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La proposta: caffè espresso italiano patrimonio Unesco

L'iniziativa è stata avanzata dal Ministero delle Politiche agricole e verrà vagliata dall'Unesco: «In Italia è molto più di una semplice bevanda. E’ un vero e proprio rito, parte integrante della nostra identità nazionale». L'intento è di valorizzare un prodotto simbolo del Bel paese proprio come già fatto con la pizza napoletana. L'Associazione barmen italiana ha risposto con entusiasmo.

20 gennaio 2022 | 19:01
La proposta: il caffè espresso diventi patrimonio Unesco  La proposta: caffè italiano patrimonio Unesco
La proposta: il caffè espresso diventi patrimonio Unesco  La proposta: caffè italiano patrimonio Unesco

La proposta: caffè espresso italiano patrimonio Unesco

L'iniziativa è stata avanzata dal Ministero delle Politiche agricole e verrà vagliata dall'Unesco: «In Italia è molto più di una semplice bevanda. E’ un vero e proprio rito, parte integrante della nostra identità nazionale». L'intento è di valorizzare un prodotto simbolo del Bel paese proprio come già fatto con la pizza napoletana. L'Associazione barmen italiana ha risposto con entusiasmo.

20 gennaio 2022 | 19:01
 

Come era stato fatto nel 2017 la con la pizza napoletana l’Italia stavolta vuole inserire nella lista Unesco dei patrimoni mondiali dell’Umanità un capolavoro culinario quale il caffè espresso italiano. «In Italia è molto di più di una semplice bevanda: è un vero e proprio rito - ha dichiarato all’Ansa il sottosegretario alle Politiche agricole alimentari e forestali Gian Marco Centinaio - È parte integrante della nostra identità nazionale ed è espressione della nostra socialità che ci contraddistingue nel mondo». La proposta è stata approvata all’unanimità dal Mipaaf. La bevanda è stata quindi ufficialmente candidata a patrimonio immateriale dell’Umanità dell’Unesco con questa dicitura: «Il caffè espresso italiano tra cultura, rito, socialità e letteratura nelle comunità emblematiche da Venezia a Napoli».

La proposta: caffè espresso italiano patrimonio Unesco

Chicchi di caffè

Una candidatura unitaria

«Siamo molto soddisfatti di essere arrivati ad una candidatura unitaria - ha ripreso Centinaio -  Verrà quindi  trasmessa alla Commissione nazionale italiana per l'Unesco e confidiamo che questa la approvi e la trasmetta entro il 31 marzo a Parigi. La tazzina di espresso rappresenta per tutti gli italiani un rito sociale e culturale che trova riscontro anche nella letteratura e che appassiona tutto il Paese, da Napoli a Venezia fino a Trieste passando per Roma e Milano. Una candidatura tanto più importante in un momento storico in cui le restrizioni dovute alla pandemia hanno penalizzato i rapporti sociali, molti dei quali avevano come cornice il bancone o il salotto all'aperto di un bar davanti a un buon caffè italiano».

Il barman: «Speriamo sia da stimolo per tutti i baristi italiani

La candidatura ha riscosso il consenso di Abi professional, l'Associazione barmen italiana.  «Sono sicuramente contento che il caffè espresso venga proposto come patrimonio Unesco - ha dichiarato Fiorenzo Colombo, fondatore del sodalizio e membro del centro formazione di Abi  (è anche insegnante di caffetteria alla fondazione Isb di Torre Boldone in provincia di Bergamo) - Mi auguro che serva da stimolo a molti colleghi perché troppo spesso mi è capitato di bere in giro per l'Italia un espresso non all'altezza del nostro nome. Basti pensare che da tempo gli stranieri ci bagnano il naso ai concorsi internazionali. Anche all'estero in determinati paesi, come per esempio il Portogallo, mi è capitato sovente di bere un buon caffè, una percentuale sicuramente migliore di quella italiana». 

La proposta: caffè espresso italiano patrimonio Unesco

Fiorenzo Colombo di Abi professional

 


Soddisfazione e sostegno dal mondo di #pizzaUnesco

Alfonso Pecoraro Scanio promotore della vittoriosa campagna #pizzaUnesco e sostenitore del Made in Italy agroalimentare esprime soddisfazione per l’annuncio del Mipaf della candidatura del rito del caffè italiano da Venezia a Napoli «È importante aver definito una candidatura unitaria che valorizza le tradizioni italiane legate ad una delle bevande più popolari del mondo e che da Napoli a Venezia ha sviluppato una storia secolare . Serve ora l’impegno di tutti come ottenni sull’arte del Pizzaiuolo napoletano che fu riconosciuta con voto unanime nel dicembre 2017».

«La candidatura è un esempio di ritrovata unità e grande spinta  alla produzione alimentare di qualità per l’Italia»

«La candidatura del caffè espresso a bene patrimonio Unesco è in grado di dare forte risalto all’Italia come come polo mondiale in termini di produzione alimentare di qualità e di cultura del cibo: non produciamo caffè eppure siamo riusciti a imporre questa nostra elaborazione della materia prima a tutto il mondo». È quanto ha dichiarato Mauro Agnoletti, professore universitario e coordinatore della candidatura del caffè espresso italiano nel patrimonio Unesco, all’indomani della presentazione del dossier. «Dopo più di un anno di riunioni e mediazioni il dossier, che sarà ora presentato alla commissione nazionale Unesco, rappresenta anche un bell’esempio di ritrovata unità dellle diverse identità del nostro paese intorno un dei tanti elementi  forti della sua culturale  alimentare», ha concluso Agnoletti.

La proposta: caffè espresso italiano patrimonio Unesco

Mauro Agnoletti docente e coordinatore della candidatura del caffè espresso italiano a Patrimonio Unesco

 

«Abbiamo bisogno di recuperare le nostre tradizioni»

«Dopo due anni in cui le nostre vite sono, di fatto, sospese a causa della pandemia, abbiamo bisogno di recuperare il valore delle nostre tradizioni, anche attraverso atti dal forte valore simbolico». Così Alessandro Cavo, presidente de “Gli Storici” e consigliere delegato di Fipe-Confcommercio, la Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi, presso il Comitato promotore della candidatura dell’espresso italiano a patrimonio Unesco, in merito al via libera dato dal Mipaaf al progetto. «Per questo siamo estremamente felici che il ministero delle Politiche agricole e forestali abbia deciso di ufficializzare e sostenere la candidatura del caffè espresso italiano a Patrimonio immateriale dell’umanità presso l’Unesco - ha ripreso - In questo modo saremo in grado di promuovere un’eccellenza tutta italiana, uno stile di vita inconfondibile e insostituibile, un rito inclusivo e unico, in tutto il mondo».

In questi giorni bisogna fare i conti con le misure antiCovid 

«In questi giorni  il rito quotidiano di milioni di italiani di consumare la tazzina di caffè al bar deve fare i conti con le misure restrittive anti Covid e, per quanto riguarda i gestori, con l’incremento dei costi della materia prima e dell’energia - ha aggiunto Cavo - Eppure questa tradizione, figlia di uno stile di vita unico al mondo, continua ad essere un riferimento quotidiano per milioni di persone ogni giorno. Ci auguriamo che la candidatura a cui Fipe ha da subito dato il suo appoggio convinto, arrivata peraltro al termine di un lungo percorso, rappresenti il riconoscimento di un rito che unisce il Paese nel segno di quella convivialità oggi negata dall’emergenza sanitaria».

 

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