La questione QUI!Group è ancora in alto mare e una soluzione per porre rimedio alle aziende che sono rimaste vittime del fallimento ancora non si vede all’orizzonte. Fipe ipotizza un aiuto dal Ddl Concretezza. Ha chiesto in particolare un aiuto alle piccole e medie imprese nel corso dell'udienza in Senato.
La stessa
Fipe ha ipotizzato che proprio i pubblici esercizi possano sfruttare i 20 milioni di euro stanziati dal Governo stesso. «Un intervento - ha dichiarato il vice presidente vicario di Fipe
Aldo Mario Cursano - che potrebbe arginare almeno in parte i
gravi danni economici subiti dalla categoria che rappresentiamo, considerando il fatto che le imprese della ristorazione coinvolte vantano verso QUI!Group crediti per un ammontare complessivo di 90 milioni di euro e hanno già versato iva per circa 9 milioni di euro».
«Questa situazione - prosegue Cursano - sta generando importanti crisi economiche e fallimenti in diverse imprese del nostro comparto. Uno scenario determinato in parte anche da scelte discutibili a carico della stazione appaltante. Per questo motivo la normativa riguardante le gare sui buoni pasto deve essere complessivamente e urgentemente ripensata. Purtroppo gli eventi degli ultimi mesi hanno reso evidente la vulnerabilità di un sistema che, per come attualmente regolamentato, premia in sostanza offerte economiche spregiudicate e insostenibili per la rete degli esercizi convenzionati. Auspichiamo pertanto che l'impegno finora profuso dalle istituzioni sia focalizzato anche sulle imprese della ristorazione sulle quali si sono effettivamente abbattuti i danni economici più gravi».