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Franca Sozzani, esempio di giornalismo “utile” a tutto il Sistema Italia

Si è spenta Franca Sozzani, la vera signora della moda italiana, direttrice di Vogue, per alcuni l'originale de “Il Diavolo veste Prada”, per chi l'ha seguita una giornalista che con carisma sapeva commentare e orientare

di Alberto Lupini
direttore
 
23 dicembre 2016 | 11:30

Franca Sozzani, esempio di giornalismo “utile” a tutto il Sistema Italia

Si è spenta Franca Sozzani, la vera signora della moda italiana, direttrice di Vogue, per alcuni l'originale de “Il Diavolo veste Prada”, per chi l'ha seguita una giornalista che con carisma sapeva commentare e orientare

di Alberto Lupini
direttore
23 dicembre 2016 | 11:30
 

Per qualcuno sarà anche stata l’originale de “Il Diavolo veste Prada”, ma in realtà Franca Sozzani è stata solo un grande esempio di rigore, determinatezza e stile. Il suo modo di fare un giornalismo alto, del tipo che commenta e orienta, richiede un carisma e una forza che in pochi possono permettersi, ma che lei aveva quasi naturalmente. Così come era una donna bella ed elegante in modo naturale, così è stata capace per qualche decennio di essere riconosciuta come la vera signora della moda italiana. E non perché era circondata da vip o modelle, ma perché le sue scelte erano accettate, o subite, ma raramente messe in discussione.

Franca Sozzani - Franca Sozzani, esempio di giornalismo “utile” a tutto il Sistema Italia

Franca Sozzani

Se Vogue ha rappresentato un formidabile palcoscenico per tutti gli stilisti è perché la direttrice era regista, autrice e sceneggiatrice insieme. Generazioni di sarti e designer devono il loro successo alle sue scelte, a volte imposte anche alla stessa casa editrice, Condé Nast, che in Italia deve a lei gran parte della sua espansione.

Franca Sozzani ha saputo dare un’anima e una forza ad uno dei comparti più importanti della nostra economia, puntando con decisione sullo stile, su un modo di vivere italiano che va oltre le mode passeggere e che è forte tanto più è condiviso dai suoi protagonisti. E che abbia sempre portato i capelli biondi lunghissimi, anche controcorrente o contro le tendenze del momento, la dice lunga sulla sua capacità di stare al di sopra dei trend in un ruolo riconosciutole da tutti, nessuno escluso.

Non avevo dimestichezza con la signora della moda perché non mi sono mai occupato di quel mondo. I rapporti con Franca erano al più di un cortese scambio di saluti nelle rarissime occasioni in cui ci siamo incontrati a qualche evento o cena. Ma il suo modo di fare giornalismo (di settore) l’ho sempre ritenuto un modello di riferimento che in pochi sanno adottare. Ed è quello che in fondo è sempre mancato nel mondo dell’enogastronomia (che per interesse del pubblico è simile a quello della moda), troppo pieno di finti giornalisti, di marchettari o di personaggi autoreferenziali, ma senza seguito od idee.

Certo, anche Vogue ha dovuto tenere conto degli interessi degli investitori (e negli ultimi tempi ha aperto molti spazi agli eventi brandizzati, sacrificando magari un po’ i contenuti), ma certo la direttrice Sozzani aveva saputo mantenere uno standing sempre alto e comunque autorevole. Un ruolo riconosciutole dai lettori e dagli operatori. Al sistema Italia mancherà uno dei suoi più autentici protagonisti.

Biografia
Franca Sozzani nasce a Mantova il 20 gennaio 1950. Dopo aver ottenuto il diploma al Liceo classico “Virgilio” nella sua città si laurea all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano in Lettere e filosofia. Inizia poco dopo la sua carriera scrivendo per la rivista “Vogue bambini”, poi nel 1980 diventa direttore responsabile di “Lei”, il settimanale del gruppo Rizzoli, e tre anni più tardi assume lo stesso ruolo per la versione maschile “Lui”. Dal 1988 assume l’incarico di “Vogue Italia” rendendosi protagonista della scalata della testata e diventando nel 2015 direttrice responsabile di tutti i periodici italiani nati sotto il marchio “Vogue” come “L’uomo Vogue”, “Vogue gioiello”, “Vogue accessory”, “Vogue sposa” e il sito internet Vogue.it. Attiva nel campo delle charity, nel 2013 diventa anche presidente dell’Istituto europeo di oncologia, incarico che mantiene fino alla sua scomparsa avvenuta a Milano il 22 dicembre a causa proprio di un tumore.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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