Tra i borghi di Corte Franca: cultura, cucina, vino e natura del lago d'Iseo
In provincia di Brescia, Corte Franca riunisce i quattro borghi di Colombaro, Borgonato, Timoline e Nigoline. Un viaggio tra monumenti, palazzi, ristoranti, riserve naturali e aziende del territorio
In Lombardia, a sud del lago di Iseo (Bs) in quell’anfiteatro che ospita le dolci colline moreniche del sebino, fino al 1928 si trovavano i borghi di Colombaro, Borgonato, Timoline e Nigoline, anno in cui si unificarono sotto un unico nome, dando origine al comune sparso di Corte Franca. La storia di questi centri abitati è molto antica e si intreccia fortemente con il territorio in cui sono inseriti. I primi insediamenti testimoniati risalgono ai popoli gallo-romani; successivamente con l’avvento del cristianesimo, grandi enti monastici attuarono opere di dissodamento, bonifica e coltivazione del territori, che subirono poi un lento declino nell’Alto Medioevo. La ripresa arriverà tra il XV e il XVI secolo sotto il dominio della repubblica di Venezia e con lo sviluppo delle attività di agricoltura, tra cui la coltivazione della vite, e della lavorazione dell’argilla. Queste rimarranno le attività principali fino al dopoguerra. Le quattro frazioni tutt’ora mantengono ben salda la loro identità, e ciascuna di queste conserva nel proprio territorio diverse testimonianze storico-culturali che il comune di Corte Franca con il supporto della Pro Loco PromoCorteFranca si impegna a valorizzare, anche nell’ambito di Bergamo-Brescia Capitale della Cultura 2023.
Abbiamo recentemente avuto l’opportunità di visitare alcune realtà che animano il comune di Corte Franca e ve le racconteremo attraverso i monumenti che incarnano il valore storico del luogo, per poi proseguire con delle aziende vinicole che rappresentano la vocata terra del Franciacorta, e concludere con un paio di attività di svago. Vi accorgerete che sono terre e luoghi ideali per chi è alla ricerca di un soggiorno all’insegna della cultura, della buona cucina e del buon vino, ma anche del relax e, perché no, del contatto con la natura nelle ampie distese di viti in un clima fresco e temperato.
Borgo Antico San Vitale a Borgonato
A Borgonato, nel comune sparso di Corte Franca troviamo Borgo Antico San Vitale, si tratta di un complesso di edifici, esempio virtuoso di un restauro sapiente effettuato in circa dieci anni e grazie al quale la proprietà ha recuperato strutture di epoche differenti tra il IX e il XVIII secolo tra cui una chiesa con canonica, un palazzetto e una cascina. Oltre il valore architettonico e culturale derivato dal restauro e dall’unione degli edifici, il borgo ospita nei suoi spazi anche una proposta di alto valore enogastronomico: il ristorante Due Colombe, una stella Michelin dal 2009 guidato dallo chef Stefano Cerveni.
Della sua cucina si potrebbe parlare molto, ma vi basti sapere che rappresenta la terza generazione di una famiglia di osti e che ha ereditato la passione dalla nonna prima e dai genitori poi. Possiamo definirlo un ambasciatore della cucina franciacortina, la cui filosofia si basa appunto sulla valorizzazione del territorio, e la mette a disposizione dei suoi ospiti attraverso la propria interpretazione dei piatti tradizionali e di famiglia, garantendo prodotti freschi grazie al forte legame con i lavoratori locali. Racconta la sua proposta attraverso dei percorsi degustazione in cui comunque non manca la presenza di pesce di mare, appoggiandosi per la fornitura a pescatori da lui selezionati. La sua continua ricerca di un luogo ideale dove far godere un’esperienza che sia di livello, ma rilassante al tempo stesso, lo porta a spostarsi dalla storica sede di Rovato a Borgonato, sposando il progetto di riqualificazione di Antico Borgo San Vitale in cui inserisce perfettamente la sua offerta. Gli ampi spazi a disposizione, tra cui la canonica frutto del restauro e la veranda esterna, permettono l’organizzazione di eventi privati.
Antico Borgo San Vitale è anche sede di Distillerie Franciacorta, marchio di Stock Spa, che vanta un metodo di produzione brevettato in cui la flemma (base ottenuta dalle vinacce prima che diventi grappa) viene raffreddata e filtrata due volte in modo da ottenere un distillato limpido e privo di impurità. Prenotando attraverso il sito web o chiamando la struttura, è possibile visitare il museo espositivo del metodo di distillazione e le cantine di affinamento accompagnati da una guida, dopo aver visionato un breve video sulla storia del recupero del borgo. Nelle cantine si trova anche la sala degustazioni in cui è custodita una collezione di bottiglie storiche di distillati.
Borgo Antico San Vitale
Via Francesco Foresti, 13 - 25046 Borgonato, Corte Franca (BS)
Tel +39 345 3655306
Ristorante Due Colombe
Tel +39 030 9828227
La chiesa di Sant'Eufemia
La Chiesa di Sant’Eufemia, altra testimonianza della lunga storia di queste terre, è situata in posizione elevata su una delle colline che delimita il confine occidentale dell'anfiteatro morenico del lago di Iseo. La posizione permette una suggestiva visuale sulla valle morenica e sulle colline della Franciacorta ed è raggiungibile attraverso un sentiero recentemente sistemato. Si colloca in un luogo cimiteriale come da usanza prima dell’entrata in vigore delle disposizioni napoleoniche, che prevedevano l‘allontanamento dei cimiteri dai centri abitati per migliorare le pessime condizioni igieniche del tempo. La fondazione della chiesa risale al X secolo e il rinvenimento di una tomba e di un balsamario di epoca romana ne testimoniano l’antichità.
Verso la fine dell'XI secolo fu aggiunto il campanile, mentre l’aspetto che vediamo oggi risale alla profonda trasformazione subita nella seconda metà del XV secolo quando fu costruito un nuovo e più grande edificio con orientamento nord-sud. Nei primi anni del Cinquecento il presbiterio fu abbellito con un ciclo pittorico che narra le scene del martirio di Sant’Eufemia e della Passione di Gesù. Gli affreschi sono stati attribuiti a Floriano Ferramola o Paolo da Caylina, importanti pittori bresciani di inizio Cinquecento, o a qualche altro artista appartenente alle rispettive botteghe. Vero gioiello medioevale da scoprire, ancora oggi gli abitanti di Corte Franca restano affezionati alla chiesa per la presenza del cimitero e per le peculiarità storiche e artistiche che ne testimoniano la presenza attraverso i secoli. All’interno del cimitero, tra le altre è conservata ancora qualche lapide ottocentesca. Nel bosco a nord della chiesa si possono notare i resti di un castello medievale abbandonato.
Palazzo Torri a Nigoline
Concludiamo con Palazzo Torri, sempre nella frazione di Nigoline, si tratta di una villa nobiliare perfettamente recuperata e immersa nel verde delle vigne appartenenti alla cantina Cà del Bosco. È una villa risalente al ‘600 che con il passare degli anni conquistò l’appellativo di “villa delle delizie”, precisamente quando verso la fine dell’800, Paolina Calegari Torri subentrò nella proprietà della struttura e divenne mecenate di un circolo culturale di pensatori, artisti e letterati. Tra i grandi nomi che frequentarono il salotto ci furono Giosuè Carducci, Antonio Fogazzaro, l’editore Zanichelli e il vescovo di Cremona, Geremia Bonomelli.
Volendo ben vedere questa è solo una della tante ville signorili visitabili nel comune di Corte Franca, ma la particolarità è che le attività di restauro hanno permesso di conservare un patrimonio culturale dal valore inestimabile. Non solo, per chi volesse immergersi nell’atmosfera storica del luogo sono disponibili una decina di camere da letto per soggiorni, ed è possibile inoltre affittare l’intero edificio in grado di accogliere all'interno fino a 180 posti a sedere (240 con il loggiato): ciò rende Palazzo Torri la location ideale per banchetti, ricevimenti, concerti, degustazioni di vini, eventi aziendali. Suggestiva è la Stanza del Vescovo, dove nel luglio 1914 morì il vescovo di Cremona, Geremia Bonomelli, e dove per anni i fedeli sono venuti in pellegrinaggio per portare l’estremo saluto all’alto prelato. Su una parete della stanza permane il ritratto di Paolina Calegari Torri, con il suo abito nuziale e altri abiti da sera perfettamente conservati. La villa dispone di cinque ampie sale che custodiscono molti cimeli storici e in cui l’arredamento è sapientemente mantenuto. Va posta particolare attenzione ai soffitti le cui decorazioni cambiano da stanza a stanza e che stupiscono per la cura e la minuzia impiegata nei dettagli.
Palazzo Torri
Via Sant'Eufemia 5 - 25040 Corte Franca (Bs)
Tel +39 030 9286200
La produzione vitivinicola della Franciacorta
Un soggiorno a Corte Franca inevitabilmente vi porterà a conoscenza della tradizione enologica che si è radicata in queste terre fin dall’epoca romana. Come detto inizialmente, ci troviamo nella culla morenica delle colline del sebino, formatasi in seguito all’espansione dello stesso ghiacciaio che scavò la Val Camonica, formando l’attuale lago d’Iseo, e che col passare degli anni, ritirandosi per lo scioglimento ha lasciando in dono terreni fertili, che, unitamente alle brezze mitiganti del vicino lago, favoriscono una condizione pedoclimatica ideale per la nascita e lo sviluppo della vite. Fino agli anni ‘60 la produzione era riservata a vini bianchi e rossi, almeno fino a quando nei primi anni del decennio, un imprenditore visionario trasformò la Franciacorta nella terra delle bollicine che conosciamo oggi.
Dal 1967 è Denominazione di Origine Controllata (Doc), nel 1990, proprio a Corte Franca, nasce il Consorzio di Tutela e nel 1995 un Franciacorta è il primo metodo classico ad ottenere la Denominazione di Origine Controllata e Garantita (Docg). Ad identificare questo vino è unicamente il nome della regione geografica e le etichette presentano solo la dizione “Franciacorta”, termine unico che indica territorio, metodo di produzione e vino. Oggi si contano oltre 20 milioni di bottiglie vendute (2022) e la denominazione si estende in 19 comuni della provincia bresciana, tra cui chiaramente il comune di Corte Franca che conta undici le aziende produttrici e andremo a parlare delle due che abbiamo avuto l’opportunità di visitare.
L'azienda agricola Fratelli Berlucchi
Parliamo di una realtà vinicola inserita nel cuore pulsante della Franciacorta, nella frazione di Borgonato del Comune di Corte Franca (Bs). Una realtà che vanta una lunga storia come tenuta del Conte Ignazio de Terzi Lana, che durante le attività politiche al fianco di Cavour, affidò la gestione della tenuta a Francesco Berlucchi, nonno dei cinque fratelli, Francesco, Gabriella, Marcello, Roberto e Pia Donata, oggi proprietari dell’azienda e che dal 1927 ad oggi continuano a tramandare l’attività alle nuove generazioni.
Una settantina gli ettari coltivati (tra Doc e Docg), con allevamento a guyot e cordone permanente speronato, nei vigneti “Fontanella” “La Palazzina, “Tre Camini” “Mandola” e “Ca’ Brusade”. La vendemmia, svolta rigorosamente a mano, darà vita alle tradizionali bollicine del Franciacorta dei Fratelli Berlucchi, per la maggior parte da uve Chardonnay o blend con questa, contando circa 400mila bottiglie prodotte l’anno. La gamma di vini dei Fratelli Berlucchi vede, nella linea di punta dell’azienda, una veste recentemente rinnovata, parliamo della Freccianera Collection (Brut, Rosa, Satèn e Nature) che aggiunge all’etichetta lo stemma famigliare per testimoniare il lungo l’intreccio che lega la famiglia al territorio.
Nella produzione, però, non spiccano solo le bollicine, ma in virtù del legame con l’enologia pre-spumantistica, l’azienda propone un Curtefranca Doc bianco e uno rosso: rispettivamente il Ca’ Brusade da uve Chardonnay e il Màndola Rosso da uve merlot, Cabernet Franc e Sauvignon. La cantina presenta una produzione moderna, inserita in edifici medievali che sono dei veri e propri reperti storici, con strutture del ‘200 e affreschi del ‘500 molto ben conservati. Qui avviene tutto il procedimento di produzione e affinamento della rifermentazione in bottiglia. È possibile organizzare visite in cantina con degustazione contattando l’azienda o visitano il sito web.
Azienda Agricola Fratelli Berlucchi
Via Broletto 2 - 25040 Borgonato, Corte Franca (Bs)
Tel +39 030 984451
Cascina Clarabella a Corte Franca
Altra realtà che abbiamo avuto modo di conoscere è la cooperativa sociale Clarabella, che si avvale della collaborazione di uomini e donne con fragilità psichiche o fisiche, impegnandosi in tal modo a valorizzare il proprio “capitale umano” e coprendo anche un importante ruolo sociale.
Ciò che collega questa filosofia alla produzione vinicola è la conduzione di un’agricoltura biologica, in cui l’impatto dell’attività umana sull’ambiente è limitato e punta a preservare la biodiversità e a ridurre l’utilizzo di acqua e le emissioni di CO2. Nei dieci ettari di terreno vitato che ci circondano la cascina si coltivano principalmente uve Chardonnay, Pinot Nero e Pinot Bianco per la produzione del Franciacorta Docg, seguendo il disciplinare e aderendo al consorzio di tutela. Ma non mancano anche piccole percentuali di coltivazione del Cabernet Sauvignon, Merlot, Barbera e Nebbiolo per produzione di vini rossi.
La cooperativa sociale Clarabella non si limita alla produzione vinicola, seppur oggi è l’attività principale, ma mette a disposizione un ristorante agrituristico, dove gustare tutto il buono che questo territorio ha da offrire, quali i prodotti realizzati direttamente dall’azienda, come i vini Franciacorta Docg bio, l’olio Evo, il miele, gli ortaggi, la pasta, il pane e le torte, e da altri acquistati da produttori locali. Il ristorante si chiama “Centottanta”, in omaggio alla legge 180 del 13 maggio 1978, conosciuta come “Legge Basaglia”, introdotta per portare alla chiusura dei manicomi e alla riabilitare nella società persone con fragilità mentali.
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Inoltre, è possibile prevedere un soggiorno in uno degli alloggi messi a disposizione della cooperativa e organizzare visite guidate in cantina con degustazione dei prodotti vinicoli e agricoli. Attraverso la “Fattoria Didattica”, la cantina ospita gruppi di scolaresche per trasmettere alle nuove generazioni il valore di un’agricoltura genuina, educando i bambini all’inclusività ed insegnando ad abbattere le barriere sociali nei confronti delle persone con fragilità.
Cascina Clarabella
Via Enrico Mattei, Snc - 25040 Corte Franca (Bs)
Tel +39 030 9821041
La riserva naturale delle Torbiere del Sebino
Un soggiorno da queste parti è sinonimo anche di relax e svago, per chi ama le attività all’aria aperta immersi nella natura. Un vero e proprio patrimonio naturale è rappresentato dalla Riserva Naturale delle Torbiere del Sebino, situata sulla sponda meridionale del Lago di Iseo, nel versante a sud-ovest. Tra gli altri, possiede un punto di accesso proprio dal comune di Corte Franca (Bs), dove l’info point istituito da Pro Loco PromoCorteFranca, metterà a disposizione tutte le informazioni e i servizi necessari per godere al meglio del soggiorno nella riserva.
La riserva è il risultato delle attività geologiche effettuate dal ghiacciaio che occupava queste terre durante l’ultima era glaciale e il nome “Torbiere” deriva dalla presenza di massicci giacimenti di Torba (un deposito di resti vegetali e organici che non riescono a decomporsi del tutto) che, una volta essiccata, ha un’ottima resa calorica, tanto da diventare una risorsa fondamentale per l’economia locale. Il ruolo della torba diventa centrale nella società locale, in primis come fonte di energia e successivamente come fonte di lavoro per molte persone del luogo. Lo sfruttamento intensivo di questi giacimenti intorno al 1.860 fu tale da sostituire l’utilizzo del carbone per alimentare fornaci, filande, opifici, abitazioni e addirittura i treni della ferrovia Brescia-Iseo-Edolo fino alla Prima guerra mondiale. Con l’introduzione del petrolio il valore della torba crollò inevitabilmente e dagli anni ’70 del ‘900 iniziarono i lavori per il riconoscimento come Riserva Naturale. Nel 1984 venne dichiarata “zona umida di importanza internazionale”, mentre nel 2000 diventa Zona Speciale di Conservazione (Zsc) e Zona di Protezione Speciale (Zps) e considerata un’area prioritaria per la biodiversità nella Pianura Padana lombarda. Ciò si deve alla varietà di habitat e di specie, acquatico-palustri, presenti nel territorio, rare o a rischio di estinzione in Lombardia e in Italia.
La riserva occupa un’area piuttosto ristretta, solo 360 ettari, una parte si trova a diretto contatto con il lago d’Iseo ed è denominata lametta, c’è poi una parte interna, formata da grandi vasche intervallate da sottili argini di terra, denominata lama e un’altra area con vasche ottenute dall’escavazione dell’argilla dove in alcuni punti è consentita anche la pesca. Il lavoro di estrazione della torba ha radicalmente modificato il paesaggio originario di queste terre e di conseguenza ha portato allo sviluppo di un importante ventaglio di biodiversità. Per chi ama la natura, specialmente gli uccelli, potrà trovare nella riserva un buon numero di specie diverse come l’airone rosso, il falco della palude, l’albanella reale, il tarabuso, il cigno reale, il cormorano per citarne alcune, ma ne sono presenti molte altre che vi invitiamo a scoprire direttamente.
Per vistare la Riserva Naturale delle Torbiere è bene sapere che vanno rispettate delle regole precise :
- per l’accesso è necessario un Ticket (di 2€) acquistabile agli appositi erogatori o direttamente su App o sito web;
- è vietato introdurre animali domestici (anche i cani), in quanto considerati un disturbo per la fauna del parco;
- è permesso l’ingresso in bici solo nel tratto sud in corrispondenza del tratto ciclabile Brescia/Paratico;
- in tutte le vasche è assolutamente vietata la balneazione e la navigazione;
- è possibile pescare solo nelle zone segnalate (è bene consultare il regolamento);
- non è possibile fare pic-nic all’interno del parco e non ci sono aree predisposte, sempre al fine di tutelare la fauna;
- non è possibile il sorvolo (né con drone, né con altri aeromobili);
- è vietato liberare fauna (come tartarughe e pesci rossi) o raccogliere fiori e piante
- per gruppi superiori a 8 persone è necessaria una guida ufficiale tra quelle segnalate nel sito web
Ente per la gestione della Riserva Naturale "Torbiere del Sebino"
via Europa 5 – 25050 Provaglio d’Iseo (Bs)
Tel +39 030 9823141
Il Franciacorta Golf Club a Corte Franca
Per non far mancare proprio nulla al nostro soggiorno a Corte Franca (Bs), per gli amanti del golf qui si può trovare il Franciacorta Golf Club, il cui accesso è consentito solo ai soci del club che dispone di ottanta ettari immersi nel verde, tra boschi e vigneti. I suoi tre percorsi (Brut, Satèn e Rosè) si snodano tra 27 buche, tutte di grande personalità, percorrendo i dolci saliscendi che circondano un lago di 50.000 metri quadrati.
I nomi dei percorsi rimandano a tre diverse tipologie di Franciacorta, infatti, in virtù del progetto “The Wine Golf Course“, il Franciacorta Golf Club si impegna a promuovere il territorio attraverso la sinergia tra golf e vino. L’iniziativa nasce nel 2009 e vede la cooperazione tra il Golf Club e il Consorzio per la tutela del Franciacorta, attraverso alcune delle più note cantine del territorio, e permette a quest’ultime di utilizzare gli spazi del Golf Club e della Club House per promuovere i propri vini e per organizzare eventi e gare fra i propri clienti.
Il percorso Brut
Costeggia per le prime 5 buche i bordi del lago del campo, per poi passare alla 6 e alla 7 con scorci sui vigneti che circondano il Club; infine, si conclude con le ultime due circondate dal bosco. La signature hole di questo percorso è la 6, “la buca del muro”, un Par 5 in salita con il green ben difeso da bunkers e dal fuori limite. L’acqua e il fuori limite ci accompagnano durante le buche, e per completare il percorso con un buon risultato serve un mix di precisione, potenza e soprattutto tattica.
Par 37
Lunghezza: 3072 metri
Il percorso Satèn
Dal punto di vista tecnico è il percorso più completo con gli ostacoli d’acqua, i saliscendi del terreno, la lunghezza delle buche e i dogleg. Presenta una buona varietà di buche: dal par 5 che è raggiungibile in due colpi, alla buca 2 con il green disegnato ad isola, per arrivare alle ultime quattro buche in grado di condizionare il punteggio. Il Percorso Satèn permette ai giocatori di qualsiasi livello di divertirsi, giocando tutti i ferri della sacca.
Par 36
Lunghezza: 3071 metri
Il percorso Rosè
Il percorso Rosè è l’ultimo nato ed è un percorso moderno, caratterizzato da fairway molto mossi e green ampi che nascondono spesso pendenze insidiose, e regala dei momenti emozionanti. Le due buche a cui prestare più attenzione sono la buca 3 (par 5 di 485 m) con un difficile attacco al green, e la buca 9 con un insidioso primo colpo.
Par 34
Lunghezza: 2765 metri
Tra i servizi messi a disposizione dal club ci sono insegnanti esperti per i bambini e per i principianti che vogliono cimentarsi per la prima volta in questo sport, con uno speciale pacchetto che permette 10 lezioni ad un prezzo ridotto; mentre per le pausa tra una buca e l’altra, all’interno, è possibile mangiare al Bistrò del Club o rifornirsi di tutti gli attrezzi necessari per praticare (mazze, sacche, cappellini, t-shirt e molto altro)
Franciacorta Golf Club
Via Provinciale 34B - 25040 Corte Franca (Bs)
Tel + 39 030 984167
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