“Educazione alimentare, la cultura del gusto”. Questo il filo conduttore della 4ª Settimana della cucina italiana nel mondo presentata lunedì 11 novembre a Roma alle Officine Farneto. Una rassegna organizzata con cadenza annuale e dedicata alla promozione della cucina italiana di qualità secondo le sue differenti declinazioni, dalla cultura alla ricerca e innovazione, dall'educazione alla promozione della biodiversità e dell'identità dei territori. La manifestazione, in programma dal 18 al 24 novembre prossimi, vedrà coinvolte quasi 300 sedi diplomatico-consolari e gli Istituti italiani di cultura con un calendario di oltre 1000 attività, per coprire in maniera diffusa tutte le regioni geografiche in sinergia con l’azione di tutela della tradizione culinaria italiana e di incentivazione di uno stile di vita sano attraverso la Dieta mediterranea.
All'incontro è intervenuta Teresa Bellanova, ministro per le Politiche Agricole Alimentari e Forestali: «Questo evento - ha detto - arriva in un momento importante per il nostro comparto che è scosso dai dazi di Trump che rappresentano un pessimo segnale perché colpiscono non solo le nostre imprese ma tutti quei consumatori americani che amano ed apprezzano i nostri prodotti di qualità che sono il fulcro della dieta mediterranea. Il settore agroalimentare è importantissimo per la nostra economia e quest'anno ha toccato per quanto riguarda l'export la cifra record di 42 miliardi di euro, anche se puntiamo nel breve periodo a superare la soglia dei 50 miliardi di euro. Dobbiamo però ravvisare il problema della falsificazione, il cosiddetto italian sounding che arreca un danno pesantissimo al nostro Paese. L'Italia perde oltre 100 miliardi di euro annui a causa dei prodotti alimentari contraffatti a fronte di un fatturato di oltre 140 miliardi di euro. Inaccettabile. I nostri produttori devono essere sostenuti affinché non siano vittima di rappresaglie commerciali e di concorrenze sleali. Certo produrre in Italia costa di più, perché qui si rispettano le regole, con redditi dignitosi e norme previdenziali eque. Ma quello dell’Italian sounding non è l'unico problema. Dobbiamo anche adottare delle adeguate politiche anti spreco. È inaccettabile anzi immorale che 12 miliardi di euro annui di cibo venga gettato via. Per invertire la rotta finanzieremo progetti innovativi anti spreco da sviluppare sia in Italia che fuori dai confini. L'Italia punta sempre più a diffondere la qualità del cibo e delle sue eccellenze enogastronomiche perché attraverso di essi si promuovono la salute e il benessere tipici della nostra dieta mediterranea».
Il Ministro Bellanova alla presentazione
Sull'importanza della sinergia fra tutte le istituzioni per promuovere l'autentica tavola made in Italy si è soffermato
Vincenzo De Luca, direttore generale per la Promozione del Sistema Paese Maeci: «Solo attraverso una grande opera di educazione alimentare - ha osservato - è possibile accrescere la consapevolezza dei consumatori sull'importanza del rapporto cibo-salute. Per affrontare questa sfida, occorre affiancare alle tradizionali attività promozionali momenti di approfondimento scientifico. La Settimana della Cucina infatti riunisce in un formar una molteplicità di eventi. Incontri con chef stellati e non, workshop tematici, degustazioni e cene, seminari e conferenze sui grandi temi del rapporto tra cibo e sostenibilità. Un evento che ha ereditato quello spirito vincente di Expo Milano 2015».
Alcuni giovani cuochi che hanno omaggiato i prodotti del Belpaese
Il progetto si inserisce nel piano “Vivere all’italiana” lanciato dal ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale per coinvolgere attivamente attori pubblici e privati in un'azione di promozione integrata del nostro Paese e si integra con le azioni previste dal Piano per la promozione straordinaria del Made in Italy, promosso dal Governo al fine di potenziare la distribuzione e la presenza commerciale dei prodotti del vero agroalimentare italiano, nonché con gli obiettivi del Piano Strategico del Turismo 2017 - 2022, volto a dare rilievo ai territori meno conosciuti all'estero. Alla presentazione ha partecipato anche
Luigi Pio Scordamaglia, Consigliere di Amministrazione di Agenzia Ice e presidente di Filiera Italia: «Questo comparto è l'unico veramente in salute della nostra economia, perché viaggia ad una velocità più sostenuta degli altri, basti pensare che il fatturato segna +2,5% e l'export +7,4%. Numeri incoraggianti, ma non bastano. Il 95% delle nostre esportazioni è realizzato da appena il 15% delle aziende italiane del settore. Dobbiamo dunque attivarci per aiutare e sostenere il restante 85%. In special mondo dobbiamo lottare, come già ricordato sul fronte dell'Italian sounding che ruba consistenti quote di mercato. Oggi 2 prodotti su 3 sono “tarocchi”, addirittura 5 su 7 negli Stati Uniti. Diffondere la cucina nazionale comunicandone i valori intrinseci significa creare presidi per il food Made in Italy e aiutare un segmento produttivo che copre 1milione e 600mila occupati. Il mondo vuole il cibo italiano associato al nostro stile di vita unico. In Paesi come Usa, Brasile, India la nostra cucina é al primo posto in quanto a reputazione».
Dopo i saluti istituzionali si sono tenute due sessioni di dibattito. La prima riservata all'Educazione alimentare dove il nutrizionista
Luca Pivetta ha evidenziato «l’impatto positivo della dieta mediterranea sulla salute delle persone, quantunque i paesi che l'hanno inventata debbano riappropriarsene perché sembrano averla dimenticata. Oggi infatti dilagano diete privative, all'insegna del senza. Regimi alimentari assolutamente immotivati a patto che non si soffra di determinate patologie. Invece la dieta mediterranea all'insegna della frugalità e della convivialità è binomia di salute e cultura».
Uno dei piatti preparati alla presentazione
Nella seconda tavola rotonda si è parlato della “Cultura del gusto, promozione dei territori e delle eccellenze italiane”. Al centro la case History di successo rappresentata dalle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene Patrimonio Unesco che secondo il Presidente dell'omonimo Consorzio,
Innocente Nardi, «è un modello vincente di sviluppo che ha portato in breve tempo il prosecco a diventare il simbolo del bere italiano nel mondo. Una esperienza supportata da una importante attività di formazione verso i giovani, grazie a istituzioni quali la scuola enologica, la prima in Italia».
Del vino come driver della promozione di un territorio ne ha parlato anche Ernesto Abbona, presidente di Unione Italiana Vini sottolineando come «il patrimonio enologico vada difeso in tutte le sedi europee e internazionali quale componente essenziale della nostra tavola. Il vino deve essere considerato come un alimento al pari dell'olio, del formaggio, della pasta e del pane, in coerenza con il modello mediterraneo. Per questo lancio l'idea da questo palco di una giornata di promozione del vino italiano nel mondo».
Presente all'evento anche lo chef stellato del Ristorante La Madia, Pino Cuttaia che ha sottolineato come la cucina sia autentica ambasciatrice dei valori italiani nel mondo, soffermandosi sulla necessità di sostenere i piccoli produttori che costruiscono l'ossatura commerciale della nostra offerta enogastronomica.