Non si placano le polemiche sulla possibilità che il Governo nel Decreto Cura Italia ha concesso a compagnie aeree, tour operator e albergatori di erogare un voucher al posto di un rimborso in denaro per tutti quei voli, viaggi e soggiorni non usufruiti per le disposizioni contro il coronavirus.
Altroconsumo chiede l'abolizione dei voucher vacanze
Se n’è discusso molto nelle scorse settimane e ora a chiedere una modifica dell’articolo del Decreto è ancora una volta Altroconsumo. L’associazione che tutela i consumatori torna così alla carica, forte dell'
opposizione alla norma espressa di recente anche dalla Commissione europea, dall’Antitrust e dall’Enac che hanno già affermato come i consumatori abbiano già diritto al rimborso monetario e, solo per loro scelta, al voucher.
«Si tratta - osserva Altroconsumo - di una pratica che va a vantaggio solo di compagnie e tour operator: "è bene ricordare, infatti, che i consumatori con in mano un voucher rimangono 'ostaggio' delle compagnie perché, se da una parte il voucher non è cedibile, dall'altra la compagnia si assicura di fatto un cliente certo per i futuri 12/18 mesi». Di qui l'iniziativa dell'associazione che - ricordando l'analoga vicenda dei rimborsi dei biglietti di spettacoli e concerti - punta a «r
idare ai consumatori la possibilità di scegliere anche il rimborso in denaro del proprio biglietto o della propria prenotazione».
A inizio luglio il Governo, nel Dl Rilancio, era intervenuto sulla questione, prevedendo
la validità per 18 mesi dei voucher per viaggi e vacanze cancellati fino al 30 settembre. Se non utilizzati per altre prenotazioni, alla scadenza del periodo l’Esecutivo aveva previsto il rimborso della cifra anticipata.