Minestrina, crescenza e mela cotta, questo, nel dire comune, il tradizionale menu ospedaliero. Menu general generico per tutti e per ogni tipo di patologia. Almeno in passato. Fortunatamente la situazione è cambiata; nei grandi ospedali le diete variano per i singoli malati, adattate allo stato di salute e, aspetto non del tutto secondario, per evitare sprechi. Nuove tendenze e nuove figure professionali. In quest'ottica si pone il corso per chef sanitario iniziato a Cast Alimenti, la scuola delle professioni gastronomiche di Brescia.
Chef sanitario, una nuova opportunità professionale
Da Cast Alimenti il corso per chef “sanitario”
Tutto esaurito alla prima lezione, con 45 partecipanti provenienti dal Centro e Nord Italia. Donne e uomini che lavorano già in strutture ospedaliere o sociosanitarie. «Questo nuovo corso - hanno detto - è una importante occasione di accrescimento professionale». La scuola Cast Alimenti amplia così la propria offerta formativa per aggiungere competenze innovative e offrire ulteriori opportunità nell’ambito professionale dello chef.
Il corso è stato realizzato grazie al contributo scientifico di “Nutrire con Cura Dysphagia Research Academy” e il sostegno di Io Sano, azienda specializzata nella produzione di alimenti per pazienti affetti da disfagia. La nuova proposta si colloca nella costante attenzione che Cast rivolge alle evoluzioni del mercato della ristorazione, caratterizzato in questi ultimi anni da profonde trasformazioni e anche da non poche difficoltà.
Il ruolo dello chef “sanitario” nel percorso di cura dei malati
Il settore, soprattutto in specifici ambiti, ha evidenziato sofferenze a livello di fatturati e di personale qualificato, ma allo stesso tempo si sta aprendo a nuove opportunità. Lo chef sanitario è una di queste. Il principio base del nuovo corso si colloca in questo concetto, riconosciuto ormai dalla scienza medica internazionale: la gratificazione alimentare, se ben organizzata e gestita, può rientrare a tutti gli effetti nel percorso di cura, intesa come componente in grado di sostenere il paziente anche a livello psicologico. Il piacere del cibo, la gratificazione del gusto, il profumo, la connotazione cromatica, la riconoscibilità delle pietanze, la memoria alimentare sono strumenti fondamentali affinché alimentarsi nell’ambito sanitario e sociosanitario non sia percepito unicamente come una necessità fisiologica, ma come un momento di piacere, di affettività, di comunione e uno degli elementi fondamentali del benessere della persona.
Per questo è necessario che i cuochi, i nutrizionisti, i dietisti, i logopedisti, i geriatri, gli infermieri e tutti gli operatori sociosanitari operino in un dialogo costante, uniti nell’obiettivo comune di offrire agli ospiti, in particolari a quelli più fragili, le soluzioni migliori dal punto di vista della sicurezza, degli apporti nutrizionali e del gusto. Sulle caratteristiche e finalità del corso, l’amministratore delegato di Io Sano, Giovanni Varoli ha dichiarato: «Il corso di chef sanitario rappresenta davvero un'occasione importante per acquisire competenze sanitarie di base e soprattutto per sviluppare un confronto, un dialogo e un linguaggio comune tra tutte le figure che partecipano e interagiscono con il percorso nutrizionale e alimentare dei pazienti. Siamo davvero felici di poter sostenere il corso, perché lo chef in ospedale e in Rsa ha un ruolo fondamentale per il benessere e la qualità della vita di tanti pazienti, soprattutto di quelli più fragili e che hanno bisogno di specifiche attenzioni, competenze e cure».
Chef sanitario, una nuova opportunità professionale
Un commento sulle finalità del corso è stato espresso anche da Samir Sukkar, presidente dell'Accademia Nutrire con Cura e responsabile della nutrizione clinica dell'Ospedale Policlinico San Martino di Genova, per il quale: «Aver realizzato con Cast questo corso è davvero gratificante, sia per il prestigio e qualità della scuola sia perché crediamo che sviluppare competenze trasversali tra la cucina e il reparto sia davvero fondamentale per la salute dei pazienti».
A questo parere si associa Andrea Ungar responsabile del comitato scientifico dell'Accademia e presidente della Società Italiana di Geriatria e Gerontologia. «La buona alimentazione – sottolinea - migliora la qualità della vita dei nostri anziani. Inoltre, può essere molto di più di sana nutrizione e diventare piacere, memoria, identità, affettività. Senza dimenticare la necessità dei corretti apporti nutrizionali è quindi importante che tra noi medici e gli chef si sviluppi dialogo, si condividano obiettivi e buone pratiche, si trasmettano competenze soprattutto rispetto alle necessità di sicurezza e gratificazione dei pazienti fragili che soffrono di un disturbo così condizionante come la disfagia. Il corso per Chef Sanitario va in questa direzione e speriamo sia l'inizio di un lungo percorso».
Il corso si svolge in parte nella sede di Cast Alimenti a Brescia e in parte online. Alla fine verrà rilasciato un attestato di frequenza.