Val Badia: quel sogno ad occhi aperti all'ombra delle Dolomiti
In ellissi concentriche, man mano a fare focus più precisi, partiamo dalle Alpi. Di esse, in esse, le magiche Dolomiti, patrimonio Unesco mondiale dell’Umanità sin dal giugno 2009
E di esse, in esse, nelle fatate Dolomiti, la gemma autentica della Val Badia. E in essa, nella Val Badia, i due luoghi splendidi di San Vigilio di Marebbe e San Martino in Badia, cuore delle Dolomiti settentrionali.
Siamo nella montagna autentica ed è in questo territorio che aleggia e permea storia millenaria e vita quotidiana la cultura ladina. Siamo incastonati tra due parchi: ad ovest tra il Parco Naturale Puez-Odle e ad est il Parco Naturale Fanes-Senes-Braies. Qui non si viene in vacanza, qui non si viene in cerca di divertimentificio. Questa è villeggiatura: vivere l'esperienza dell’affascinante ecosistema dolomitico. Qui la nightlife rende omaggio ai ritmi circadiani naturali, laddove la notte è fatta per dormire. Quanti sonni placidi, in frescura tendente al freddino. Quanti sonni atti a ritemprare il corpo dopo le attività diurne: passeggiate più o meno impegnative a percorrere sentieri che donano emozioni e paesaggi di grande bellezza. Si arriva con la propria auto e una volta arrivati, la parcheggiamo in garage e ce la possiamo dimenticare fino al giorno (melanconico) della partenza.
Holidaypass: un biglietto per tutti i mezzi in Val Badia
Soggiornando in una struttura socia della cooperativa turistica, il gradito e coccolato ospite riceve l'Holidaypass. L'Holidaypass è un biglietto per l‘utilizzo gratuito di tutti i mezzi pubblici operanti in Alto Adige, compresi i treni regionali. Con l’Holidaypass ci si sposta in tutta l’area del Plan de Corones, San Vigilio di Marebbe e San Martino in Badia, salvaguardando l’ambiente, diminuendo il flusso di traffico automobilistico privato e godendosi il proprio tempo senza l’incombenza di doversi mettere alla guida affrontando tornanti.
Un percorso semplice di trekking adatto a tutti è l’escursione al Lago Verde sulla Malga Fanes da dove si può ammirare da vicino la particolare arena naturale denominata “Parlamento delle Marmotte”. Molto piacevole ed interessante anche il Malga-tour Antermoia. Si tratta di una gita da baita a baita che parte da Antermoia. Porta via tutto il giorno, per circa sei ore complessive: lunga, ma non difficoltosa. E‘ possibile farla in senso orario o antiorario: partendo da Antermoia si va verso Alfarëi e seguendo le indicazioni, si prosegue verso il rifugio Montemuro, da dove si scende poi lungo un sentiero fino al rifugio Pecol (chiuso). Quindi si prosegue lungo la stradina che attraverso i boschi scende fino al parcheggio di Pé de Börz. Dopo circa 45 minuti di piacevole camminata fra i boschi (seguendo il sentiero nr. 8) si raggiunge il Passo delle Erbe e da qui i successivi due rifugi: Ütia de Börz e Cir. Dopo ulteriori 20 minuti circa di camminata attraverso i meravigliosi prati in fiore verso il Sasso Pütia si raggiunge il rifugio Munt de Fornella ai piedi della parete nord del Pütia e continuando a sinistra, attraverso la ”Città dei Sassi” si arriva dopo 35 minuti circa al rifugio Göma. Da qui si scende lungo un sentiero fra i boschi fino al centro di Antermoia.
Val Badia: storia e cultura ladina nelle Viles
Un impatto delizioso, commovente diremmo, con la tradizione ladina lo si ottiene con il Giro delle “Viles”. Le Viles ladine sono esempio straordinario di come la vita rurale abbia plasmato l'architettura e la vita sociale delle Dolomiti. Questi villaggi, composti da case in legno e fienili lignei, sono viva testimonianza del tempo passato quando la comunità era l'unica risorsa di sostentamento. Situati in posizioni panoramiche sulle pendici dei monti o sulle terrazze verdi, le Viles sono nuclei compatti di case edificate in modo da proteggersi a vicenda e aiutarsi con i prodotti agricoli e artigianali che ciascuno produceva. La vita in queste comunità rurali era dura e spesso isolata, ma al tempo stesso preziosa per la sua capacità di produrre cibo e tessuti per le famiglie che vi abitavano.
Sorprendente la presenza in vicinanza delle Viles, di agriturismo che per l'alta qualità della sua cucina e per lo spiccato comfort e decoro delle poche camere, di certo definiremmo hic et nunc un pregevole D&B (Dinner & Bed). Stiamo parlando dello SPECKSTUBE TLISÖRA, maso a conduzione familiare ubicato all’ingresso della Valle dei Mulini.
Val Badia: le specialità gastronomiche
La specialità, facile a dirsi ma difficile a farsi, è lo speck fatto in casa (difatti, parliamo di Speckstube); squisiti anche i dolci fatti in casa. Altro ragguardevole D&B lo troviamo a Longiarù, frazioncina di San Martino in Badia. Stiamo parlando di LÜCH DE VANC. Oltre a ben fatti canederli, di grande bontà i “cajincì”, ravioli di patate, fritti, con il ripieno di spinaci e ricotta oppure con il ripieno di papavero. Tra i dolci, imperdibile il Kaiserschmarren, ovvero 'la frittata dell'imperatore'. L'imperatore è Francesco Giuseppe d'Austria; il dolce è il frutto di un errore, una "frittata" insomma. La leggenda vuole che il cuoco di Francesco Giuseppe nel preparare una crêpe su richiesta di Cecco Beppe, la facesse bruciare e rompere. Così, per mascherare il misfatto, la fece a pezzetti, caramellò e servì con della confettura. A Cecco Beppe questo dolce piacque moltissimo e da allora il kaiserschmarren è pezzo prelibato tra i dolci della cucina ladina.
Senza dubbio alcuno tra i migliori alberghi della Val Badia, l'Hotel Corona a San Vigilio di Marebbe. A gestire la pregevole struttura, da cristalli permeata, Rosmary (pasticcera oltre che padrona di casa), Robert e Catarina. Il Corona è la struttura ricettiva più antica di San Vigilio di Marebbe. Costruito nel 1505 dal cavaliere Giovanni da Ras, questo edificio funse a lungo da sede amministrativa e giudiziale per le terre circostanti. Dal 1772 l’edificio è un albergo e punto di riferimento per l’ospitalità. Il Corona è da oltre 100 anni di proprietà della famiglia Frenner, albergatori per vocazione da sette generazioni. Tra le superlative connotazioni di questo hotel a quattro stelle menzioniamo la piscina in pietra naturale, rivestita di quarzite argentata e pietre di granito. Acqua riscaldata portata e mantenuta alla temperatura costante di 33° C.
Eccellenti le cene, il menù varia tutte le sere. Al governo della giovane ed ambiziosa brigata, da Nicola Morocutti coadiuvato, c'è il prode e talentuoso chef Simone Margonari. Ben calibrata, opportuna e non fuori luogo la forte enfasi per le etichette locali, la saggiamente non sterminata carta dei vini. Spiccata la preziosa presenza del Gewürztraminer. Doviziosa e variegata la prima colazione. Di pregevole bontà i müsli da combinare, come più piace, a latte, yogurt e frutta. Superlativo lo spuntino del pomeriggio. Imperdibile la Linzer Torte, profumato dolce di pasta frolla alle nocciole e alle mandorle, ricoperto di marmellata. Rosmary prepara personalmente questi piccoli capolavori di pasticceria e la pasticceria, ne consegue, è tra i plus dell'albergo!
Più che "un" ristorante, ma azzarderemmo dire "il" ristorante a San Vigilio Marebbe è il Fana Ladina. Dubbi che la cucina sia improntata sulle specialità ladine. Coppia nella vita, la conduzione del ristorante è di Alma e Maurizio. Il bel locale rustico dispone di due Stuben oltre ad un giardino estivo interno. Pleonastica la presenza del menù. Ci si affida volentieri ai suggerimenti "a voce" per intraprendere il ghiotto viaggio nei sapori ladini.
Cominciamo con le deliziose Tultres, pizzette ripiene con ricotta e spinaci. Per primo piatto optiamo per i Cancí blanc’, ravioli ripieni con patate, spinaci e ricotta, serviti con papavero tostato o parmigiano. A seguire, semplicemente squisiti, i Pozi con ragú de salvarjina: Tagliatelle di farina di carruba con ragù di selvaggina. E concludiamo il trittico dei primi piatti con Ôrde con fiferlins: Orzotto ai finferli. Per secondo si opta per ottime costine d'agnello alla griglia. Negli appropriati calici, corretto il servizio, una piacevole Schiava. Buoni i dessert. Fana Ladina scopriamo che è un D&B (Dinner & Bed)! Sì, la componente B è la Chalet-Suite “La Ücia”, al profumo di cirmolo. Apprendiamo con gioia, a fronte di conversazione con il top management dell'ufficio turistico di San Vigilio, che è in preparazione, da attuarsi nell'autunno 2024 kermesse con focus sui formaggi caprini. Sorta di "Stati Generali" di questi formaggi prelibati, sovente ancora poco noti e perciò non sufficientemente valorizzati, con presenze non solo locali ma anche forestiere.
Si parlava di eclissi concentriche: le Alpi, le Dolomiti, la Val Badia, San Martino in Badia, San Vigilio di Marebbe. E poi arriva il momento, quel momento che perentoriamente sempre arriva, di dover lasciare la Val Badia; ma è la Val Badia che mai più andrà via da noi. Nel ripartire sovviene quanto disse nel 1757 il filosofo irlandese Edmund Burke: «Nessuna opera d’arte è grande e sublime come s’illude d’essere; questa prerogativa spetta solo alla Natura”. A testimonianza di ciò, ci permettiamo di aggiungere, ci sono le nostre Dolomiti».
- SPECKSTUBE TLISÖRA | Frazione Longiarù | 39030 - San Martino in Badia (Bz) | Tel 0474 590145
- Lüch de Vanc | Frazione Longiarù | 39030 - San Martino in Badia (Bz) | Tel 0474 590108
- Kristallhotel Corona | Via San Catarina Lanz, 22 | 39030 St. Vigilio Marebbe (Bz) | Tel. 0474 501 038
- Restaurant Fana Ladina | Str. Plan de Corones | 39030 San Vigilio di Marebbe (Bz) | Tel. 0474 501175
© Riproduzione riservata
• Iscriviti alle newsletter settimanali via mail |
• Abbonati alla rivista cartacea Italia a Tavola |
• Iscriviti alla newsletter su WhatsApp |
• Ricevi le principali news su Telegram |
“Italia a Tavola è da sempre in prima linea per garantire un’informazione libera e aggiornamenti puntuali sul mondo dell’enogastronomia e del turismo, promuovendo la conoscenza di tutti i suoi protagonisti attraverso l’utilizzo dei diversi media disponibili”
Alberto Lupini