Abbiamo sollevato il cappello da cuoco a Nikita Sergeev del Ristorante L'Arcade di Porto San Giorgio (Fm), che ci ha svelato i suoi segreti: da cosa voleva diventare da grande a ciò che non manca mai nel suo frigo.
Nikita nasce il 6 febbraio del 1989 in una Mosca con tavole ancora scarne, ma la madre Ekaterina e la nonna Tamara gli trasmettono la memoria e l’amore per i sapori russi: le bacche selvatiche, i funghi, i pesci conservati e affumicati, l'anatra, il maialino, il caviale. Sarà una maionese montata al guéridon ad accendergli la passione.
Nikita Sergeev
Un viaggio in Italia lo convince a rimanere sui banchi di Alma, la Scuola internazionale di Cucina italiana, con professori del calibro di Luciano Tona, Andrea Grignaffini, Silvio Salmoiraghi, Paolo Lopriore e un rettore inimitabile, il Maestro Marchesi. Dopo un breve intermezzo al Tramezzo di Parma trova
un locale a Porto San Giorgio, nel cuore del centro storico. Un posto elegante e raccolto con pochi coperti. La mamma Ekaterina è parte attiva del progetto. La cucina di Niki è un mix ben riuscito di tecnica, tradizione, pulizia e spiccato senso estetico. Il risultato è un piacevole pluristilismo, che tiene desta la partecipazione gustativa dell’ospite.
Mi dice: «Adoro l’affumicatura, mi dà una sensazione di comfort e di casa, e le cotture espresse che stanno ridimensionando il sottovuoto, la brace e la griglia, entreranno presto nella mia cucina». Sarà il primo Cappello sulla Guida dell’Espresso a sancire l’ingresso del "ragazzo dal ciuffo biondo" nel gotha dell’alta ristorazione italiana. E nel 2018 i Cappelli sono 2.
Materie prime di controllata qualità, soprattutto pesce, ortaggi della Val d’Aso, cacciagione e frattaglie compongono i vari menu: "Libera ispirazione" nasce spontaneo e varia giorno per giorno; "Percorso Nikita" conta 13 portate fisse e stagionali; dallo scorso anno ha introdotto il Pranzo della domenica. Sarà la bella mamma Ekaterina ad aiutarvi a scegliere, anche à la carte, consigliandovi il vino da abbinare fra le tante etichette marchigiane, nazionali e di champagne. Che a casa di Nikita non manca mai.
Da bambino cosa sognavi di diventare?Tutt'altro che un cuoco. Ma ho sempre voluto aiutare la gente. Adesso la aiuto: la faccio divertire e stare bene al tavolo
Il primo sapore che ti ricordiRibes nero, amarena, porridge di mia nonna, medaglioni di filetto di maiale di mia madre
Qual è il senso più importante?Il retrolfatto
Il piatto più difficile che tu abbia mai realizzatoQualsiasi piatto che dovrà mangiare un bambino. C'è troppa responsabilità nel non deluderlo e nel farlo innamorare della cucina
Come hai speso il primo stipendio?Tutti i miei ricavi li investo in crescita personale e nella mia attività
Quali sono i tre piatti che nella vita non si può assolutamente fare a meno di provare?La prima secca di Mauro Uliassi; Misticanza alcolica di Niko Romito e il mio Risotto ai sentori di mare
Cosa non manca mai nel frigo di casa tua?Una buona bottiglia di champagne
Qual è il tuo cibo consolatorio?Insalata di cetrioli sbattuti e carne bollita
Che rapporto hai con le tecnologie?Penso che sia indispensabile aggiornarsi. Le tecnologie attuali permettono di limitare lo spreco, velocizzare i processi produttivi
All'Inferno ti obbligano a mangiare sempre un piatto: quale?Spero non saranno gli insetti. Non credo che sarà il cibo del futuro... ma è possibile che mi sbagli
Chi inviteresti alla cena dei tuoi sogni?Tutti quelli che non credono in me e che hanno un'idea distorta di ciò che cucino senza averlo mai assaggiato
Quale quadro o opera d'arte rappresenta meglio la tua cucina?I quadri di Malevich
Se la tua cucina fosse una canzone, quale sarebbe?Sarebbe estremamente in linea con il solfeggio. Non stonata... ma mai piaciona.
Per informazioni:
www.ristorantelarcade.it