Come ogni anno The Best Chef (classifica ideata nel 2015 dalla neuroscienziata polacca Joanna Slusarczyk e il critico italiano Cristian Gadau) ha reso noti i nomi dei migliori rappresentanti del mondo gastronomico mondiale. Non ci sono italiani nella classifica dei primi 10 posti, in cui si conferma per il terzo anno consecutivo l'istrionico Dabiz Muñoz del tre Stelle Michelin Diverxo di Madrid. A seguire completando il podio Albert Adrià e Ana Ros, fresca dei tre macarones assegnati dalla Rossa solo qualche settimana fa.
Un momento della premiazione
Franco Pepe conquista il Best Chef Pizza Award
Franco Pepe dalla sua Caiazzo continua a mantenere alto il nome dell'Italia gastronomica nel mondo. Il proprietario di Pepe in Grani, ritenuta tra le migliori pizzerie del pianeta, conquista il Best Chef Pizza Award, avviandosi a una brillante conclusione di 2023 sulla scia del The Best Pizza Award solo di poche settimane fa.
Il pizzaiolo casertano Franco Pepe
Un premio speciale dedicato ai pizzaioli all'interno di un concorso in cui gli assoluti sono protagonisti i cuochi. Per The Best Chef sembra naturale e fisiologico riconoscere anche i migliori rappresentanti dell'arte bianca, a differenza della Guida Michelin che invece continua a fare orecchie da mercante, facendo finta di non vedere come il movimento pizza in Italia sia in costante crescita. Certo, magari non saranno tantissime oggi le pizzerie in grado di entrare in una eventuale guida (o in una sezione speciale della stessa), ma da qualche parte (e da qualche nome) si potrebbe anche cominciare, no? Il precedente di Casa Mazzucchelli, però, è emblematico dell'ostracismo francese nei confronti del mondo pizza. Casa Mazzucchelli ha riconquistato, proprio per il 2024, la stella ottenuta nel 2008 dopo averla dovuta salutare con il cambio di format e di nome. Poi, quest'anno, il ritorno alla cucina dalla pizzeria gourmet, che ha riportato Aurora di nuovo sotto i riflettori della Michelin.
Dabiz Muñoz è ancora il miglior chef del mondo
Dabiz Muñoz è, per il terzo anno consecutivo, il miglior chef del mondo. L'annuncio è stato dato allo Yucatán International Congress Center nel corso di una cerimonia glamour, durante la quale sono state svelate anche le identità di tutti gli chef che completano la lista dei Top 100. Un'élite gastronomica composta da 31 nazionalità, con l'Europa come continente più rappresentato (54 chef), seguita da America (24) e Asia (17), con la Spagna che consolida la sua posizione di paese più influente, con 14 chef.
Il Diverxo di Madrid
Il secondo posto di questa edizione va ad Albert Adrià (Enigma, Spagna), che vince anche uno dei premi speciali, The Best Chef New Entry Award, powered da Le Nouveau Chef, entrando subito nelle prime posizioni al suo rientro in lista. Ana Roš, anima e corpo di Hiša Franko (Slovenia), completa il podio risalendo dal nono al terzo posto (davanti a René Redzepi) e confermandosi come la donna con ranking piu alto in classifica.
Qui di seguito la classifica completa dei primi 10:
- Dabiz Muñoz (Diverxo, Spagna)
- Albert Andrià (Enigma, Spagna)
- Ana Roš (Hiša Franko, Slovenia)
- René Redzepi (Noma, Danimarca)
- Andoni Aduriz (Mugaritz, Spagna)
- Rasmus Munk (Alchemist, Danimarca)
- Mateu Casanas, Orio Castro ed Eduard Xatrunch (Disfrutar, Spagna)
- Joan Roca (El Celler, Spagna)
- Junghyun Park (Atomix, Usa)
- Rodolfo Guzman (Boragò, Cile)
Dabiz Muñoz miglior chef, ma la Spagna lo “salva” dai debiti
Miglior chef sì, con il suo ristorante Diverxo di Madrid, salvato però da un profondo rosso in bilancio dal Governo spagnolo. Nel 2022 infatti la Pig Wings, società che gestisce i ristoranti del cuoco spagnolo (tra cui, per l'appunto, il tre Stelle madrileno, al quale si aggiunge il “bistrot” StreetXO) ha registrato un buco di circa 3 milioni di euro. Deficit che, probabilmente, avrebbe costretto alla chiusura il 90% delle realtà imprenditoriali del settore, ma non uno dei nomi più illustri e altisonanti della Spagna. Salvato, per l'appunto, dalla Spagna stessa. In che modo? Grazie a un provvedimento firmato dal presidente Pedro Sanchez, infatti, le perdite registrate negli ultimi due anni possono essere spalmate nei tre bilanci successivi, lasciando tempo e soprattutto assicurando ossigeno fresco alla holding in questione. Ed evitando una possibile chiusura di uno dei ristoranti più iconici e riconoscibili (oltre che cari, 365 euro per il menu degustazione) della Spagna. Per tutte le aziende in difficoltà, quindi, ci sarà tempo quindi fino alla fine del 2024 per tornare in equilibrio.
The Best Chef: Riccardo Camanini primo italiano. Ma la Michelin non lo vede
La rappresentanza italiana nella classifica dei 100 vede la presenza di Riccardo Camanini in ventiduesima posizione. Lo chef del Lido 84 di Gardone Riviera si conferma tra i cuochi di casa nostra più premiati e riconosciuti (è anche il primo connazionale nella classifica della 50 Best, in settima posizione) ma per la Michelin rimane ancorato alla sua singola Stella che, da un paio d'anni a questa parte in realtà, sembra assolutamente limitata e limitante. Anche nella più recente classifica stilata dai francesi de La Liste (che, con un algoritmo, considera le valutazioni e le guide di tutto il mondo), Camanini compare nel gruppo dei settimi, al parimerito con ristoranti due e Tre Stelle italiani come Bartolini e Enoteca Pinchiorri, e sopra al neo tre macarones Quattro Passi di Nerano (Na).
Riccardo Camanini è il primo italiano in lista
1/7
Enrico Crippa, Piazza Duomo (Alba)
2/7
Niko Romito, Ristorante Reale (Castel di Sangro, Aq)
3/7
Mauro Uliassi, ristorante Uliassi (Senigallia, Aq)
4/7
Floriano Pellegrino, Bros (Lecce)
5/7
Antonia Klugmann, L'Argine a Vencò
6/7
Matteo Baronetto, Del Cambio
7/7
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Qui di seguito i posizionamenti in classifica dei rappresentanti italiani:
- 22: Riccardo Camanini (Gardone Riviera, Bs)
- 28: Enrico Crippa (Piazza Duomo, Alba)
- 52: Niko Romito (Reale, Castel di Sangro, Aq)
- 58: Mauro Uliassi (Uliassi, Senigallia, An)
- 84: Floriano Pellegrino (Bros, Lecce)
- 90: Antonia Klugmann (L'Argine a Vencò, Go)
- 99: Matteo Baronetto (Del Cambio, Torino)