I più ottimisti potrebbero dire che il peggio è ormai passato, vista la lenta ma costante diminuzione dei tempi d'attesa, ma la realtà sembra essere ben diversa. Gli italiani stanno, infatti, ancora facendo i conti con i problemi legati al rilascio dei passaporti. Problemi che stanno colpendo il Belpaese da mesi senza che si sia arrivati a una soluzione definitiva e che ora, con la stagione calda ormai alle porte, rischiano di compromettere i piani estivi di molti viaggiatori italiani. Certo, la situazione è fluida e varia molto da zona a zona, con le criticità peggiori che nell'ultimo periodo si sono registrate soprattutto nelle grandi città del Nord Italia, ma è il quadro complessivo a restare critico.
Continuano i ritardi per il rilascio dei passaporti in Italia
Le lunghe attese per i passaporti in Italia
Il tema, di certo, non è secondario. Non lo è, in primis, per chi deve viaggiare per lavoro e si trova costretto a fare i salti mortali per essere in regola con i documenti. Non lo è nemmeno per chi deve programmare un viaggio a breve termine, approfittando appunto dell'estate alle porte. Non lo è, soprattutto, per le agenzie viaggio, che si trovano tra l'incudine e il martello e devono fare i conti con disdette e limitazioni. La base, qualsiasi sia il motivo del viaggio, è che i lunghi tempi di attesa per il rilascio del passaporto mettono in discussione uno dei principi cardine della nostra Costituzione e, in generale, delle libertà dell'uomo: la libertà di movimento.
Negli ultimi mesi lo Stato ha messo in campo diversi tentativi di soluzione. In alcuni casi, laddove era possibile, sono stati potenziati gli uffici. In altri casi, sono state organizzate aperture straordinarie delle Questure e giornate specifiche, i click day, in cui accedere senza prenotazione. Un palliativo, che ha aiutato molti, ma non rappresenta al momento la soluzione definitiva.
Caos passaporti: come si è arrivati qui?
Se il quadro è questo, la domanda sorge spontanea, come si è arrivati a questo punto? La risposta breve è di una sola parola: Covid. La pandemia ha un ruolo centrale nel caos passaporti. Questo per diverse ragioni. In primis, durante i due anni di fermo obbligato e quasi totale, nessuno o quasi ha provveduto al rinnovo del passaporto e quindi molti documenti sono andati in scadenza. Una volta riaperti i confini e ripresi i viaggi di lavoro o di piacere, in tanti si sono trovati scoperti con un conseguente aumento delle richieste di rinnovo.
Il Covid è la causa principale dei ritardi nel rilascio del passaporti in Italia
In seconda battuta, l'aumento non è dovuto soltanto ai mancati rinnovi, ma semplicemente alla ripresa dei viaggi con sempre maggior vigore. Due anni con moltissime limitazioni hanno lasciato in eredità una gran voglia di partire. Risultato? Moltissime richieste di rilascio dei passaporti e sistema ingolfato. Ciliegina sulla torta, infine, l'obbligo di avere il passaporto per recarsi in una delle mete europee più amate, che in passato si poteva raggiungere con la sola carta d'identità. Stiamo chiaramente parlando del Regno Unito, che dopo Brexit impone misure di accesso maggiormente restrittive.
La procedura urgente vale per il turismo?
Insomma, arrivati a questo punto avrete capito che ottenere in breve tempo un passaporto in Italia, in questo momento, è tutt'altro che facile e immediato. Ma come fare allora? Esiste un modo. Il ministero dell'Interno nei mesi scorsi, infatti, in una sua circolare ha inserito anche il turismo tra i motivi di urgenza per il rilascio del passaporto, oltre a salute, studio e lavoro. È quindi possibile chiedere una procedura d'urgenza, ma soltanto se si è in grado di dimostrarla. Vale a dire: non è possibile chiedere il passaporto alla Questura di riferimento soltanto perché si desidera andare da qualche parte, ma è possibile farlo se si è già in possesso di un biglietto o se, in generale, sono stati spesi dei soldi per un viaggio che necessita del passaporto e che sarà di lì a venti giorni. Se ci si trova in questa situazione, è possibile chiedere il rilascio d'urgenza negli appositi sportelli in Questura oppure online, se in possesso di Spid.