Un’indagine puntuale in fase di re-start dopo mesi di confinamento e con il periodo estivo alle porte. Gli alberghi stanno riaprendo, anche se «al momento sono solo il 20% le strutture operative», come ha segnalato Barbara Casillo, direttore generale di Confindustria Alberghi. Imprenditori coraggiosi che stanno affrontando un mercato che ha bisogno di essere tranquillizzato. «Sicurezza, ma anche serenità e comfort, elementi che non vanno messi in secondo piano - ha aggiunto Casillo - oggi ci stiamo misurando con la fiducia dei consumatori. Per quanto riguarda l’igienizzazione e la sanificazione dei tessili, in particolare, sono pratiche da sempre in essere: oggi vanno solo comunicate».
Il sistema alberghiero italiano conta33 mila alberghi e 1,1 milioni di camere
Assosistema, al riguardo, è da sempre in prima linea. Rappresenta le imprese di produzione, distribuzione, manutenzione dei dispositivi di protezione individuali e collettivi e di servizi di sanificazione e sterilizzazione dei dispositivi tessili utilizzati, tra gli altri, in hotel e ristoranti.
Il settore alberghiero ha un peso importante nell’
offerta turistica del nostro Paese, che vale il 13% del Pil: 33 mila alberghi, 1,1 milioni di camere, 2,3 milioni di posti letto, 211 mila addetti e un fatturato 2019 di 20,6 miliardi di euro. Lo scorso anno gli arrivi sono stati 50,1 milioni dal territorio nazionale e 46,9 dall’estero.
Dalla ricerca Tecné è emerso un indice di gradimento dei clienti che ha espresso in media un voto di 7,3. Il 65,9% ha fiducia che gli alberghi adotteranno
adeguate misure anti Covid e l’81,5% intende chiedere informazioni in merito. Il 94,5% delle indicazioni si concentra su tre aspetti: ambienti comuni igienizzati spesso e spazi adeguati al distanziamento, igienizzazione di lenzuola, federe e biancheria da bagno e di camere e arredi.
Il campione intervistato sarebbe inoltre più tranquillo se i processi di igienizzazione fossero certificati ed eseguiti da soggetti riconosciuti e autorevoli: il 94,1 per camere e arredi e il 93,9 per lenzuola e biancheria da bagno. Siamo su valori assoluti, quindi. Per questo si sarebbe disposti anche a spendere l’8,3% in più, in media, rispetto al prezzo normale. Si sale al 9,9% per le strutture 4, 5 e 5 stelle lusso.
«Il tessile è un asset fondamentale dell’ospitalità - ha annotato
Maria Carmela Colaiacovo, presidente di Confindustria Alberghi - per noi la sua igienizzazione è una procedura di base. La nostra collaborazione con Assosistema non nasce oggi; sappiamo sanificare da sempre e queste tematiche le affrontiamo con rigore. Oggi dobbiamo offrire certezze: le certificazioni e le linee guida vanno in questa direzione».
Del resto, il comfort è anche la possibilità di rilassarsi in un luogo che non sia il nostro privato. «C’è fiducia nell’universo alberghiero italiano - ha sottolineato
Marco Marchetti, presidente di Assosistema - relax e coccole devono avere un prerequisito, l’igiene. Per questo abbiamo messo a punto delle linee guida e resa operativa la certificazione Uni 14065 che assicura la
qualità microbiologica dei tessuti. Valori da trasmettere agli ospiti». È necessaria un’iniezione di fiducia. Dai dati emersi dall’indagine, nel secondo semestre dell’anno il 63,4% degli intervistati ha dichiarato che tornerà in hotel per lavoro, mentre 51,2% per vacanza. «Adottando e comunicando adeguate misure d’igienizzazione - ha ricordato
Carlo Buttaroli, presidente di Tecné - si tornerà a livelli pre Covid nel 2022. In caso contrario, non adeguandole alle attese dei clienti, si dovrà attendere il 2025. Inoltre, nel primo caso, la perdita di fatturato nel 2020 sarà del 41%, ma del 60% se non si farà nulla».
Per informazioni:
www.assosistema.it -
www.alberghiconfindustria.it –
www. tecneitalia.it