Inaugurato a Milano il 29 settembre 1989 è stato il primo ristorante europeo interamente consacrato alla cucina vegetariana premiato con la stella Michelin nel 1996.
Ancora oggi Joia è l’unico stellato vegetariano in Italia. «È stata un’avventura fantastica - racconta Pietro Leemann - Oggi la città è diversa, ma allora era un po’ folle dar vita a una cucina vegetariana gourmet, raffinata e pensata. In Europa non esisteva. Ma il pubblico, grazie anche alla stampa che mi è stata vicina, si è fatto avanti e poi si è trasformato. Oggi si sa cosa è sano mangiare e il vegetarianesimo non è più considerato una setta strana. È uno stile di vita e una cucina che fanno stare bene».
Una delle creazioni di Pietro Leemann
Un Leemann sempre pacato, ma a ruota libera, che celebra con orgoglio il suo Joia. «Festeggio anche l’insistenza, la coerenza, lo studio e l’impegno mieu e di tutti i collaboratori ricordando che la cucina è la messa in pratica di ogni filosofia. Del resto siamo ciò che mangiamo e diventiamo ciò che abbiamo scelto a tavola. Il cibo deve far star bene insieme le persone, il cui grado di felicità è il vero “prodotto interno lordo”.
Pietro Leemann
Leemann ha però più motivi per festeggiare. In ottobre è in uscita con Giunti “Il codice della cucina vegetariana”, un’opera ponderosa che definisce il canone della cucina verde in modo inedito: 700 pagine di approfondimenti su ingredienti, basi, tecniche, fondamenti scientifici e filosofici della cucina vegetariana. Un testo che vuole essere uno spartiacque per avvicinare appassionati e professionisti a uno stile proiettato al futuro.
In parallelo sta lavorando a un progetto di sostenibilità cui hanno aderito i 10 tre stelle Michelin italiani. Si tratta del “Decalogo per una cucina sana e sostenibile”, un’opportunità di riflessione e cambiamento condiviso dai vertici della ristorazione. Il loro esempio può rappresentare un importante primo passo per altri colleghi e, a cascata, per la clientela.
Per informazioni:
www.joia.it