Sul turismo si discute prontamente in Italia, un settore fondamentale specialmente con l'avvicinarsi dell'estate. Un tema sul quale è intervenuta anche Confindustria Alberghi, esprimendo tre concetti fondamentali: l'apprezzamento per i lavori già iniziati dal Ministro Franceschini e dal sottosegretario Bonaccorsi perché si intervenga tempestivamente sul prossimo decreto di aprile, il ribadito discostamento dall'opinione della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen (l'appello a non prenotare vacanze a tutti gli europei), la necessità perché ci sia un cambio di passo: "Non abbiamo più tempo".
Confindustria Alberghi condanna quanto dichiarato dalla presidente della Commissione Ue
Bene considerare tra le soluzioni del Governo quella dei
buoni vacanza, secondo Confindustria Alberghi, che però, ancora una volta, devono essere inseriti in un contesto più ampio che tenga conto di misure indispensabili al mondo alberghiero con il fine ultimo di far arrivare le nostre aziende vive all’
appuntamento con i turisti.
L'associazione infatti ricorda che ad oggi resta ancora bloccato il nodo degli affitti alberghieri, un costo che può arrivare sino al 20-25% dei ricavi e che riguarda quasi la metà delle aziende grandi, piccole e piccolissime in tutta Italia.
Il sostegno alle le vacanze degli italiani è una soluzione utile secondo Confindustria Alberghi, ma
non il rimedio a tutti i problemi ed è fondamentale completare il quadro con misure necessarie alla sopravvivenza degli operatori che, per ripartire, dovranno investire sulla struttura per adeguare l’offerta agli attuali principi di distanziamento sociale.
Maria Carmela Colaiacovo
«Le dichiarazioni di Ursula von der Leyen relative alle prossime vacanze estive - ha commentato
Maria Carmela Colaiacovo, vice presidente di associazione italiana Confindustria Alberghi – sono inaccettabili».
"In una fase così delicata per le persone e per le imprese - riporta la dichiarazione di Confindustria Alberghi - le parole vanno pesate bene. Sconsigliare oggi ai turisti di tutta Europa di pensare ad una vacanza ad agosto prossimo, senza peraltro ci sia alcuna indicazione in tal senso da parte degli esperti, è un colpo molto duro all’economia del turismo che solo in Italia vale il 13% del Pil, ma anche a tutti i cittadini europei che stanno affrontando settimane, mesi dolorosi e difficili, nella speranza di recuperare il prima possibile una vita più vera. Non abbiamo mai contestato chi, a vario titolo, abbia espresso previsioni o suggerimenti rispetto al mondo dei viaggi ma, ci sembra inaccettabile aver diffuso un messaggio inutilmente allarmistico privo di fondamento scientifico. Siamo ben consapevoli che nei prossimi mesi come operatori e come cittadini dovremo adattarci ad una nuova realtà, ma sappiamo anche che con grande impegno e senso di responsabilità le imprese del settore stanno già lavorando per essere pronte alla riapertura per accogliere ospiti a cui garantire la massima sicurezza, ma soprattutto la serenità di cui tanto più oggi, abbiamo bisogno.