Il settore della ristorazione, pilastro dell'economia italiana e simbolo della cultura nazionale, vive da tempo una condizione di instabilità. Tra carenze di personale, ritmi serrati, contratti precari e difficoltà organizzative, ristoranti e bar italiani si trovano oggi a dover fare i conti con una realtà che richiede competenze e approcci gestionali completamente nuovi. È proprio a partire da questa considerazione che nasce Restworld, una startup italiana che punta a trasformare la gestione del personale nell'Horeca, allontanandosi dal consueto servizio di intermediazione tra domanda e offerta di lavoro, e abbracciando una visione integrata che valorizzi le persone e migliori la qualità dell'ambiente lavorativo. Alla guida di questa realtà troviamo Luca Lotterio, giovane imprenditore con una solida formazione in psicologia del lavoro, che ha portato Restworld a diventare, in pochi anni, un punto di riferimento per ristoratori e lavoratori.
Luca Lotterio, ceo di Restworld
«Restworld è nata da un bisogno che ho avvertito nel corso dei miei anni di studio e di lavoro nel settore» racconta Lotterio. Psicologo specializzato nel benessere organizzativo, il ceo di Restworld ha maturato esperienza nel mondo della ristorazione lavorando in prima persona come responsabile di sala e store manager. «Ho sempre notato un grande divario tra il modo in cui la ristorazione viene gestita e la necessità di promuovere il benessere del personale. Non si tratta solo di pagare il giusto o di ridurre le ore di lavoro, ma di creare una cultura organizzativa capace di valorizzare le persone».
Dalla tesi alla startup: un percorso di crescita e consapevolezza
L'esperienza di Lotterio nella ristorazione, unita agli studi universitari in psicologia del lavoro, lo ha portato a sviluppare un'idea innovativa: riqualificare le professioni del settore. Il primo passo è stato un progetto di ricerca durante il percorso universitario, che ha dato vita a una tesi di laurea dal titolo "Riqualificare le professioni di sala". Attraverso interviste a cento ristoratori e cento lavoratori, Lotterio ha analizzato le problematiche più comuni, cercando di comprendere le motivazioni profonde del disagio diffuso tra i professionisti del settore. «Abbiamo condotto un'indagine con 36 domande per individuare i punti dolenti della ristorazione e per raccogliere suggerimenti e proposte di miglioramento» spiega Lotterio. Tra le questioni emerse, i grandi temi sono stati il lavoro nero, gli orari di lavoro prolungati e la mancanza di incentivi.
Questa ricerca ha suscitato un notevole interesse tra i ristoratori, tanto che alcuni hanno iniziato a chiedere a Lotterio e al suo collega se potessero aiutarli a trovare personale qualificato. «È stato a quel punto che abbiamo capito che la nostra ricerca poteva diventare un progetto concreto» racconta. Tuttavia, la semplice intermediazione non sarebbe stata sufficiente: serviva un modello nuovo, flessibile e adatto alle esigenze specifiche del settore. Da qui, la decisione di creare Restworld come una startup, insieme a due ingegneri - uno gestionale e uno informatico - per sviluppare una piattaforma di matching capace di connettere ristoratori e lavoratori in modo mirato.
L'impatto del Covid e l'importanza della ricerca nel settore
La nascita di Restworld, nel febbraio 2020, ha coinciso con un momento di crisi globale senza precedenti. Due settimane dopo il lancio ufficiale, la pandemia di Covid-19 ha imposto la chiusura di ristoranti e bar in tutta Italia, fattore che ha costretto la startup a sospendere le proprie attività di matching. Invece di arrestarsi, però, Lotterio e il suo team hanno trasformato l'emergenza in un'opportunità di ricerca. «Abbiamo coinvolto circa 15mila persone del settore in una serie di studi strutturati per capire meglio le dinamiche interne della ristorazione» spiega. Il team di Restworld ha esaminato questioni cruciali come il lavoro nero, l'uso di sostanze come la cocaina, la discriminazione di genere e il burnout: dati specifici fino ad allora totalmente sconosciuti e di cui nessuno si era mai interessato.
Il Covid ha quindi rappresentato per Restworld una fase di studio e di preparazione, durante la quale sono stati individuati i temi centrali su cui costruire un modello di ristorazione più sostenibile e rispettoso delle persone. «Abbiamo voluto approfondire tematiche spesso ignorate, che avevano un impatto diretto sulla motivazione e sul benessere del personale» commenta Lotterio. Questa ricerca ha permesso a Restworld di sviluppare una visione ampia e articolata, che va oltre il semplice abbinamento tra domanda e offerta.
Restworld come piattaforma di matching: una rete di servizi per ristoratori e lavoratori
Restworld si propone come una piattaforma di matching altamente specializzata, pensata per rispondere alle esigenze specifiche del settore Horeca. La piattaforma è gratuita e senza barriere d'accesso per i lavoratori, che possono iscriversi fornendo un curriculum o compilando un questionario di pochi minuti. «Raccogliamo informazioni sulle esperienze passate, sugli interessi e sulle motivazioni dei candidati» spiega Lotterio. Per i ristoratori, invece, il processo è più articolato: «Effettuiamo un'analisi preliminare dell'attività per capire se il locale risponde agli standard della nostra piattaforma. L'obiettivo è garantire che i lavoratori trovino ambienti di lavoro in linea con le loro aspettative».
Restworld: la rivoluzione nella gestione del personale della ristorazione
Una volta avviata la collaborazione, ogni ristoratore viene seguito da un manager di riferimento che si occupa di supportare il cliente nella definizione dell'annuncio, nella raccolta delle candidature e nella negoziazione dei contratti con i lavoratori selezionati. «Il nostro servizio non si limita a proporre dei candidati, ma mira a creare una relazione di fiducia tra ristoratore e lavoratore» afferma Lotterio. Uno degli elementi centrali di Restworld è l'attenzione al feedback: sia i ristoratori che i lavoratori vengono incoraggiati a esprimere le proprie opinioni per migliorare continuamente il servizio.
Inclusione e appartenenza: il ruolo della cultura aziendale nel trattenere i talenti
Oggi, uno dei temi più sentiti nel settore della ristorazione è la difficoltà di trattenere il personale. Secondo Lotterio la chiave per risolvere questa problematica risieda nella creazione di un senso di appartenenza e di identità aziendale: «Un ristorante è un'azienda, una realtà che deve saper comunicare la propria mission e i propri valori. Quando un locale riesce a trasmettere un'identità forte, riesce a coinvolgere i dipendenti in un progetto comune». La costruzione di una cultura aziendale inclusiva, capace di accogliere e valorizzare la diversità, è quindi uno degli obiettivi primari di Restworld. La startup si impegna a creare una comunità di lavoratori del settore, con eventi e attività dedicate a oltre 50mila persone attive nella piattaforma. «Cerchiamo di far sentire i lavoratori parte di qualcosa» racconta Lotterio.
Nuove sfide: migliorare il clima organizzativo e sostenere la crescita professionale
Tra gli obiettivi di Restworld vi è anche il miglioramento del clima organizzativo nei locali. «In Spagna, per esempio, molti locali hanno adottato un massimo di otto ore di lavoro al giorno» spiega Lotterio. Restworld punta a introdurre pratiche simili anche in Italia, con l'obiettivo di ridurre i turni eccessivamente prolungati e di creare un ambiente di lavoro più sano. «Cambiare una cultura non è facile, ma stiamo andando verso una direzione di maggiore rispetto dei tempi di lavoro».
Il ceo di Restworld, Luca Lotterio
Oltre a migliorare le condizioni lavorative, Restworld promuove percorsi di crescita professionale. Lotterio spiega come il team supporti le piccole realtà che non possono offrire avanzamenti di carriera tradizionali, proponendo percorsi di sviluppo orizzontale: «Un dipendente può specializzarsi in ambiti specifici, come i vini o gli oli, acquisendo nuove competenze che arricchiscono il servizio senza dover necessariamente passare a ruoli gerarchicamente superiori».
Un osservatorio per analizzare le sfide del settore: il futuro di Restworld
Negli ultimi anni, Restworld ha attivato un osservatorio dedicato alla ristorazione, con l'obiettivo di mappare le strategie più efficaci per la gestione del personale. «Abbiamo iniziato a raccogliere dati su ristoratori che riescono a coinvolgere i propri lavoratori e su quelli che, invece, faticano a trattenerli» racconta Lotterio. La crisi di manodopera degli ultimi anni ha portato il settore a rivedere le proprie dinamiche, passando dalla difficoltà di trovare personale alla sfida di mantenere una squadra stabile. «I risultati del nostro osservatorio saranno pubblicati entro gennaio, e speriamo che possano offrire spunti concreti per migliorare la gestione delle risorse umane nel settore». Attraverso questi studi, Restworld punta a identificare le pratiche di gestione del personale che favoriscono la retention. «È un settore che richiede competenze sempre più complesse e trasversali. Oggi un imprenditore deve saper gestire il conto economico, le relazioni con i fornitori e il food cost, oltre a costruire un ambiente di lavoro motivante» conclude Lotterio.
Verso una nuova cultura del lavoro nella ristorazione italiana
Un vero e proprio laboratorio di innovazione sociale, dunque, capace di rispondere alle sfide della ristorazione contemporanea con un approccio integrato e flessibile. «Non siamo solo una piattaforma di recruiting - precisa Lotterio. Il nostro obiettivo è trasformare la ristorazione in un settore che rispetti le persone, che valorizzi le competenze e che offra reali opportunità di crescita». Con oltre 800 ristoranti e un database di 150mila candidati, Restworld rappresenta oggi una risorsa preziosa per chi cerca lavoro e per chi vuole migliorare la gestione del proprio locale.
Per maggiori informazioni, visita il sito di Restworld!