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Il futuro prossimo di Ais Piemonte: "Relazioni, formazione e cultura"

Mauro Carosso è stato eletto presidente della delegazione dell'Associazione italiana sommelier del Piemonte con 1213. In un'intervista ci spiega i punti principali del suo programma del quadriennio 2022-2026

di Piera Genta
 
11 luglio 2022 | 12:42

Il futuro prossimo di Ais Piemonte: "Relazioni, formazione e cultura"

Mauro Carosso è stato eletto presidente della delegazione dell'Associazione italiana sommelier del Piemonte con 1213. In un'intervista ci spiega i punti principali del suo programma del quadriennio 2022-2026

di Piera Genta
11 luglio 2022 | 12:42
 

Con 1213 voti Mauro Carosso è stato eletto presidente della delegazione Ais-Associazione italiana sommelier del Piemonte. Una delegazione che comprende altre nove sedi provinciali e precisamente: Alessandria (delegato Edi Perissinotto), Biella (Daniela Brago), Canavese (Lorenzo Labriot), Casale Monferrato (Daniele Guaschino), Cuneo ed Alba (Rosalba Rolando), Novara (Stefano Brustia), Torino (Fabio Gallo) Verbano Cusio Ossola (Luca Mollino), Vercelli e Valsesia (Luca Ferrero).

Mauro Carosso Il futuro prossimo di Ais Piemonte punta a relazioni, formazione e cultura

Mauro Carosso


Due nuovi vicepresidenti a Torino

L’organigramma di Torino si arricchisce di due vicepresidenti nelle persone di Rosalba Rolando (delegata di Cuneo) e Fabio Gallo (ex-presidente ed oggi delegato di Torino). Le elezioni Ais 2022 sono state le prime, nella storia dell’associazione, a essersi svolte interamente con modalità online, nel più totale rispetto della sicurezza, della privacy e dell’anonimato del voto, grazie alla collaborazione con la società tedesca Polyas Core, una piattaforma utilizzata dai maggiori partiti politici tedeschi, dalla Banca d’Italia, da alcuni ordini professionali e da Istat. L’affluenza del 45% (il 16% in più rispetto alla precedente tornata, condotta in modalità cartacea).


Conosciamo il nuovo presidente

Mauro Carosso, piemontese doc, ha una lunga militanza nell’Ais. Sommelier nel 1991, degustatore ufficiale nel 1996, relatore dal 2001 e commissario d’esame dal 2006. Nel 2010 viene eletto Consigliere nazionale, membro della Giunta esecutiva nazionale, dal 2014 responsabile nazionale dell’area didattica. Anni intensi con la realizzazione di progetti didattici di ampio respiro sia in ambito nazionale che regionale come il master sui territori del Nebbiolo, il seminario sui vitigni piemontesi, la formazione dei relatori e le uscite sul territorio dedicate alla scoperta del patrimonio artistico ed enogastronomico delle valli piemontesi. Dal 2018 racconta il territorio e l’enogastronomia piemontese nei servizi settimanali del Tg3 Itinerante.


Quali sono i punti principali del suo programma del quadriennio 2022-2026 con i quali guiderà la delegazione piemontese?
Relazione, formazione e cultura. Relazione, perché è alla base della natura stessa di ogni organizzazione che funzioni, in cui imprescindibile è lo scambio e il sostegno reciproco, nel nostro caso tra le delegazioni, a livello sia territoriale sia nazionale. In questo contesto il mio impegno è da sempre rivolto a sostenere relazioni autentiche al nostro interno e a rafforzare la rete con le altre istituzioni territoriali, in particolare con i professionisti del settore della ristorazione al fine di poter valorizzare insieme le risorse sociali e professionali di cui disponiamo. Formazione, perché è il primo elemento attraverso cui possiamo distinguerci. Da sempre il mio impegno è rivolto e continuerà a guardare verso una didattica di alto profilo, con programmi e percorsi disegnati per accompagnare tutti i livelli – appassionati, soci, relatori, professionisti – coinvolgendo gli attori del settore della ristorazione e del mondo del vino e creando veri e propri momenti di incontro e scambio con le realtà culturali e professionali. Cultura, perché il nostro territorio è un patrimonio meraviglioso che merita di essere valorizzato, conosciuto profondamente e divulgato consapevolmente. La formazione parte nelle aule dei corsi per sommelier, seminari e master, ma la vera esperienza avviene fuori, per questo il mio interesse è sempre più rivolto a creare momenti che siano autentiche esperienze arricchenti. Tutto questo nel solco della continuità rispetto al lavoro compiuto da Fabio Gallo, con il quale abbiamo sempre condiviso tutto, fin dall’inizio, quando eravamo compagni di corso Ais.


Le iniziative nel futuro prossimo?
Sicuramente intensificare il lavoro intrappreso con le scuole alberghiere e professionali con un percorso appositamente studiato per il contesto scolastico. È in programma un corso di primo livello interamente svolto in inglese, inizieremo il percorso di aggiornamento e formazione continua per i degustatori e lavoreremo alla formazione dei relatori. Proseguiranno le iniziative culturali legate all’arte e al vino, i master sui territori del Nebbiolo e i Seminari sui vitigni. Un’attenzione particolare sarà dedicata ai professionisti del settore, con iniziative dedicate e “su misura” per le loro esigenze. In generale riportare l’Ais a quello che era il suo compito principale. Intanto è partito un corso di Introduzione alla birra. In programma anche di realizzare quello sull’olio seguendo il format nazionale.


La situazione associativa del Piemonte
Ad oggi sono 3.700 gli iscritti nella nostra regione, di cui il 30% sono i professionisti. I nostri corsi sono molto partecipati. A Torino abbiamo anche quello pomeridiano proprio per favorire gli operatori della ristorazione. Ad Alba poi ai nostri corsi sono frequentati da personale che opera in diverse aree delle aziende vinicole.

 

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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