La cucina italiana è in buone mani. Anzi, potremmo dire ottime. Sensazioni già avute, seppur fisiologicamente in miniatur,a in occasione dell’ultimo evento Emergente Chef (in cui sono stati protagonisti, in un contest dedicato, giovani cuochi provenienti da tutta Italia), e confermate a margine della presentazione dell’ultima Guida Michelin. Durante la quale è emerso un dato particolarmente interessante: un terzo degli chef saliti sul palco sono under 35.
Gli chef Fabrizio Mellino e Maicol Izzo
Era l’evento più atteso dell’anno nel mondo gastronomico nazionale e la presentazione della nuova guida Michelin Italia non ha tradito le attese. Tante le sorprese, su tutte l’exploit di Norbert Niederkofler che da 0, con il suo nuovo Atelier Moessmer, ha ottenuto le tre stelle. Assieme a lui il massimo riconoscimento dei francesi è andato al Quattro Passi di Nerano (Na), ristorante guidato dallo chef Riccardo Mellino. 5 i nuovi due stelle, 26 i ristoranti che potranno fregiarsi nel 2024 dell’ambito macaron. In tutto ciò emerge un dato interessante: gli chef premiati dalla Guida sono sempre più giovani. E l’alta cucina italiana può esultare: il futuro, a quanto pare, è roseo.
Lo chef Fabrizio Mellino
Guida Michelin, tra i premiati tanti under 35. Il tre stelle Mellino ne ha 32
Come detto, più in generale, quella di ieri è stata una presentazione particolarmente gioventù-oriented, se così vogliamo definirla. L’ha affermato, dopotutto, lo stesso Gwendal Puellenec, direttore internazionale delle guide Michelin, che ha messo in risalto un interessante dato. Un terzo degli chef che sono saliti ieri sul palco (11 dei 33 totali, tre i quali il 32enne Mellino) sia under 35, mentre in 4 hanno meno di 30 anni.
Fabrizio Mellino riceve la terza stella per Quattro Passi
Chi è Maicol Izzo, lo Young Chef premiato dalla Michelin
Nota di merito per chi ha conquistato un premio dedicato, lo Young Chef Award, dedicato al miglior giovane cuoco dell’anno. Il riconoscimento è andato a Maicol Izzo, di Piazzetta Miù (Castellammare di Stabia, Napoli) classe 1993 che contemporaneamente si fregia anche della seconda stella per il locale campano.
Lo chef Maicol Izzo di Piazzetta Milù
Premiato ieri dalla Michelin per la sua capacità di innovazione, si legge tra le motivazioni, ma di Maicol Izzo si parla ormai già da qualche anno come chef in grado di poter far parlare di sé e della sua cucina. Dopo la gavetta in grandi ristoranti d’Italia e d’ Europa (tra tutti La Torre del Saracino, di Gennaro Esposito, e tre del gruppo ElBarri di Albert Adrià, poi il Dorchester a Londra di Ducasse e il Mirazur di Colagreco) nel 2019 è tornato nella sua Castellammare, di fatto nella sua Piazzetta Milù, locale di famiglia di proprietà del padre Michele e della madre Lucia (MiLù, proprio in riferimento alle lettere iniziali dei loro nomi).
Cucina mediterranea, e non poteva essere altrimenti, di cui già si parlava prima della presentazione (e consacrazione?) di ieri. Cucina mediterranea di cui si parlerà ancor di più da oggi in avanti. Grazie a Maicol Izzo e al secondo macaron che arricchisce in maniera importante il già importante fine dining campano (che ha conosciuto anche un altro due stelle, il George di Napoli, e del già citato Quattro Passi a Nerano).
Guida Michelin Italia, ancora poche le donne
Se sono tanti i giovani chef premiati dalla Michelin un dato in controtendenza è quello legato alla presenza delle donne. Poche infatti sono salite ieri sul palco del teatro Grande di Brescia, a confermare un trend che si dimostra sempre più al maschile per quanto riguarda l'alta ristorazione italiana. L'anno scorso fu appena una, Sara Scarsella del ristorante Sintesi di Ariccia, mentre quest'anno sono state tre le donne capaci di conquistare la Stella. Si tratta di Ada Stifani, del ristorante Ada a Perugia; Aurora Mazzucchelli di Casa Mazzucchelli (stella riguadagnata dopo due anni a seguito del cambio di rotta del locale di Sasso Marconi); e Amanda Eriksson del Wood a Cervinia.