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Sherbeth Festival, vince Celal Karaarslan, maestro gelatiere in Austria

Sul podio del Premio “Francesco Procopio Cutò” il gelatiere turco naturalizzato austriaco. Al secondo posto Maria Chiara Sanna della gelateria L’arte del Gelato di Anzio; 3° Paolo Di Lallo, gelateria Mizzica di Toronto

 
15 dicembre 2021 | 11:04

Sherbeth Festival, vince Celal Karaarslan, maestro gelatiere in Austria

Sul podio del Premio “Francesco Procopio Cutò” il gelatiere turco naturalizzato austriaco. Al secondo posto Maria Chiara Sanna della gelateria L’arte del Gelato di Anzio; 3° Paolo Di Lallo, gelateria Mizzica di Toronto

15 dicembre 2021 | 11:04
 

Ci sono stati tentativi “estremi” di tradurre la tradizione gelatiera in chiavi più moderne; tentativi audaci di trasferire in essa settori consolidati come la cucina o la pasticceria; e tentativi di restare ancorati alla tradizione, valorizzando al massimo le materie prime utilizzate. A spuntarla è stata quest’ultima “scuola di pensiero” nel contesto dello Sherbeth Summit 2021, il prestigioso Festival internazionale del gelato artigianale, andato in scena quest’anno nell’elegante contesto del Teatro Massimo di Palermo e che ha visto trionfare al concorso “Francesco Procopio Cutò” un gusto molto tradizionale. "Coccole nocciolose", del maestro Celal Karaarslan, della gelateria Alpz Gelato & Cafè di Salisburgo (Austria), ha vinto infatti l'edizione 2021 dello Sherbeth Festival.

Da sinistra, Paolo Di Lallo, Celal Karaarslan e Maria Chiara Sanna Sherbeth Festival, vince Celal Karaarslan, maestro gelatiere in Austria

Da sinistra, Paolo Di Lallo, Celal Karaarslan e Maria Chiara Sanna

 

Secondo posto ad Anzio, terzo a Toronto

Karaarslan l’ha spuntata per qualche decimo di punteggio sulla 2ª classificata, Maria Chiara Sanna, della gelateria “L'arte del Gelato” di Anzio (Rm), con il gusto "Crema al vino cacchione Neroniano"; e sul 3° classificato, Paolo Di Lallo, originario di Roccamorice (Pescara), titolare di Mizzica gelateria e cafè di Toronto (canada), che ha conquistato il gradino più basso del podio col gusto "Giardini di Marzo".

Emozionatissimo Celal, con al seguito la moglie di nazionalità olandese, i tre figli e la giovane assistente tedesca. Più internazionale di così, insomma, non si poteva! «Un’emozione indescrivibile - ha detto Celal – avere in mano questo premio alla mia prima partecipazione è uno sogno che si realizza». «Siamo orgogliosi di quello che è diventato Sherbeth Festival – hanno detto Antonio Cappadonia e Giovanna Musumeci, rispettivamente direttore tecnico e co-direttore tecnico della manifestazione – speriamo davvero di poter tornare a celebrare il gelato artigianale fra la gente già dalla prossima edizione».

Bravi tutti, comunque, audaci e non, compresi gli organizzatori, riusciti ad allestire un’edizione finalmente in presenza (anche se non aperta al pubblico!), dopo quella del 2020 online. La citiamo perché nell’ambito delle premiazioni nella giornata di ieri, 14 dicembre, è intervenuto anche il maestro gelatiere Luigi Buonansegna, vincitore nel 2020 e che ha ricevuto il premio nella giornata di ieri.

 

Trentatré i gelatieri in finale

In tutto 33 sono stati i maestri gelatieri giunti in finale quest’anno, dall’Italia e dall’estero. Tanti, dunque, i gusti assaggiati dalla Giuria, prima di sentire le stories telling dei concorrenti, allineati sul comun denominatore della Libertà, traccia del concorso 2021. Molta la valorizzazione dei territori, come ad esempio nei gelati “Liburna”, con ricotta di pecora romana, “Luca”, con latte fresco di vacca ligure cabannina, “Tesoro della Tracia”, tra storia antica e nuove produzioni bulgare, “Viaggio in Romagna”, con Parmigiano Reggiano, o “Crema di Robiola Roccaverano al fieno selvatico con sciroppo di pino”, titolo che era già una spiegazione. Molte anche le innovazioni, come per il secondo posto conquistato dal gusto “Crema al vino cacchione Neroniano”, o “Vin Gelà”, che ha sposato miele d’ape nera sicula e Barolo Docg, o ancora “Zucca stagionata e noce moscata”, o per finire con un delizioso “Gelato allo Zafferano”. Poi, alcuni gusti sicuramente intraprendenti, come la “Torta nel gelato” o “Cheesecake della nonna”, che hanno fatto dibattere la Giuria sull’opportunità di mantenere certi confini tra cucina, pasticceria e gelatiera, nonostante la… libertà!

 

Una giuria di tutto rispetto

Giuria che è stata così composta: Pino Cuttaia, chef due stelle Michelin del ristorante La Madia di Licata (Ag); Luigi Buonansegna, maestro gelatiere della gelateria artigianale Officine del Gusto di Padova e vincitore di Sherbeth 2020, nominato presidente onorario; Salvatore Cannavò, presidente di Giuria; Luca Bernardini, Maestro Gelatiere; Paolo Di Caro, Presidente della delegazione Sicilia Fondazione Italiana Sommelier; Davide Guidara, Chef de I Tenerumi del Therasia Sea & Spa Resort a Vulcano, nelle isole Eolie; Antonio Iacona, Giornalista Italia a Tavola; Paolo Marchi, Giornalista, ideatore e curatore di Identità Golose; Stefano Predieri, Responsabile Laboratorio Analisi Sensoriale e Istituto di Bioeconomia Cnr Bologna; Mara Nocilla, Giornalista Gambero Rosso.

«Su molti gelati ho trovato tanta passione e impegno dei gelatieri che qui a Sherbeth hanno voluto provare a portare qualcosa di nuovo – ha raccontato lo chef Pino Cuttaia - Ogni gelatiere, però, deve essere ambasciatore del proprio prodotto, del territorio che racconta e dei prodotti che utilizza per trasmettere il concetto secondo il quale dietro ogni coppetta c'è una storia di impegno, di dedizione e lavoro. Ed è questo il messaggio che deve passare».

 

Tanta innovazione e sperimentazione…

«Abbiamo visto tanta sperimentazione tra i gelatieri e questo mi fa riflettere sul fatto che difficilmente alcuni gusti li vedremo in gelateria tutto l'anno – ha aggiunto Paolo Marchi, di Identità Golose - Nel complesso, certi gusti ci hanno emozionato, altri ci hanno un po' deluso ma sono felice perché qui a Sherbeth abbiamo avuto modo di assaggiare tanti gusti che sono frutto dell'innovazione e della voglia di sperimentare di molti gelatieri. Alla fine, però, a vincere sono sempre i gusti più classici perché rispecchiano il nostro modo di essere».

A Sherbeth sono state tracciate due strade, una super innovativa e una che segue il classicismo Sherbeth Festival, vince Celal Karaarslan, maestro gelatiere in Austria

A Sherbeth sono state tracciate due strade, una super innovativa e una che segue il classicismo

 

… ma anche tradizione

«È incredibile perché il gelato finalmente assume un valore culturale diverso rispetto al progetto pop a cui è stato legato in questi anni – ha affermato Davide Guidara, chef de I Tenerumi di Vulcano - A Sherbeth sono state tracciate due strade, una super innovativa e una che segue il classicismo. Alcuni gelati hanno seguito la grande tradizione italiana del gelato, altri sono stati un'innovazione un po' sbilanciata. Ma c'era tanta voglia di sperimentare, di provare nuovi abbinamenti e di tentare nuove strade. E da questo si riparte».

«Sherbeth è una straordinaria storia d’amore per il gelato artigianale fatto rigorosamente con materie prime d’eccellenza, nata 13 anni fa in Sicilia – ha affermato l’ideatore dell’evento, Davide Alamia – in tutti questi anni siamo riusciti a far venire in Sicilia tutti i migliori maestri gelatieri del mondo, sottolineando così l’identità tutta siciliana di uno dei prodotti alimentari più conosciuti, apprezzati e consumati al mondo».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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