile che tu abbia mai realizzato?
M: Il piatto più semplice potrebbe essere quello più difficile
S: Tutti i piatti sono difficili da realizzare, se si cerca di ricreare esattamente le stesse sensazioni di quando sono stati creati per la prima volta, mantenendo intatti l'odore e il sapore originali
Come hai speso il primo stipendio?
M: Ho comprato un jeans e una t-shirt firmati
S: Abbigliamento e tecnologia
Quali sono i tre piatti che nella vita non si può assolutamente fare a meno di provare?
M: Spaghetti al pomodoro, zuppa con verdure di stagione e carne paesana come l’agnello
S: Ravioli dolci con il ragù di nonna, i tortelli di zucca di Nadia Santini e la pasta al pomodoro alla Hilde di Mauro Uliassi
Cosa non manca mai nel frigo di casa tua?
M: Verdure, uova, passata di pomodoro e legumi lessati
S: Uova, cipolla, pomodoro ed olive
Qual è il tuo cibo consolatorio?
M: Con un piatto di pasta mi sento sempre molto appagata
S: Peperone ripieno con mollica di pane e alici
Michelina Fischetti e Serena Falco a confronto
Che rapporto hai con le tecnologie?
M: Il mio rapporto con le tecnologie è positivo, anche se spesso in cucina mi trovo più a mio agio con gli utensili tradizionali. Per esempio, preferisco ancora passare le verdure con il passaverdure
S: Ottimo, è uno dei mondi che amo di più oltre alla cucina.
All’Inferno ti obbligano a mangiare sempre un piatto: quale?
M: Fegatini
S: Le frattaglie
Chi inviteresti alla cena dei tuoi sogni?
M: George Clooney
S: Mio marito e i miei figli, le persone più importanti della mia vita
Quale quadro o opera d’arte rappresenta meglio la tua cucina?
M: Il “Vertumno” di Giuseppe Arcimboldo. Questo quadro mi incanta perché rappresenta la natura e la ciclicità delle stagioni. Qualcosa di molto affine alla nostra filosofia di cucina in continuo cambiamento con la natura e in costante armonia con i ritmi stagionali.
S: Un quadro che mi rappresenta è “Una domenica pomeriggio sull'isola della Grande-Jatte” di Georges Seurat. È un’opera che amo profondamente, ma che a tratti mi rattrista. Racconta quanto sia magica la domenica in famiglia, quel momento di pace e di connessione che spesso viene sacrificato. Nonostante si ami profondamente il proprio lavoro, ci sono giorni, come le feste, in cui il sacrificio è tale che ciò che ci appartiene – il tempo con le persone care – finisce per sembrare lontano, come se lo si potesse vedere solo attraverso un quadro, proprio questo.
Se la tua cucina fosse una canzone quale sarebbe?
M: Una canzone di Lucio Battisti
S: Somewhere Only We Know di Keane
Via Provinciale, 8 83050 Vallesaccarda (Av)