Ospiti del gran Hotel Astoria di Grado (Go), diretto dal maitre Giacomo Rubini, nei giorni 20-23 marzo si è tenuta la settima edizione del concorso “Le donne nell’arte del flambè”, riservato alle professioniste maitre Amira e allieve degli istituti alberghieri d’Italia. A contendersi il prestigioso trofeo dedicato a Luisa Speri, prima donna a essere stata nominata gran maestro della ristorazione Amira, sono state sedici squadre formate da tre componenti, provenienti da tutta Italia, che si sono sfidate in una preparazione al flambè a base di frutta, nell’abbinamento di un vino con relativo esame organolettico e nella sfilettatura di un pesce cotto alla griglia.
La giuria era composta da cinque donne tutte esperte del settore enogastronomico con la super visione del Cancelliere dei grandi maestri Amira
Claudio Recchia, direttore della ristorazione della
Villa Principe Leopoldo di Lugano. Alla fine delle tre giornate la giuria ha decretato vincitrice la squadra proveniente da Taormina (Me), al secondo posto la squadra di Paestum (Sa) e al terzo posto la squadra di Ferrara.
Le premiazioni sono state effettuate durante la serata di gala, ove hanno partecipato ospiti della regione Friuli Venezia Giulia, del comune di Grado che hanno assistito alla preparazione delle famose crepes suzette flambate con amaro Nonino, preparate da parte di 30 professioniste e allieve degli istituti alberghieri che hanno flambato tutte contemporaneamente, ricevendo uno scosciante e lungo applauso da parte di tutti gli ospiti.
Giuseppe Povia ha partecipato alla settima edizione del concorso “Le donne nell’arte del flambè”Però le sorprese per gli ospiti non sono terminate con le crepes suzette perché a un certo punto della serata mi sono presentato in sala con un cameriere “ospite” che ha stupito tutti:
Giuseppe Povia, il famoso cantante già vincitore di un festival della canzone di Sanremo. Giuseppe Povia ha raccontato i suoi anni passati in diversi ristoranti e locali di tutta Italia,
in cui ha ricoperto il ruolo proprio di cameriere, rimarcando più volte di essere orgoglioso di averlo fatto, ritenendolo uno dei mestieri più belli al mondo e che permette di visitare diversi luoghi, imparare diverse lingue e conoscere migliaia di persone.
Ma la sorpresa più gradita è stata quando, oltre a diversi pezzi cantati,
ha dedicato a tutti gli ospiti la sua canzone “Cameriere”, che per sua concessione da quella sera è diventata l'inno nazionale Amira e sarà trasmessa a ogni incontro. L’appuntamento è già fissato per l’ottava edizione che si terrà l’anno prossimo.