Da Josè allo Zest, dalla provincia di Napoli (Torre del Greco) a Sorrento. Rimane in Campania, a casa sua di fatto, Domenico Iavarone, lo chef che solo poche settimane fa aveva annunciato la conclusione della sua avventura al Josè Restaurant (in cui aveva ottenuto la Stella Michelin) il prossimo 8 dicembre ne inizierà un'altra nel nuovo ristorante Zest all'interno del Grand Hotel La Favorita nel cuore di Sorrento.
Lo chef Domenico Iavarone inizierà la sua avventura allo Zest di Sorrento
La struttura appartiene alla famiglia Manniello, che ha voluto puntare su Domenico Iavarone per una cucina identificata e identificabile, nel rispetto della tradizione campana, che possa rispondere non solo a certe esigenze di un determinato tipo di clientela, ma anche a criteri che lo chef ha dimostrato, nel corso della sua carriera, di poter rispettare e soddisfare. Iavarone, infatti, aveva già ottenuto il riconoscimento della stella Michelin al Maxi di Vico Equense nel 2014, macaron bissato poi al Josè Restaurant nel 2019. Con la scelta dello chef da parte dei Manniello, insomma, l'obiettivo pare ben identificato.
L'hotel La Favorita, a Sorrento
Domenico Iavarone: «Da Zest con i miei piatti simbolo»
«Ringrazio tutte le persone che da anni mi accompagnano nella mia crescita professionale - ha detto lo chef presentando il suo nuovo progetto - i clienti, la brigata, la mia famiglia, i colleghi e gli amici. Auguro il meglio alla famiglia Confuorto per il progetto José Restaurant. E ringrazio la famiglia Manniello per la fiducia che ripongono in me e nella mia squadra per il percorso che stiamo intraprendendo. Come sempre daremo il massimo per conquistare i palati più esigenti, nel pieno rispetto dei sapori della tradizione».
«Si tratta di un progetto completamente nuovo nel cuore di Sorrento - così lo chef contattato da noi - all'interno di un albergo solido in una famiglia di grandi imprenditori che gestiscono più di una struttura in città. La punta di diamante dell'azienda è l'hotel La Favorita, dove nascerà il ristorante Zest. In menu non mancheranno i classici, le mie firme, come i gamberi e fior di latte omaggio a Vico Equense, il risotto al limone, scampi e liquirizia che fa parte di un piatto che mi porto indietro da anni e che a Sorrento avrà ancor più ragione di esistere con i limoni locali, poi la carta dei dolci, l'iconica pizza, per creare il gioco con i clienti, di cui abbiamo già parlato, legato alla "sazietà" che secondo alcuni non saprebbe darti il ristorante gourmet».