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Chiusi per 7 mesi e senza asporto. Lorenzo Sirabella: «Il 2020 è un anno da dimenticare»

Il Pizzaiolo Lorenzo Sirabella, candidato al sondaggio Personaggio dell'anno di Italia a Tavola, non vede l'ora di salutare sia quest'anno che questo virus che ha piegato le attività di Milano. «Vogliamo tornare ad accogliere i clienti, ritrovare la socialità». Il Dry di Milano, dove lavora, quest'anno ha perso il 70% di fatturato.

 
27 dicembre 2020 | 19:31

Chiusi per 7 mesi e senza asporto. Lorenzo Sirabella: «Il 2020 è un anno da dimenticare»

Il Pizzaiolo Lorenzo Sirabella, candidato al sondaggio Personaggio dell'anno di Italia a Tavola, non vede l'ora di salutare sia quest'anno che questo virus che ha piegato le attività di Milano. «Vogliamo tornare ad accogliere i clienti, ritrovare la socialità». Il Dry di Milano, dove lavora, quest'anno ha perso il 70% di fatturato.

27 dicembre 2020 | 19:31
 

Lorenzo Sirabella non ha dubbi in merito al sondaggio Personaggio dell'anno di Italia a Tavola (clicca qui per votare): «È una bellissima occasione - spiega - soprattutto per i giovani, perché hanno la possibilità di confrontarsi con i grandi professionisti del settore. È molto valida l'idea di far scegliere ai lettori il migliore rappresentante di ogni comparto. Va incrementato tramite i social, che potrebbero essere coinvolti per individuare i candidati». La rete, insomma, può essere d'aiuto.

Lorenzo Sirabella - Chiusi per 7 mesi e senza asporto Sirabella: «Un anno da dimenticare»

Lorenzo Sirabella

Lorenzo Sirabella è fra i migliori pizzaioli d'Italia e il sondaggio Personaggio dell'anno categoria Pizzaioli l'ha già vinto la scorsa edizione. Di origini ischitane, ha portato la sua creatività in una Milano oggi attanagliata dall'emergenza Covid-19, al Dry; tanta, tanta voglia di lavorare, nell'attesa di riprendere al più presto il contatto con i clienti.

«Per noi il 2020 è stato pessimo. Abbiamo scelto di non fare l'asporto. Siamo stati fermi per ben 7 mesi - sottolinea Lorenzo - con una perdita da parte della proprietà del 70% del fatturato. Un anno da archiviare al più presto, da dimenticare. Ma non ci arrendiamo, anche perché prima della pandemia siamo stati designati fra i primi 10 migliori locali d'italia. Le aspettative erano più che interessanti con alcune importanti soddisfazioni, poi il virus ci ha costretto a chiudere».

Ma nessuna resa o fuga. «A marzo dell'anno prossimo - conclude Sirabella - riprenderemo a pieno ritmo. Ci rimetteremo in carreggiata alla grande! Tengo molto alla semplicità e alla tradizione, niente voli pindarici. Vogliamo essere pronti ad accogliere i nostri clienti per ritrovare la socialità che abbiamo perso tutti in questi mesi. In primavera torneremo a lavorare a pieno regime. Abbiamo grandi richieste da esaudire, teniamo duro anche perché tutta la squadra è stata confermata, segno di fiducia nel futuro».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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