Quest'estate non è ancora finita, anzi è ancora pienamente operativa. Vi è stato il solito cambio di clientela: via gli italiani e dentro gli stranieri del nord Europa, i quali risultano in crescita del 7%, contro una flessione del 3 % dei nostri connazionali. Abbiamo dovuto affrontare l’emergenza personale, risolta a caro prezzo, con l’utilizzo di personale extra, prezzolato e non sempre efficiente, ma siamo andati avanti.
Una breve panoramica dei mesi estivi del turismo italiano con un piccolo, ma grande augurio per il futuro
Non abbiamo avuto il tempo di riprenderci, chè è arrivata la polemica sui prezzi alti, altissimi: dalle friselle in Puglia, alla divisione dei toast sul lago di Como al costo di 2 euro, dal caro ombrellone, fino alla prezzo della bottiglia dell’acqua. In Italia abbiamo un'offerta variegata: le strutture di lusso rappresentano meno del 4%; l’offerta maggiore,nel mondo alberghiero, è rappresentata dai 3 stelle (quasi il 50%), e la stessa cosa accade nella ristorazione, con le pizzerie; pertanto, vi è una grande offerta differenziata, che garantisce a tutti di trovare il posto giusto.
Poi naturalmente ci sono altri tipi di problemi, che possono essere trasversali: questo accade quando il servizio non è adeguato al prezzo pagato, per qualità, per cortesia o per entrambe le cose .Gli ospiti comunque dispongono di diverse "armi", molto temute le recensioni, quando fatte bene e circostanziate sono utili, ma bisogna saperle decifrare ed interpretare.
Infine vorrei parlare della questione Albania. Proprio poco fa ascoltavo un turista Italiano che si lamentava: "mi sono fatto trascinare dai miei amici per una vacanza, ma pagare uno spritz 17 euro ed un ombrellone con 2 lettini 40 euro, non mi sembra così economico." La legge della domanda e dell’offerta è valida a tutte le latitudini. Qualche giorno fa, un noto documentarista Italiano si lamentava di aver pagato 50 euro per un ombrellone e 2 lettini in Puglia, mentre sempre in Albania aveva pagato 15 euro. Mi sono permesso di rispondergli che di certo anche lui percepiva delle cifre dalla Rai, che sicuramente i suoi colleghi albanesi non percepiscono, eppure non ho mai letto di un italiano che ne abbia scritto su un giornale o si sia lamentato di questo in tv. Un divulgatore non dovrebbe scrivere con tale leggerezza, perché non giova a nessuno screditare il proprio paese, specialmente in un periodo in cui ci stiamo ancora riprendendo dalla catastrofe del Covid e dalle relative ripercussioni economiche.
Vorrei chiudere con ottimismo: siamo una piccola nazione, ma ricca di tradizioni, piena di tesori dal valore inestimabile, con un clima stupendo tutto l’anno, con un’offerta di prodotti della terra e del mare che tutti ci invidiano, perciò miglioriamoci senza denigrarci.
Buon fine estate a tutti.