Tra storia, arte e cultura: tre dei più importanti musei di Napoli
Il Mann è uno dei massimi musei archeologici del mondo con collezioni di pittura, scultura, egizia, mosaici, numismatica. Capodimonte è un viaggio nella storia dell’arte dal 200 al 900. E poi c'è la Napoli sotterranea
Non che a Napoli manchino i musei. Ve ne sono in numero sufficiente a ché il termine venga declinato al plurale, come è ovvio che sia; pertanto, per individuarli dovrebbe essere necessario affiancare alla parola “museo” il nome proprio che lo contraddistingue. Quindi quando si è a Napoli e posto che lo si voglia visitare (e come si potrebbe NON visitarlo!?), bisogna chiedere del Museo archeologico nazionale. Assolutamente no! Per i napoletani, il suddetto Museo archeologico nazionale è semplicemente… il Museo. Il Museo, senza aggettivazione. Il Museo è… il Museo; il Museo è una fermata della linea 1 della metropolitana; il Museo è una zona del centro storico di Napoli; il Museo è quella zona di Napoli dove ci sono almeno tre pizzerie imperdibili! Il Museo, punto e basta, sebbene la sua dicitura ufficiale, disperatamente ufficiale sia “Museo nazionale archeologico di Napoli” con conseguente acronimo Mann.
Museo archeologico nazionale: il più antico museo d’Europa
È il più antico museo d’Europa e la sua prima destinazione d’uso, per volontà del viceré di Napoli Don Pedro Giron, fu sede della scuola di equitazione. Successivamente divenne sede dell’Università. Nel secolo diciassettesimo il plesso divenne Real Museo e qui confluirono le collezioni archeologiche frutto dell’intensa opera di scavi dei siti di Ercolano e di Pompei. Nel corso dei decenni del regno borbonico, il museo si arricchì di opere egizie e greco romane. E che la visita non sia frettolosa, per piacere!
Cinque i piani vistabili
La visita (non frettolosa, va ribadito!) ha suo corretto criterio laddove espletata per piano. Sono cinque i piani visitabili. Piano ammezzato: Mosaici, Gabinetto Segreto, Numismatica; piano terra: Sezione Farnese; piano interrato: Sezione Egizia ed Epigrafica; primo piano: sezione dedicata agli affreschi, Preistoria, Bronzi, Tempio di Iside e Villa dei Papiri; secondo piano: Medagliere. Il suggerimento è principiare la visita dal piano interrato.
La sezione egizia è tra le tre le più importanti in Italia, insieme con i Musei Vaticani e il Museo Egizio di Torino. Imperdibile la collezione Picchianti, costituita da oggetti di uso quotidiano e funerari.
La collezione epigrafica copre il periodo che va dal 16° secolo a.C. al 2° secolo d.C., fornisce un'istantanea sulle principali lingue parlate nell'Italia centrale e meridionale.
Al primo piano, godimento pieno nel Salone della Meridiana con l’affresco presente sulla volta, raffigurante re Ferdinando 4° e Maria Carolina, sua moglie, le collezioni Borgia e il Naoforo Farnese, una scultura in basalto che raffigura un uomo inginocchiato su una base con le braccia piegate.
Imperdibile anche la Stanza Segreta, collezione di 250 reperti a tema sessuale trovati durante gli scavi di Pompei ed Ercolano. Tra le opere più famose nella collezione di mosaici, occhio al mosaico di Alessandro Magno che combatte Dario 3° di Persia.
Che “Aria” tira a Napoli? Sentori di mare e profumi intensi nella cucina di Paolo Barrale
La notte “segreta” di Napoli a L’Antiquario
Panificio, cucina o bistrot? Tutti e tre da Legrani a Napoli
Giro del Golfo in otto giorni: tutta la bellezza e il gusto di Napoli
Reggia di Capodimonte, la più grande galleria d'arte del sud Italia
Come si è detto, per i napoletani il Museo archeologico nazionale è semplicemente il Museo. Ecco, cosa analoga dicasi per la Reggia di Capodimonte, che è semplicemente la Reggia.
All’interno della Reggia si trova il Museo di Capodimonte, la più grande galleria d'arte del sud Italia, dislocato su tre piani. La sua vasta collezione fu portata qui nel 1759 e include dipinti di Botticelli, Caravaggio, Tiziano e Warhol, oltre a splendide pale d'altare del 12° secolo.
Imperdibili capolavori come la Crocifissione di Masaccio, la Madonna col Bambino e due angeli di Botticelli e la Trasfigurazione di Bellini.
Altrettanto imperdibili e più strettamente correlati a quanto si è visitato al “Museo”, l'eredità di Carlo I di Borbone, la Collezione Farnese e l'Antea del Parmigianino.
Assolutamente da visitare anche le gallerie del secondo piano dove sono esposte le opere degli artisti napoletani Jusepe de Ribera, Luca Giordano, Francesco Solimena e Massimo Stanzione, vissuti tra il diciottesimo e il diciannovesimo secolo. Al terzo piano sono esposte opere contemporanee di Andy Warhol, Mimmo Jodice e John Armleder.
In giornata di sole non si può non godere della passeggiata attraverso il Parco Reale, noto per il suo patrimonio storico, architettonico e botanico.
Il fascino della Napoli sotterranea
Dunque, a Napoli c’è il Museo, e c’è la Reggia. Ma c’è anche il Palazzo Reale in Piazza del Plebiscito. Tutto ciò visitabile in superficie. Attenzione, però. Esiste anche la Napoli Sotterranea e visitarla è cosa necessaria per la comprensione della città. Napoli Sotterranea suscita emozioni profonde per come rende evidente la non soluzione di continuità tra la storia plurimillenaria e la cronaca del vivere quotidiano.
Napoli Sotterranea è visitabile grazie all’encomiabile attività dell’Associazione eponima che sta lodevolmente fungendo da best practice per analoghe realtà nate in Italia e in Europa. Viaggio nella storia, dunque, in percorso temporale di oltre due millenni, a circa 40 metri sotto l’attuale livello stradale della Napoli Emersa.
Dall’antico acquedotto ai rifugi antiaerei
Dall’antico acquedotto greco-romano ai rifugi antiaerei della Seconda Guerra Mondiale, dagli Orti Ipogei alla Stazione Sismica “Arianna”, fino all’antico teatro greco-romano.
L’ingresso è nel cuore del centro storico in Piazza San Gaetano. Questa piazza è la vera agorà di Napoli. Qui davvero giorno dopo giorno la storia abbraccia il presente.
Il sottosuolo napoletano con questo suo imponente reticolo di vicoli sotterranei si è venuto formando in epoca romana. I Romani, infatti, in epoca augustea dotarono la città di una complessa rete di acquedotti alimentata da condotti sotterranei provenienti dalle sorgenti del Serino, a 70 km di distanza dal centro di Napoli. Altri rami dell’acquedotto di età augustea arrivarono fino a Miseno, per alimentare la Piscina Mirabilis (anch’essa da visitare, nei Campi Flegrei), che fu la riserva d’acqua della flotta romana.
Ogni epoca, secolo dopo secolo, per circa ventiquattro secoli, dalla fondazione della Neapolis alle bombe della Seconda guerra mondiale, ha lasciato traccia sulle mura del tufo giallo, il grembo di Napoli, da cui essa stessa è nata.
Napoli da… perdere i sensi
E poi, finita la visita alla Napoli Sotterranea, si riemerge e ci si rituffa nella Napoli Emersa, quella vociante ed allegra del centro, quella che indusse il grande Johann Wolfgang von Goethe a scrivere: «Da quanto si dica, si narri, o si dipinga, Napoli supera tutto: la riva, la baia, il golfo, il Vesuvio, la città, le vicine campagne, i castelli, le passeggiate… Io scuso tutti coloro ai quali la vista di Napoli fa perdere i sensi!».
Museo Archeologico Nazionale di Napoli
Piazza Museo 18/19 - 80135 Napoli
Tel 081 4422111
mann-napoli.it
Museo e Real Bosco di Capodimonte
Via Miano 2 – 80145 Napoli
Tel 081 7499154
capodimonte.cultura.gov.it
Napoli sotterranea
Piazza San Gaetano 68 – 80138 Napoli
Tel 081 296944
www.napolisotterranea.org
© Riproduzione riservata
• Iscriviti alle newsletter settimanali via mail |
• Abbonati alla rivista cartacea Italia a Tavola |
• Iscriviti alla newsletter su WhatsApp |
• Ricevi le principali news su Telegram |
“Italia a Tavola è da sempre in prima linea per garantire un’informazione libera e aggiornamenti puntuali sul mondo dell’enogastronomia e del turismo, promuovendo la conoscenza di tutti i suoi protagonisti attraverso l’utilizzo dei diversi media disponibili”
Alberto Lupini