L'italiano Panfilo Colonico, proprietario del rinomato locale "Il Sabore mio" nella provincia di Guayas in Ecuador, è finalmente tornato libero dopo essere stato sequestrato per alcuni giorni da dei finti poliziotti. In un'intervista al Corriere della Sera, ha raccontato in dettaglio l'orrore che ha vissuto durante il suo rapimento, insieme alle circostanze del suo rilascio. Come affermato da Colonico, la sua libertà è stata ottenuta pagando un riscatto di circa 200mila dollari, equivalenti a 182mila euro. Tuttavia, non aveva la certezza che lo avrebbero liberato, poiché i rapitori chiedevano una somma ancora più elevata. Disperato, Colonico si è rivolto a un amico che è riuscito a raccogliere il denaro richiesto. «Ho dovuto dare fondo a tutti i risparmi, ora non mi è rimasto nulla», ha lamentato Colonico, evidenziando le difficoltà finanziarie che ha dovuto affrontare per ottenere la sua libertà.

Lo chef Panfilo Colonico
Durante il periodo di prigionia, Colonico ha subito torture e maltrattamenti. «Ero per terra, costretto a mangiare solo riso e acqua. Mi hanno picchiato e minacciato di tagliarmi un orecchio o un dito come prova del sequestro», ha rivelato Colonico. Inizialmente, il terrore era palpabile, ma poi è riuscito a rimuovere il cappuccio che gli copriva il viso, scoprendo che i suoi rapitori erano solo dei ragazzini. Una scoperta inquietante che lo ha lasciato sconcertato.
Per la ex moglie è stata una messinscena. Colonico: «Stupidaggini»
In risposta alle accuse della sua ex moglie, che ha insinuato che il rapimento potesse essere una messinscena, Colonico ha smentito categoricamente tali affermazioni. «Sono solo stupidaggini», ha dichiarato Colonico con rabbia. Ha sottolineato che, per cercare di ottenere la sua liberazione, è stato necessario l'intervento delle autorità ecuadoriane. Durante l'operazione di salvataggio, uno dei sequestratori è stato ucciso, mentre altri due sono stati arrestati. La gravità della situazione ha richiamato l'attenzione persino del presidente dell'Ecuador, Guillermo Lasso.