Il governo prende tempo sui dazi Usa, mentre le aziende italiane corrono contro il tempo per esportare il più possibile prima dell'eventuale stangata. È questo il quadro che emerge dall'intervento della presidente del Consiglio Giorgia Meloni in Senato, in vista del Consiglio europeo del 20 e 21 marzo. Nessuna risposta diretta alle misure annunciate dagli Stati Uniti, nessuna dichiarazione su contromisure tariffarie. Per ora, l'Italia rimane in attesa, mentre gli imprenditori del comparto agroalimentare cercano, come detto, di anticipare i tempi per scongiurare il peggio.

Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni
Nel suo discorso a Palazzo Madama, Meloni ha parlato della questione optando per un approccio particolarmente prudente: «Il quadro è complesso - ha spiegato la Premier - ma bisogna continuare a lavorare con pragmatismo, evitando una guerra commerciale che non avvanteggerebbe nessuno, né gli Stati Uniti né l'Europa: non è saggio entrare nelle rappresaglie dove tutti perdono, perché se è vero che i dazi su merci extra Ue possono favorire la merce interna, in un contesto internazionale e globale possono ritorcersi contro, con il successivo aumento dei tassi da parte della Ue, e il risultato di un aumento dell'inflazione e una recessione economica».

«Non sono sicura - ha concluso Meloni - sia giusto rispondere ai dazi con altri dazi, l'Italia dovrebbe lavorare per soluzioni legate alla logica e al buon senso». Insomma, un approccio che riflette la posizione di chi vuole evitare lo scontro diretto con Washington, ma che lascia in sospeso il destino di molti produttori italiani, soprattutto nel comparto enogastronomico, che rischiano di pagare il prezzo più alto.
© Riproduzione riservata STAMPA