Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
martedì 05 novembre 2024  | aggiornato alle 18:36 | 108813 articoli pubblicati

Siad
Siad

È ormai tempo del Cuoco “professionista” 3.0

di Alberto Lupini
direttore
 
04 luglio 2016 | 15:25

È ormai tempo del Cuoco “professionista” 3.0

di Alberto Lupini
direttore
04 luglio 2016 | 15:25
 

Gli Ordini professionali hanno ancora un senso? E se lo hanno, non è ora di mettere mano ad una riforma che tenga conto che professionisti non sono solo i medici, gli avvocati, i commercialisti o gli ingegneri e i giornalisti (questi ultimi due fra l’altro bella forma maggioritaria di dipendenti)? La questione è sul tavolo da anni, ed è fra le più controverse per tutto il sistema Italia. Ma anche se può essere fonte di discussioni o polemiche deve essere affrontata. Le trasformazioni del mondo del lavoro hanno fatto progressivamente emergere “professioni” che oggi non sono riconosciute attraverso un Ordine che ne regola la formazione e le modalità di svolgimento, comprese sanzioni e deontologia.

Eppure il tema di norme capaci di dare garanzie a tutti, a chi lavora in un settore e agli utenti, è fondamentale. E lo è tanto più se si tratta di lavori che hanno a che fare con la nostra salute e la nostra sicurezza.



E da questo punto di vista un faro particolare deve essere oggi acceso attorno alla professione del cuoco. A maggior ragione considerando i cambiamenti che negli ultimi anni hanno caratterizzato il lavoro in cucina. Il cuoco italiano è ormai uscito da un ambito quasi esclusivamente alberghiero-turistico (quasi sempre come dipendente) per trasformarsi da un lato in gestore di locali (patron) e dall’altro in consulente dell’industria. Da un 95% di cuochi inquadrati come dipendenti subordinati neanche venti anni fa, oggi si registra un 32% di lavoratori autonomi.

Un motivo più che sufficiente per sollecitare un adeguamento delle leggi che regolano l’accesso alla professione, tanto che non a caso la Fic (Federazione italiana cuochi) ne ha fatto uno degli obiettivi principali della sua strategia del “Cuoco 3.0”. Occorre in pratica dare più tutela ad una professione che è priva di un Ordine. Un qualche cambiamento è fra l’altro imposto dal Jobs Act, nonché dalla necessità di fissare con più precisione le politiche di formazione professionale e i criteri di accesso ad un lavoro che sempre più ha impatti diretti con la nostra salute.

Ci sono competenze e livelli di certificazione che devono assolutamente essere introdotti per tutti coloro che hanno a che fare con la trasformazione del cibo. Cuoco è un termine ampio e forse fin troppo generico, ma indica con precisione un ruolo, anche sociale, nel quale ricomprendere pasticceri, pizzaioli, gelatieri, ecc. Ognuno ha un ruolo e competenze che devono essere però accertate e valide verso tutti. Non è più tempo del fai da te. E il riconoscimento di uno status professionale preciso è più che mai fondamentale.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
Voglio ricevere le newsletter settimanali

06/07/2016 08:55:51
2)
Tra le altre cose molti professionisti seri che conosco gli ordini li abolirebbero con piacere servono ad alimentare caste e burocrazia. saluti Di Benedetto
Guerrino di benedetto

05/07/2016 09:27:16
1) Sarebbe la morte della cucina
Carissimo Direttore, a mio modesto parere penso che la creazione di un ordine professionale ucciderebbe la cucina italiana, che fare con tutti quegli operatori che fanno questa professione per passione per amore e per servizio verso il cliente, magari sono ex dirigenti o semplici appassionati, la passione è la prima motivazione per che sta in cucina e spesso dopo tanti anni di lavoro molti cuochi non hanno più stimoli. e poi si perderebbe una molla economica di che fa ricerca enogastronomica per dare ai clienti il meglio dell Italia, verso molti cuochi che vanno a fare la spesa nella GDO o peggio. Le leggi in Italia ci sono come al solito si devono far rispettare e poi quale cuoco pagherebbe la fee per entrare nell'ordine? No caro Direttore non son daccordo. un caro saluto Gerry
guerrino di benedetto



Forst
La Neff Coda Nera
Antinori
FATO

Forst
La Neff Coda Nera
Antinori

FATO
Consorzio Tutela Taleggio
Agugiaro e Figna Le 5 Stagioni